Believe

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Era il momento di sapere la verità. Come avrebbe reagito?

Male di sicuro, sono un completo disastro.

Ron si era appena materializzato in un vicolo di fianco al ristorante, le luci del locale illuminavano il piccolo marciapiede che costeggiava la strada.

Era una nottata bellissima: ogni tanto una piccola onda che increspava il mare color cobalto dissipava il riflesso della luna e delle innumerevoli stelle che avevano da poco fatto capolino.

Il ragazzo si avvicinò al piccolo ristorante dal cui interno veniva un modesto chiacchierio. Una mano scattò nei capelli rossi del giovane, gli occhi azzurri cercavano la ragazza.

Dai, non è difficile da trovare. Hai mai visto qualcuna con una chioma come sua?

Non c'era da nessuna parte: ogni tanto qualcuno coglieva il suo sguardo e lo guardava male. Senza preavviso qualcuno gli toccò con delicatezza la spalla; Ron sussultò.

- Mi stavi cercando? - una ragazza con voce sognante gli fece una carezza sulla guancia.

- No, aspettavo Mago Merlino - ironizzò lui- chi vuoi che stessi aspettando?

- Stasera siamo spiritosi. Hey sei sudato, cosa ti è successo?

Ron si limitò a scuotere la testa, i capelli rossi che gli svolazzavano ribelli vicino alle orecchie. Luna stinse il rosso in un forte abbraccio:

- Sono contenta che tu mi abbia scelto come spalla per il tuo appuntamento, non vedo l'ora di conoscere chi ti ha stregato. - gli sussurrò facendolo rabbrividire.

Brava tesoro, hai abboccato. Dopotutto servono a qualcosa quegli show che mi capita di vedere su MTV.

La ragazza lo prese sottobraccio e poco dopo, si ritrovarono seduti a un tavolo. Il locale era molto carino: una quarantina di tavoli erano disposti in cinque file ordinate, un enorme lampadario illuminava il salone. Un vecchio jukebox impolverato era sistemato in un angolo e alcuni ragazzini si stavano dilettando a capirne il funzionamento.

I tavoli erano apparecchiati con una candida tovaglia di lino bianco, alcuni piatti di ceramica bordati d'oro e scintillanti bicchieri di cristallo, due menù vermigli erano posati sotto la bottiglia di champagne.

Ogni volta che un cameriere entrava o usciva dalla cucina, un profumo idilliaco faceva girare la testa a tutti i presenti.

La ragazza era vestita elegantemente: un morbido abito color crema le scendeva delicatamente lungo i fianchi, i capelli lungi erano stati raccolti in un morbido nodo sopra la testa e dai lobi le pendevano due insoliti orecchini. Insoliti per lei. Due normalissimi cerchi di bronzo.

Luna se li era messi per fare bella figura e per incantare Ron, lo sapeva bene anche lei che spesso le persone non apprezzavano il suo solito abbigliamento.

Voleva tanto diventare la sua ragazza ma lui non aveva ancora preso in considerazione l'argomento.

Ron sbrigati a inchinarti o potresti finire male!

Sotto la tovaglia, le sue lunghe gambe erano accavallate e i preziosi sandali col tacco slanciavano i suoi piccoli piedi.

- Emh Ron, a che ora sarebbe dovuta venire questa ragazza? Mi sta venendo una certa fame - chiese lei con indifferenza.

- Tra poco sarà qui, non ti preoccupare.

Al ragazzo tremavano le mani dalle lunghe dita : quanto ancora sarebbe durata la sua farsa?

Ti prego resisti ancora un po', devo prima trovare il coraggio.

Alle otto e mezza Ron si fece avanti, e per l'ansia, una goccia di sudore gli inumidì la maglietta. La ragazza di fronte a lui stava smangiucchiando svogliatamente un pezzetto di pane, lo sguardo perso nel vuoto.

Come d'incanto (ON HOLD)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora