Io comunque ti credo

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4 giugno 2022, 8.30

Quando entrai nella riunione con il professore di scienze, Primari, la telecamera era rivolta verso le classe e notai che ancora nessuno era arrivato

“Speranza, come stai?"

“Tutto bene, professore. Lei?”

“Anche io. I tuoi compagni ancora non sono a conoscenza del tuo nuovo ruolo. Lo dico oggi” spiegò

“Ok”

"Come ti stai trovando?"

"Tutto bene, sono arrivata ieri sera, ma è magnifico, qui"

"Mi raccomando non rimanere indietro con lo studio, attenta ai compiti per l'estate, non farti prendere la testa" mi ricordò il mio professore, con aria divertita e ironica

"Assolutamente no, professore. Mi manterrò in linea con il programma" promisi

"Per l'anno prossimo sai qualcosa? Se potrai rimanere qui o dovrai trasferirti?"

"No, non so niente neanche io, dipende un po' da come andrà quest'estate"

Non avevano neanche finito la frase che intravidi i primi ad entrare

“Perché Azzurra è in collegamento?” Chiese Samuele, corrucciato

“Aspettiamo che arrivino tutti e lo dico” rispose il professore

“Allora, come mi avete fatto notare tutti quando siete entrati, Speranza è il collegamento e lo sarà per tutti questi ultimi giorni” iniziò

“E perché? Non sta male vero” si preoccupò Asia

“Vai, Speranza, spiega tu” acconsentì Primari con un sorriso

“Per farla breve nel calcio esiste una regola che permette ad una ragazza di poter giocare in una squadra di club o nazionale maschile e, siccome il mio allenatore di calcio conosce Mancini, gli ha chiesto di introdurre questa regola per la nazionale. E quindi adesso sono a Coverciano, per giocare in nazionale” spiegai

“Sci, vabbè mo’! O Azzu’, guarda che non ti crede nessuno” mi avvertì Luigi, con il suo solito dialetto per la maggior parte inventanto.

Lui, tra tutti, era quello che meno sopportavo in classe. Il suo modo di parlare, agire e comportarsi erano sempre stati un problema, per una possibile amicizia tra noi. Ma il vero problema era il suo ritenersi sempre superiore e minimizzare i talenti e le possibilità degli alti, le ragazze in primis e io, che non facevo che ribattere sui suoi ideali, ero quella che più spesso era vittima delle sue discriminazione. Non che mi importassero più di tanto, ma di sicuro non sarei diventata sua amica. 

Alle sue parole, comunque, molti si trovarono d’accordo con lui, nonostante avessi rapporti leggermente migliori con il resto della classe, era lui quello famoso e acclamato. Nessuno gli si sarebbe messo contro, anche se la pensava diversamente.

“Alle dieci ci sarà un’intervista di Mancini, chiedete alla Giuliana se vi collegate su YouTube e cercate la nazionale italiana la trovate” spiegai semplicemente, ricordando le parole di Gianluca

“Poi lo dico io alla professoressa, va bene?” La Giuliana era la mia professoressa di motoria ed era famosa per non assecondare mai le richieste degli studenti, neanche se fossero portavoce di professori. Per chiederle di fare qualcosa solo gli adulti avevano la possibilità di essere ascoltati

“Sì, per favore, che non ci credo per niente” mi sfidò Luigi

“Dopo allora ne avrete le prove. Ora io devo correggere le verifiche, Azzurra se ti vuoi scollegare puoi, tanto è l’ultima volta che ci vediamo, non faccio lezione”

Ti Rimarrò Sempre Accanto~ Giorgio ScalviniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora