Era tutto buio prima che Egli aprì i propri occhi inanimati, ma Egli riuscì comunque a scrutare gli alberi che lo circondavano e poco dopo si accorse del suono di quel bosco: il fruscio delle foglie degli alberi accarezzate dal vento, gli animali notturni che fungevano da guardiani di quel luogo.
Egli si guardò intorno in silenzio e nella sua testa non vi erano molti pensieri, soltanto un'iniziale confusione e cominciò d'istinto a muovere i propri arti umanoidi, accorgendosi soltanto poco dopo che gli mancava un pezzo, il braccio sinistro, ma ciò non scoraggiò la strana figura a rialzarsi sulle proprie gambe rivestite di pelle sinteticaEgli: Gi-Gio-Giocattolo...ro-rotto. Butta?
Egli mormorò di riflesso, senza un vero e proprio motivo, erano le prime parole che gli passavano per la testa, ma non si fece molte altre domande in quel momento, era troppo impegnato a guardarsi attorno, dunque senza neanche rendersene conto muove i primi passi, senza molti problemi, calpestando l'erba sotto i piccoli piedi, simili a quelli di una bambola.
Egli: Gufo..? Io...sono......chi?
Egli chiese ad un gufo posto su un albero di fronte a sè, ma ovviamente il gufo non potè rispondere, poiché era un animale e non aveva la facoltà della parola e mentre Egli stava aspettando in vano la risposta dell'animale, un forte colpo svegliò il bosco e il corpo della figura umanoide cadde al suolo, battendo la testa contro il tronco di un albero e tornò l'oscurità negli occhi di Egli, simulando un'apparente perdita di sensi.
?: L'ho preso! Non mi scapperai più adesso, maledetto!
Da quella affermazione si manifestò una seconda figura da dietro un cespuglio, questa volta più slanciata di Egli, con in braccio un fucile, e il viso coperto dal favore delle tenebre, ma il suo timbro vocale tradì una voce femminile, attorno alla 30ina, ma non appena vide la figura umanoide accasciata al suolo il suo sangue raggelò: sembrava trattarsi di una persona, nuda, dall'aspetto giovanile, dunque la donna si avvicinò e portò le mani sul corpo di Egli
?: Che pelle morbida...sembra quella di un bam-...oh no, dimmi che non l'ho ucciso! Sembrava un cerbiatto..che cazzo ci faceva qui?
Si domandò infastidita dal proprio sbaglio ed avvolse poco dopo il corpo in una stoffa che funse da coperta per la povera figura sconosciuta alla donna, che la caricò poco dopo sul proprio cavallo e tornò indietro verso la propria abitazione non poco distante da quel bosco. Molte erano le domande che aveva la donna: era morto o poteva ancora salvarlo? Cosa ci faceva quello che lei riteneva essere un bambino nel bosco che pattugliava quasi ogni notte in cerca di selvaggina? Perché il corpo era nudo e freddo e un attimo prima avrebbe giurato di averlo visto muovere? Perché non aveva notato molto sangue dopo averlo avvolto? E soprattutto, come aveva fatto lei a scambiare un corpo umano con un cerbiatto?
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