Era una notte come un'altra e dovevo revisionare il paziente operato alla spalla dopo l'incidente stradale che ha avuto cinque giorni fa, dovevo controllare i parametri vitali e stranamente non sentivo tanta stanchezza, forse saranno tutti i caffè che avevo bevuto nell'ultimo periodo. Mi diedi il cambio con Allison, nel mentre che lei andò al piano di sopra io mi misi in cammino per la camera di Noah. entrai adagio in modo tale da non svegliarlo, ma la porta scricchiolò, lui si rigirò e per sbaglio staccò una ventosa dei fili attaccati dal suo petto al monitor. Mi avvicinai a lui ma arrossì al solo pensiero da dovergli sganciare il camice da ospedale. Per calmarmi decisi di chiudere la finestra perché faceva un po' freddo e mi dovetti sporgere un po', anche perché l'altezza non è il mio forte, messa in punta su i miei stessi tacchi a spillo faceva male e uscì un piccolo sussulto di dolore, sentì una piccola risata ma quasi impercettibile così pensai che era solo la mia immaginazione e non gli diedi troppo peso. Guardai Noah per un'istante e nel mentre vidi che aveva un piccolo sorrisetto con gli occhi socchiusi, decisi di non farci caso, andai a prendere un cerotto in modo tale da rimettere la ventosa così che non si togliesse. mentre uscì sbattei il piede contro la sedia vicino alla porta. Mi girai a guardarlo un'altra volta, appena socchiusi la porta lo sentii ridacchiare e poi mi disse a bassa voce:
"QUELLA DIVISA TI FA RISALTARE QUEL BEL CULETTO"
(in modo ironico e con una piccola risatina in mezzo)
io presi quel cerotto alla svelta anche perché la cassettina del pronto soccorso era vicina fortunatamente. Entrai di nuovo nella stanza e piano piano mi avvicinai a lui. Appena mi voltai e mi piegai un po' mettendo il disinfettante nel cotone e il cerotto sentii un'altra sua frase che mi fece arrossire di nuovo.
"SEI BELLISSIMA ANCHE QUANDO SEI STANCA"
arrossì, sinceramente non avevo il coraggio di avvicinarmi tanto a lui, mi faceva bagnare solo il pensiero di toccarlo senza maglietta, anche perché ci conosciamo da molto tempo, più o meno da quando avevo undici o dodici anni, anche se col tempo ci siamo persi e abbiamo ripreso i contatti qui in ospedale e devo dire che ha fatto un cambiamento assurdo negli ultimi anni, comunque mi avvicinai e cercai di non guardarlo negli occhi, sussultai un po' ma sperai che lui non l'abbia sentito anche perché cercai di sopprimere il sussulto il più possibile, quando gli vidi quel fisico scolpito alla Michelangelo lo guardai con molta concentrazione così da non poter sbagliare e fare cattiva figura, iniziai a passargli il cotone e gli misi la ventosa fissandola con il cerotto. Lui mi mise la mano sotto il mento e mi alzò leggermente la testa in modo tale da alzare lo sguardo, dicendomi in modo ironico:
"NIENTE BACINO DELLA BUONA NOTTE?"
(con un sorrisetto abbastanza malizioso)
mi misi a ridere e gli risposi:
"DAI BUONANOTTE SCEMO"
con una piccola risatina nervosa
chiusi la porta ma volli restare ancora un po' li vicino per assicurarmi che si addormentasse in pace, dopo tutto era l'uomo che amavo fin da ragazzina, anche se gli anni passavano e non lo vedevo sapevo che era destino rivederci
*passarono all'incirca 2 ore*
ero ancora sveglia e stavo sistemando delle cartelle e dei fascicoli finché non mi avvicinai alla porta di Noah, per accettarmi che stesse dormendo finché non lo sentì lamentarsi nel sonno, apri la porta e vidi che gli stavano sanguinando i punti dato che gli abbiamo dovuto ricucire altre ferite dopo quell'incidente. Pensavo che stesse dormendo ma era semplicemente in dormiveglia e quando vidi che mi stavo avvicinando cercò di reprimere il dolore per non farmi avere sospetti, mi avvicinai a lui e gli sussurrai:
"HEY TUTTO BENE?"
anche se la risposta è evidente che non è così,
"BEH SI TUTTO BENE PICCOLA (e con una risatina nervosa è sforzata aggiunse) CERTO CHE TI PREOCCUPI PER ME EH?"

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The stories of a submissive
Cerita PendekRaccolte (one-shot) di racconti di una ragazza sottomessa in vari modi come può essere a lavoro, con giochi di ruolo o perchè ha un Sir (Daddy, Master, insomma un dominatore) ma avvolte la brava ragazza non è sempre lei ad essere sottomessa [ detto...