Sono le sette della mattina e la sveglia non smette di suonare, la mia stanza è ricoperta di scatoloni , mia mamma come sempre arriva in camera mia con una tazza di caffè e una brioche alla ciliegia come piace a me, ma continuava a urlare per la paura che non fossi pronta ,e farmi mille raccomandazioni.È da quando sono nata che vivo con lei a San Francisco e ogni tanto ricevo le visite inaspettate di mio padre che vive con la sua nuova " moglie", una strega per precisare, a Oakland.
Tutto era pronto, ho riempito la macchina con tutti gli scatoloni e la valigia , ho salutato mia mamma e Black, il mio cane, un pastore del belga e nascondendo le lacrime, ho sceso le scale, ho varcato la soglia di casa e sono salita in macchina.
Mi mancava già casa solo al mettere in moto l'auto , il profumo del caffè e tutto quello che avevo li a San Francisco , ma ero sicura che a Stranford avrei ricominciato tutto da capo e prima o poi mi sarei abituata. Il sole caldo di mezzogiorno, il vento tra I capelli e la musica della radio, ero quasi a metà strada, continuavo a pensare a tutti i momenti migliori che avevo trascorso, i miei amici , le mille avventure trascorse insieme, ma anche i momenti cupi, come la morte del mio fidanzato, John, che per una stupida gara di velocità aveva perso il controllo della moto ed era caduto,causando un trauma celebrale. Passai mesi vicino a lui, sperando che un giorno la sua mano avrebbe stretto la mia nuovamente, il suo sorriso che mi riempiva il cuore d'amore. Ma questo non accadde... pochi mesi dopo ricevetti una chiamata dai suoi genitori,"J-john non c'è l'ha fatta...".Quando arrivai al college intravidi una grande folla di ragazzi, che come me erano appena arrivati, c'erano scatole,borse,macchine ovunque. Iniziai a scaricare dalla macchina le mie cose, quando un ragazzo con un cappuccio nero per sbaglio non mi vide e mi fa cadere la scatola piena di foto,non gli si vedeva il viso, ma quando si e chinato per aiutarmi, vidi il suo viso pallido, i capelli neri lucenti e gli occhi azzurri come il ghiaccio, mi rialzai e dissi:" Scusa!" "Niente, figurati, ah e io sono Johnatan", arrossi al sentire le sue parole "Piacere, Andrea, grazie per l'aiuto e scusa ma ora devo andare..." lui accenno un saluto "Ci si vede in giro". Mi avviai verso la mia stanza, aprii la porta e incontrai la mia compagna di stanza, Broke, sembrava simpatica all apparenza, era la classica ragazza che aveva già programmato tutta l andamento della sua vita, cosa avrebbe fatto dopo gli studi, dove sarebbe andata a vivere, chbi avrebbe sposato tra tutti i bei ragazzi qui a scuola, insomma sapeva gia tutto quello che le sarebbe successo; Lei aveva già vuotato la sua valigia, così mi ha aiutato a vuotare la mia, la stanza anche se non molto grande era molto accogliente, in più le nostre cose la rendevano ancora più bella. Finito di sistemare, andammo insieme in palestra dove il preside avrebbe accolto tutti i nuovi studenti. Finito il discorso andai in mensa e mi misi subito in fila per la cena, presi il cibo e cercai un posto ma tutti i tavoli erano già pieni e non sapevo dove sedermi quando all'improvviso mi si avvicinarono delle ragazze con un loro amico:" Ehi, piacere io sono Sam,loro sono Megghy e Clary.. vieni siediti con noi", andai con loro erano molto simpatici, Sam era di New York era li perché si era trasferito con il padre, mentre Megghy e Clary erano di due quartieri nelle vicinanze, abbiamo parlato tutta la cena, e parlando ho scoperto di avere molti corsi in comune tra cui Tedesco e Chimica, si era fatto tardi cosi sono tornatai nella mia stanza, ero molto stanc e la mattina seguente Sam e Meg mi avrebbero fatto fare un tour della scuola prima dell inizio delle lezioni, però prima di addormentarmi ho guardato un po fuori dalla finestra, il cielo era pieno di stelle, mi era sempre piaciuto osservarle erano una rarità così unica. Ricominciare da capo non era stato cosi difficile come mi aspettavo. Sapevo di poterlo fare...
Senti bussare la porta, la sveglia non era suonata erano già le 7:20 A.M., Sam e Meg mi aspettavano a quell'ora nel giardino davanti alla scuola, cosi ho messoi I primi vestiti che ho trovato, e sono corsa ad aprire la porta, era Johnatan con due caffè Americani in mano, e con un dolce sorriso, e due caffe in mano "Buongiorno, ecco un buon caffè per essere carica il tuo primo giorno ", Io arrosi nuovamente dall imbrazzo e sorrisi, avevo tutti i capelli scompigliati e stavo ancora abbottonando la camicia, come faceva a sapere che quella era la mia camera... finiscoi di prepararmi e insieme ci avviammo in giardino dove mi aspettavano Meg e Sam,durante il tragitto nessuno dei due aprii bocca, ma i suoi occhi non facevano altro che guardare i miei. Appena Sam mi ha visto ha fatto un sospiro di sollievo, era rimasto sorpreso di vedermi con Johnatan, ma anche lui tutto di un colpo diventò freddo e dopo avermi accompagnata mi lasciò un foglietto nella mano e scappo via.
"Scusa, ma non sono bravo con le parole.. ci vediamo dopo :* " , quel ragazzo era strano ma aveva qualcosa di particolare che mi attraeva, la sua misteriosità tendeva tutto più bello.
Feci il giro della scuola, e andai subito nell aula della professoressa Müll, entrai e mi sedetti nella fila centrale di banchi.. tutti presero posto ma il posto accanto a me era vuoto, quando a metà dell'ora arrivo sempre lui con il suo cappuccio nero, e rivolgendomi un sorriso si sedette accanto a me.
Finita la lezione di Tedesco mentre stavo uscendo mi fermò e mi disse " Te l'avevo detto che ci saremmo visti dopo, ma non mi aspettavo mi tenessi il posto!" Sorrisi e risposi " il p-posto era semplicement-ee ...." mi interrupe dicendomi "Oggi è Sabato perciò domani niente scuola che ne dici di andare in un posticino insieme a me, giusto per conoscerci meglio, niente di strano tranquilla" non mi piaceva passare per quella facile che risponde di si al primo ragazzo che le chiede di uscire così e poi non me la sentivo così rifiutai la proposta, lui mi disse "se ci ripensi fammelo sapere questo è il mio numero.." mi lasciò il numero, mi baciò la mano, come se fossimo tornati nel 1800 e si avviò nella folla dove lo persi di vista.
Dopo le altre lezioni mi ritrovai a pranzo in mensa con Sam, Clary e Megghy, chiaccerando del più e del meno come il solito, mi chiesero se qualcuno mi aveva invitato al falò di stasera,quando nominai Johnatan il loro viso sbiancò, ma continuai dicendo che avevo rifiutato e avrei passato la mia serata sui libri. Insistettero un pò ... ma niente da fare non volevo uscire.
Erano le 10 PM stavo leggendo quando sentii bussare alla porta, ma ignorai totalmente, ma poco dopo ribussarono allora andai ad aprire la porta era Sam che era passato a prendermi, " Hey, non ti avevo detto che non sarei venuta?" " E io invece sonoo venuto! Non ti permetto di passare così la serata.. dai cambiati subito, io ti aspetto qui fuori". Era impossibile dire di no a Sam anche se mi conosceva da poco riusciva sempre a convincermi. Mi misi jeans neri e una maglia bianca corta, infilai le scarpe, sistemai i capelli legandoli in una coda, presi il telefono ed uscii. Salii sulla macchina di Sam e andammo al falò dove ci aspettavano Megghy e Clary.
Scesa dal Mercedes cabrio di Sam e mi avviai verso la festa salutai le mie nuove amiche, presi, da bere quando intravidi Johnatan che mi stava fissando, forse perchè gli avevo detto che non sarei venuta... feci per evitarlo ma inaspettatamente me lo ritrovai davanti, sembrava un'altra persona, i capelli sistemati con il gel, la maglia che aderiva sul suo fisico perfetto, con la giacca di pelle che gli dava l'aria da playboy, e quegli occhi che non facevano altro che farmi sciogliere. "Heyy.. ci seii? Andrea stai bene?" "Mmm si scusa... stavo pensando che forse è meglio che io vada" "Nono dai resta, facciamo una passeggiata" "Ma i-io...." non feci in tempo a finire di parlare che mi aveva preso la mano e trascinata con lui sulla spiaggia, il rumore e l'odore del mare, il rumore leggero dei nostri passi, nessuno dei due disse niente.
Quando arrivammo sugli scogli, iniziò a tirare un pó d'aria, avevo la pelle d'oca, aveva lasciato la felpa in macchina da Sam, ma quando lui se ne accorse mi appoggió subito il suo giubotto sulle spalle e mi avvolse con un braccio contro il suo petto, sentivo il battito del suo cuore che aumentava, iniziò a parlarmi un pò di lui anche se non disse molto...
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My strange life
RandomIn un college in California, Andrea, sedicenne appena arrivata in città , comincia una nuova vita lontana da casa, dove conoscerà aspetti delle persone e cose che non avrebbe mai immaginato.