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"Quando non sarai più parte di me ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle, allora il cielo sarà così bello
che tutto il mondo si innamorerà della notte."
-William Shakespeare

Leicestershire, Londra, 1624

Roxane si era destata di scatto da un sonno tormentato da incubi togliendosi di dosso le pesanti coperte.
La lampada a olio creava giochi di ombre sulla fronte pallida e madida di sudore della giovane che colta dall'irrequietezza ormai caratteristica delle sue notti si recò alla finestra per prendere un po' d'aria.

Tre giorni.

Da lì a tre giorni avrebbe dovuto lasciare le sue terre e tutto ciò che le era familiare per trasferirsi in quella che sarebbe stata la sua nuova casa per il resto della sua vita.
Si sarebbe sposata con un uomo su cui mai aveva posato lo sguardo ma che suo padre riteneva essere adatto a lei.
Prendere marito era sempre stato un argomento che Roxane aveva evitato, rifiutandosi ogni volta di incontrare i pretendenti che i suoi genitori avevano provato a rifilarle
Compiuti i vent'anni però le cose erano cambiate: la sua famiglia versava ormai da mesi in uno stato economico che rasentava la povertà e su di lei -primogenita di una madre di salute cagionevole- gravava la responsabilità di risollevare la situazione economica e la reputazione dei Wentworth dall'onta di disonore che li aveva colpiti a causa di sua sorella minore.
Caitlyn, di appena due anni più piccola di Roxane, era infatti fuggita con quello che si crede fosse il suo fidanzato, ed era ritornata un anno dopo stringendo tra le braccia un neonato.
Vuoi per amore della figlia o semplicemente perché Roxane aveva insistito, suo padre aveva accettato di farla tornare a casa.
Questo però non era bastato a far sì che le voci sul suo conto non si diffondessero e, in poco tempo, tutta la contea parlava di quanto accaduto in casa sua.

Per settimane, i suoi si erano arrovellati il cervello cercando di giungere a una soluzione e alla fine, quando le famiglie che un tempo erano state amiche della sua gli avevano sbattuto ridendo la porta in faccia, era stata proprio la maggiore delle sorelle a proporre l'idea del matrimonio.
Con grande stupore suo padre aveva accettato e in pochi giorni aveva combinato e organizzato il matrimonio perfetto.
Ma quando l'aveva proposto, Roxane pensava che le sarebbe stato concesso di scegliere colui che sarebbe diventato il proprio marito.

Si era invece ritrovata a dover sposare un uomo di cui non sapeva nulla se non il nome e la reputazione: "Lord Philip Wellbree è lo scapolo più ambito di tutto l'Hertfordshire, e ora che ha raggiunto i quarant'anni desidera prendere moglie."
Le aveva detto sua madre stringendole le mani tra le sue e sorridendole felice.
"È una fortuna che tu ti sia decisa proprio ora Roxane, opportunità del genere capitano una sola volta nella vita."
Avrebbe così preso in marito un uomo di vent'anni più grande di lei e che non amava pur di aiutare la propria famiglia.

Contava i giorni che la separavano dalla sua nuova vita consapevole del fatto che nulla avrebbe potuto porre rimedio a tale situazione se non il suo sacrificio, e la notte riusciva a malapena a chiudere occhio. Quando lo faceva poi, veniva destata da incubi che non aveva mai avuto.
Avrebbe dovuto fingersi innamorata del suo futuro marito e magari, con il tempo, si sarebbe innamorata davvero.

Ma ad occupare i suoi pensieri quella notte non v'era solo l'impellente evento: la mattina precedente, di ritorno da una passeggiata in centro con sua sorella, Roxane si era imbattuta in uno dei menestrelli che Lord Wellbree aveva convocato per accompagnare musicalmente le nozze e lui le aveva sorriso per poi intonare dei versi che aveva ascoltato come assuefatta. Roxane si era incantata a guardarlo al punto che sua sorella dovette più volte chiamarla per attirare la sua attenzione, ma era sul giovane che il suo sguardo rimaneva posato.
L'uomo, della sua stessa età se non più piccolo, aveva una voce profonda e pulita -che le aveva prima fatto venire la pelle d'oca e poi fatto nascere un sorriso sincero sul volto ormai buio da giorni- e un aspetto più che gradevole.
L'aveva salutata sorridendole e rivolgendole un lieve cenno del capo e sebbene non si fossero scambiati alcuna parola, era ormai parte dei suoi pensieri da ore.
Più si imponeva di non pensarci, più l'eco della sua voce le rimbombava nella testa e le sfiorava la pelle come una carezza.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 03, 2022 ⏰

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