Chan's pov
Era notte fonda e stavo dormendo quando sentii un forte pianto provenire dalla stanza di Jeongin.Di scatto mi alzai, precipitandomi da lui, terrorizzato dall'idea che gli potesse essere successo qualcosa.
«Jeongin! Stai bene?» mi sedetti accanto a lui abbracciandolo forte.
«S-Scusa se ti ho svegliato. I-Io...ho avuto u-un incubo.»
Gli accarezzai i capelli, cullandolo tra le mie braccia per farlo calmare, «Shh, va tutto bene adesso, era solo un sogno, sta tranquillo.»
Continuò a singhiozzare mentre tremava leggermente, fino a quando non si addormentò di nuovo.
Non me la sentii di lasciarlo solo, quindi rimasi lì accanto a lui mentre lo coccolavo, riprendendo sonno una volta sicuro che stesse bene.
———
Jeongin's pov
Il giorno dopo mi svegliai avvolto dalle braccia di Christopher, subito non capii, poi mi ricordai dell'avvenimento di quella notte e arrossii.Avevo frequentemente gli incubi da quando la mia - ormai ex - famiglia adottiva iniziò a maltrattarmi.
Lui dormiva tranquillamente e io non riuscivo a muovermi perché la sua presa era salda sul mio corpo, quella situazione era un po' imbarazzante ma anche davvero dolce, non mi aspettavo che si sarebbe preso cura di me in questo modo.
Un po' incerto gli misi le braccia attorno al collo, avvicinandomi di più a lui e decidendo di dormire ancora qualche minuto, nonostante non avessi idea di che ora fosse, ma questo non aveva importanza.
Mi svegliai non so quanto tempo dopo, senza trovare però Chan accanto a me.
Mi sedetti sul letto strofinandomi delicatamente gli occhi, per poi portarli sull'orologio appeso al muro: erano le dieci e mezza di mattina.
Decisi di andare di sotto per controllare se il ragazzo fosse lì o se fosse uscito, trovandolo intento a cucinare, solo con un paio di pantaloni della tuta addosso, senza maglietta.
«B-Buongiorno.» dissi timido.
Sentendo la mia voce si girò, sorridendomi. «Buongiorno Jeongin, hai fame? Se sì siediti pure, sto preparando la colazione.»
Feci come mi disse e quando mi porse il piatto contenente il cibo lo ringraziai.
Subito dopo si sedette di fronte a me ed iniziammo a mangiare.
«Oggi andiamo al centro commerciale, cosicché potrai prendere dei vestiti e altre cose che ti servono.» affermò.
«U-Uhm, solo che io...io n-non ho soldi...»
«Non è un problema, te li comprerò io.»
Arrossii. «Ma n-non è giusto, hai già fatto tanto per me.»
«Sta tranquillo.» disse sorridendo, lasciando una dolce carezza sulla mia mano.
Annuii ancora non del tutto convinto e mi alzai per mettere il piatto, ormai vuoto, nella lavastoviglie.
———
Andammo quel pomeriggio al centro commerciale e ci divertimmo un mondo, mi trovavo bene con lui, era simpatico e gentile.
Mi comprò davvero tante cose, nonostante le mie continue lamentele sul fatto che non avrebbe dovuto, e ne fui davvero grato.
Appena fatta cena mi disse che sarebbe dovuto uscire, senza specificare il posto in cui era diretto, ma non volendo risultare invadente non gli chiesi nulla.
Lo aspettai per tutta la sera ma, quando passata l'una di notte, ancora non si vedeva, decisi di andare a letto, sentendolo rientrare dopo circa un'ora, probabilmente non da solo.
Sentii il suono dei tacchi e una risata femminile.
Forse ha una ragazza, pensai.
Ma non ne ero certo, l'unica cosa certa è che quella notte non dormii per niente, a causa dei continui gemiti che provenivano dalla stanza di Chan.
Non mi spiegavo il perché ma, appena mi resi conto di cosa stesse effettivamente succedendo, mi partii il mal di stomaco.
Sarà stata una coincidenza, di sicuro.
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Possession | Jeongchan
FanfictionIN PAUSA La famiglia adottiva di Jeongin si mostrava sempre molto più che comprensiva nei suoi confronti, cosa che spinse il ragazzo ad aprirsi con loro dopo aver capito una cosa importante della sua vita, la quale purtroppo fece cambiare del tutto...