Capitolo >5<

47 5 0
                                    



Una decina di minuti dopo Christian parcheggia la moto davanti ad un edificio che conosco, ci passo davanti ogni mattina per andare a lavoro. La mia scuola di danza e vicina. " Perché ci siamo fermati qui? " chiedo a Christian timidamente " Beh e qui che vivo." Risponde offrendomi la visuale di un sorriso che farebbe sciogliere anche una pietra. " Sai abito molto vicino da qui." " Davvero? Non ti ho mai vista da queste parti ." "Comunque come mai siamo veniti qui? " " Non lo so. Dai ora ti accompagno a casa." " Se sei stanco posso andare anche da sola, tanto e qui vicino." " Va bene, notte Diana." Mi lascia e si dirige a passo svelto verso la porta. " Notte Christian." Troppo tardi e già salito quindi non mi ha sentita. Mi giro e inizio a incamminarmi verso casa. Rimango un po delusa, desideravo che venisse con me. " Ma se sei stata tu a dirgli che potevi andare da sola!" " Si ma non mi aspettavo che lo avrebbe fatto davvero." Per una volta la mia vocina ha ragione, non capisco però perché ci sono rimasta male. "Ti stai innamorando, non è ovvio?" " L'amore non fa per me, non so nemmeno cosa significa la parola amore quindi è impossibile." " Nulla e impossibile nella vita. '' " Non fare la filosofa te, e non rubarmi le frasi! " " Al comando capitano. " La mia vocina smette di rompermi e proprio in quel momento sento qualcuno fischiare dietro di me . La paura mi assale, chi cazzo potrebbe essere sono le tre passate e da qui non passa anima viva nemmeno di giorno figuriamoci la sera. Mi giro di scatto e mi ritrovo davanti un tipo alto e massiccio che mi sta praticamente spogliando con gli occhi. Si avvicina sempre di più e io cerco di indietreggiare ma le mie gambe non rispondono ai comandi. "Ma cosa abbiamo noi qui? Una cagnetta in calore? " Sento il nauseante odore di alcol provenire dal suo alito e credo di vomitare da un momento al altro. A sentire quelle parole senza rendermene conto la mia mano fa contatto con la sua guancia. " Cagna lo dici a tua madre pezzo di merda. " " Gli urlo contro con tutta la forza che ho. " Non avresti dovuto cagna " Mi ringhia contro. Mi tira uno schiaffo così forte che cado a terra e sbatto con violenza la testa. Un dolore lacerante mi attraversa il corpo facendomi sentire esausta. L'animale che ho davanti si avvicina e con violenza mi alza da terra e mi sbatte vicino al muro. "Ora ti faccio vedere io. " Mi inchioda al muro con una mano e con l'altra inizia a toccarmi. Posa la sua schifosa bocca sul mio collo e io cerco di liberarmi dalla sua presa, ma appena cerco di muovermi lui stringe ancora di più. Il mostro che ho davanti inizia a ridere " E inutile, non mi scappi cagnetta. " Con le ultime forze che ho lo sputo dritto in faccia. Lui non rimane impassibile e pochi istanti dopo la sua mano entra in contatto con la mia pelle una seconda volta. Di colpo molla la presa e io priva di forze mi accascio a terra. Apro lentamente gli occhi ma le lacrime mi offuscano la vista. Sento qualcuno urlare. Christian Dio riconoscersi la sua voce fra mille. " Come hai osato bastardo. " Con il torso della mano mi pulisco le lacrime e la scena che mi ritrovo davanti mi spaventa.

Christian sta a cavalcioni su quella bestia e gli lascia delle serie di pugni senza pietà. La testa mi pulsa e poi non vedo più nulla. 

Christian pov .

Volevo fare uno scherzo a Diana. Non l'avrei lasciata comunque andare da sola. Volevo vedere come avrebbe reagito. La lascio lì e a passo svelto mi dirigo verso la porta. Entro e vado a prendermi una giacca visto che l'altra sta addosso a Diana e fuori fa comunque un freddo da cani.
Appena varco l'angolo la scena che mi ritrovo a pochi metri davanti mi fa impallidire di colpo. Un pezzo di merda ha inchiodato Diana al muro. Ha un taglio sulla fronte che sanguina in abbondanza. La rabbia mi invade e pochi secondi dopo sono addosso a quel bastardo. Lo guardo in faccia e la rabbia mi assale ancora di più, non riesco a controllarmi vedo davanti agli occhi solo lei. Un pugno entra in contatto con la faccia di quel essere. E poi un altro è poi un altro ancora. Il sangue inizia a uscire dal suo naso e mi sporca le mani. Mi alzo e lo sputo in faccia.
Prendo il telefono e chiamo la polizia " Pronto. " " Pronto al telefono il maresciallo Massimo con cosa possiamo esserle d'aiuto?" Gli spiego velocemente l'accaduto, gli do la via e ho la conferma che fra pochi minuti arriveranno.
Mi giro e vedo Diana a terra priva di sensi. Vado e la prendo in braccio e la scuoto leggermente . " Diana svegliati, ora va tutto bene." Le accarezzo i capelli e piano piano inizia ad aprire gli occhi. "Christian come mai sei qui?'' '' Non potevo lasciarti andare da sola. Mi spiace che non sono venuto subito . "." " Non importa sei arrivato al momento giusto. Grazie. " Detto ciò sviene fra le mie braccia e io la stringo forte al petto finchè non arriva la polizia. Qualcuno mi tocca una spalla per attirare la mia attenzione. " Ciao io sono il maresciallo Massimo, sei stato tu a chiamare vero? " " Si." " Tranquillo ti prometto che questo tipo non uscirà più di prigione. E stato denunciato più volte e lo stavamo cercando da un pezzo. " " Sono contento, ora devo portare la ragazza a casa." " Certo nessun problema." Mi stringe la mano con gentilezza e se ne va. Prendo Diana in braccio e inizio a camminare nella direzione della sua casa. Il taglio sulla fronte smette di sanguinare e  poco dopo Diana prende conoscenza,  mi mostra il portone della casa e mi da le chiavi per aprire. 

Continua 

Ecco a voi il capitolo rivisto e coretto. Al prossimo capitolo. Scricciolo ♥

Tu sei quella giusta. &lt;3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora