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Avviso ai naviganti: questa storia nasce come omaggio alla magnifica opera di nanniswritings "Attimi di perdizione", che è letteralmente come dire che sono andata davanti alla Pietà di Michelangelo e ci ho urinato sopra.
Mi dispiace! 🧚‍♀️








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Il brusio indistinto che dipana dall'interno della gremita sala giunge come un immaginario sciame di vespe a pungolare le vigili orecchie di Simone.

Cacofonico nel suo propagarsi, impedisce qualsiasi intuizione uditiva al giovane che, sperduto fra le fitte file di sedie e persone si affaccenda per trovare una postazione strategica.

Con movimenti un po' goffi, dinamica prova della fallace sproporzione degli arti, tenta di insinuarsi e costringersi in spazi che non appartengono di certo al suo corpo slanciato e longilineo.

In verità già solo arrivare qui si era rivelato complesso.
Il coraggio di uscire in perfetta solitudine era durato dal pianerottolo al portone del condominio e l'ansia invece lo aveva divorato dall'interno mentre affrettava il passo per raggiungere una libreria ubicata dall'altro lato della città.

Il luogo dove - stando al foglietto trovato affisso in un bar vicino casa - si sarebbe svolta la presentazione di un'opera nata come timido omaggio ad un ben più grande capolavoro che lui conosce fin troppo bene.

L'ha consumata fino a scioglierne il nastro all'interno la piccola cassetta della quale era entrato fortuitamente in possesso tempo prima.

"Attimi di perdizione", recitava l'accattivante titolo dell'audiolibro erotico tratto dalla raccolta Peccatum, ma per Simone erano diventati minuti, giorni, mesi, trascorsi a riascoltare la narrazione senza sosta, come se nient'altro potesse interessarlo oltre la reiterazione ossessiva di un incontro smanioso fra due persone.

Tuttavia se qualcuno gli avesse domandato in cosa consisteva la storia di quella coppia racchiusa eternamente nella stretta pellicola, non sarebbe stato in grado di fornirne analisi accurata.
Che aveva ormai messo da parte le ipocrisie di cui si era caricato all'inizio, alimentate dal fasullo desiderio di capire a pieno gli eventi del racconto.

Gia dal primo ascolto infatti, rinunciando alla propria identità e perdendosi nell'immedesimazione più pura alla quale si fosse mai abbandonato, una spiazzante presa di coscienza arrivava a mostrargli chiaramente i veri motivi dietro il suo comportamento compulsivo verso quella cassettina.

Non era tanto la vicenda in sé ad interessarlo, quanto la voce che la divulgava.

Inebriato dal turbinio di parole scelte con cura maniacale da un'autrice che in breve tempo aveva acquisito per lui il ruolo di massimo punto di riferimento e rifugio, si lasciava cullare dal tono, talvolta mellifluo, talaltra severo, adoperato dal narratore designato.

Non c'erano immagini o diapositive a renderlo visivamente consapevole delle fattezze di entrambi, eppure la certezza assoluta di esser diventato padrone di quei lineamenti mai visti, lo portava alla delirante presunzione di poterli riconoscere con un semplice sguardo.

Una penna raffinata, ma al contempo sincera, come quella dell'adorata scrittrice non poteva che appartenere ad un volto meraviglioso nei suoi tratti delicati, accompagnato da due puntine di luce ammaliante che graziavano con la loro vitalità chiunque fosse destinatario della sua attenzione.

Allo stesso modo, il riverbero intenso di sospiri e suoni prodigati dallo strapiombo profondo quale era la gola dell'oratore, sicuramente generava da un corpo che avrebbe offerto, ai fortunati occhi meritevoli di incontrarlo, una visione celestiale e folgorante.

Can't feel my face (when I'm with you).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora