premessa: questa doveva essere una short che ci ha messo poco a diventare una long, ovviamente io e la capacità di sintesi non andiamo molto d'accordo. Questa storia è nata all'incirca alle quattro di mattina mentre ascoltavo una canzone, anche se dopo averla scritta non ne sono rimasta pienamente soddisfatta. Non volevo però lasciarla nelle bozze, così l'ho pubblicata lo stesso. Forse in futuro tornerò a sistemarla, nel mentre spero vi piaccia lo stesso <3
Manuel era disteso su un carrello sotto-auto di legno, impegnato a risolvere il problema di quella Ford Mustang che un cliente aveva portato qualche giorno prima nell'officina. La schiena gli cominciava a creare delle fitte fastidiose, i muscoli delle spalle stavano cominciando a contrarsi visto l'inusuale posizione a cui erano obbligati da un'ora a questa parte, eppure Manuel non era intenzionato a uscire da lì sotto fino a che non aveva almeno capito dove si trovava il fulcro del problema. Lo sguardo assottigliato vagava a vuoto, con la chiave inglese smontava o stringeva bulloni quasi a caso, si morse il labbro inferiore per la frustrazione: era nervoso con sé stesso perché ogni mossa che compieva gli sembrava di essere sempre punto a capo, se non peggio; se poi c'era anche da tenere conto che il proprietario dell'automobile era un'importante signore, la tensione e la paura di sbagliare crescevano a dismisura.
Tutto quel farneticare inutile venne interrotto di colpo da una suoneria del telefono, portando il ragazzo a sbuffare sonoramente.
<< Cristian! >> urlò, cercando di attirare l'attenzione del suo amico,
<< Guardi chi è? >>. Il rumore proseguiva e non ottenne nessuna risposta dal suo collega di lavoro. L'orologio al suo polso segnava mezzogiorno e mezzo e, quando lo vide, si rese conto che non era stato sentito perché, con molte probabilità, l'altro ragazzo era andato al bar di fronte per consumare il suo pranzo.Decise d'ignorare il dispositivo, cercando di concentrarsi nuovamente sul proprio lavoro, non avendo fame e non volendo perdere tempo che, invece, avrebbe potuto sfruttare per tentare di fare un passo avanti in quella faccenda. Pensò che se era una questione urgente avrebbero richiamato e, due secondi dopo ciò, il suo telefono vibrò un paio di volte, avvertendolo dell'arrivo di messaggi. Posò a terra l'attrezzo e si asciugò la fronte leggermente imperlata di sudore, stando attento a non sporcarsi il viso con la tuta sporca di grasso.
Non sapeva se prendersi una pausa e uscire da lì sotto, sia per respirare aria pulita che per controllare chi l'avesse cercato, o dar corda alla sua testardaggine di voler continuare a tutti i costi; dopo una breve riflessione decise di scegliere la prima opzione.
Posò le mani per terra e, con una spinta, applicò la forza necessaria per far scivolare quel carrello fuori dalla macchina, venendo quasi colpito dalla differenza di luce. Si alzò senza compiere movimenti bruschi, passandosi velocemente le mani sui pantaloni grigi per toglierli quel velo di sporco e successivamente se le lavò.
Quando prese il telefono vide che, sia la chiamata persa che i due messaggi che aveva ricevuto, erano arrivati entrambi dalla stessa persona, un numero sconosciuto che non aveva salvato in rubrica. Aprì rapidamente Whatsapp e cominciò a leggerli.
Ciao Manuel, quanto tempo che non ci sentiamo, come stai? So che non è proprio normale, e forse nemmeno giusto nei tuoi confronti, riapparire così dal nulla. Appena puoi richiamami, ti devo chiedere una cosa e credo che capirai perché, fra tutti, mi sono rivolto a te. Ci si sente.
Quel contatto era privo di una foto profilo e per questo motivo la prima cosa che pensò fu che la persona in questione avesse sbagliato numero, e non se ne fosse accorta. Stava già per formulare una risposta simile quando lo sguardo gli cadde sul secondo messaggio, costituito semplicemente da due lettere: eppure, quel breve testo, a Manuel fece mancare per qualche secondo il respiro.
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Notti amarcord
Fanfiction𝑂𝑑𝑒𝑟𝑜, 𝑠𝑖 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑟𝑜; 𝑠𝑖 𝑛𝑜𝑛, 𝑖𝑛𝑣𝑖𝑡𝑢𝑠 𝑎𝑚𝑎𝑏𝑜 (𝑇𝑖 𝑜𝑑𝑖𝑒𝑟𝑜̀, 𝑠𝑒 𝑝𝑜𝑡𝑟𝑜̀; 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑡𝑖 𝑎𝑚𝑒𝑟𝑜̀ 𝑚𝑖𝑜 𝑚𝑎𝑙𝑔𝑟𝑎𝑑𝑜.) - 𝑂𝑣𝑖𝑑𝑖𝑜 oppure Simone ricontatta Manuel dopo anni