𝑪𝒊𝒓𝒄𝒍𝒆𝒔

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Hermione sbatté le palpebre più volte, sentendosi leggermente frastornata, mentre cercava di seguire le parole del suo migliore amico.

"E quando i ragazzi hanno usato la GiraTempo, hanno creato diverse linee temporali che rappresentano una seria minaccia per la stabilità del continuum spazio-temporale..."

C'era qualcosa di profondamente strano in quella situazione.

Non era solamente il disastro combinato da Albus Potter e Scorpius Malfoy a turbarla, ma anche la strana e sconosciuta sensazione che le attanagliava lo stomaco mentre Harry riepilogava la loro situazione.

"...Dobbiamo richiudere la frattura nella dimensione temporale..."

Dei brividi le percorsero la schiena, mentre il suo cervello cercava di dare un nome a quella sensazione.

"...estinguere quelle linee temporali che si sono diramate dalla principale..."

Con la coda dell'occhio, notò Draco Malfoy studiarla con aria perplessa e incuriosita allo stesso tempo.

'Andiamo, Granger, davvero non hai ancora capito?'

"...riportando gli eventi alle condizioni in cui si sono verificate, in tal modo le linee temporali alternative si riunificheranno a quella principale..."

Hermione sospirò rassegnata, ma dall'espressione sul suo viso era palese che fosse irritata dal fatto che il suo cervello stava fallendo miseramente nel processare dei segnali.

Accadeva raramente, ma quando succedeva le saltavano i nervi. Non era una cosa che Hermione Granger poteva semplicemente accettare; il suo cervello, la sua mente, era tutto ciò che aveva, l'unica cosa su cui poteva e riusciva veramente a fare affidamento... e odiava quando essa deludeva le sue aspettative.

"Per cui pensavo che potremmo dividerci in coppie e metterci al lavoro" concluse il discorso Harry, lasciandosi andare ad un sospiro esausto.

Gli altri due uomini nella stanza annuirono, inespressivi.

"Beh io vado con mia moglie" disse Ron, sorridendo in direzione di Hermione.

"Non credo sia una buona idea" ribatté lei, mordendosi l'interno della guancia destra.

Il rosso la fissò confuso, mentre Draco Malfoy faceva del suo meglio per reprimere una sghignazzata. Ci riuscì a stento.

"Insomma, capisco che Harry e Draco abbiano sotterrato l'ascia di guerra, ma non sono sicura che collaborando da soli non si faranno a pezzi a vicenda e la posta in gioco qui è molto alta..."

"...E credi che io ci possa lavorare meglio?", la interruppe il marito sbalordito.

Hermione ruotò gli occhi. "Di male in peggio. Ci vado io, con lui. Tu andrai con Harry."

Tutti i presenti sgranarono gli occhi, tranne uno: il biondino.

Lui si limitò a lasciar comparire un sorrisetto beffardo sul volto e a fare spallucce.

"Per me va bene", acconsentì in tono neutro.

"Sei impazzita? Non ti lascerò andare sola con lui in giro per le linee temporali alternative!", obiettò Ron, incrociando le braccia al petto.

La donna alzò un sopracciglio, rivolgendogli una domanda muta.

"È pur sempre Malfoy" disse lui, come se quella giustificazione spiegasse tutto.

"Se pensi ancora che possa affatturarla alle spalle, Weasley, sei tu quello fuori di testa", intervenne allora Draco. "Chi è che ha dei pregiudizi ora?"

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