Capitolo 1~ It's 2 am And I'm Cursing Your Name

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Simone non sta male.
Non fisicamente, almeno.
Ma psicologicamente, si.
Gli manca qualcosa, e lui sa esattamente cosa.

Che poi, da fuori neanche sembra che a lui possa sembrare qualcosa: si è ripreso da un tentato suicidio, ha recuperato i rapporti con il padre, va ancora bene a scuola e nello sport, ha un ragazzo perfetto che muore per lui...

La verità è che lui, il ragazzo perfetto, non lo vuole: rivuole ciò che aveva con Manuel.

Rivuole poter fumare insieme mentre riparano una moto (mentre MANUEL ripara una moto mentre lui gli passa gli attrezzi, o almeno ci prova) o mentre guardano le stelle su in terrazzo, vuole quel casino che gli portava dentro Manuel con un solo tocco, un solo sguardo...

È assurdo, ma Simone rivuole anche le litigate con Manuel, le sue urla e il suo accento ancora più marcato quando è arrabbiato;

Essenzialmente, Simone Riccardo non lo voleva, voleva Manuel.

E la cosa peggiore era che non aveva mai davvero avuto nessuno dei due.

Con Manuel era sempre stato un rapporto burrascoso, di amore e odio, perché nessuno dei due sapeva come interpretare i loro sentimenti o come muoversi.

Con Riccardo, invece, qualcosa c'era stato, ma era durato una notte brava e due settimane, il tempo di rendersi entrambi conto di essere interessati a due persone diverse:Simone, manco a dirlo, era interessato a Manuel;Riccardo stava iniziando a superare Marco e aveva adocchiato un ragazzino di terzo, Edoardo, con cui voleva provarci appena avesse scoperto che non fosse etero.

Ma almeno l'amicizia, con Riccardo, era rimasta.

Invece, Simone e Manuel avevano perso quasi completamente i rapporti, e Simone non se ne capacitava:come si può perdere il rapporto con tutto quello che hanno passato?

E perciò, come ogni bravo adolescente, anche quel sabato Simone aveva rifiutato di uscire e se ne stava sul letto di camera sua, tutto scomposto e senza maglietta, a lagnarsi e maledicere Manuel  con Riccardo, santo uomo, che lo ascoltava pazientemente, cercando di dargli consigli.

"Simo ho capito che ti manca e tutto però devi avere le palle di dirlo a lui, non a me" stava dicendo esasperato Riccardo, all'ennesimo "mi manca" di Simone.

Gli voleva bene e tutto, ma era sicuro che lui nell'ultimo periodo-Marco non era stato così. Sperava.

"Riccà lo sai che non capisce un cazzo l'amico tuo, se glie lo vado a di me dice che non me vuole rovina' e me manda via" rispose il minore, rotolando a pancia in giù sul letto.

In quel momento sentì un rumore di motore fin troppo conosciuto, ma non ci fece caso finché una voce non iniziò a gridare sotto la sua finestra, rischiando di svegliare i suoi "coinquilini".

Simone sapeva esattamente a chi appartenesse quella voce, ma non voleva crederci...

Ne ebbe però la conferma da Riccardo, che, affacciato alla finestra, riconobbe la persona e disse:"È Manu"

È Manu.

Non badó neanche a mettere una maglia o a Dante che lo fissava dalla soglia della porta della sua stanza, ma si precipitò alla porta, da Manuel,che aveva gridato 'Ti amo'.

Sperò che il suo correre fuori invitasse il messaggio che sperava di trasmettere:

'Ti amo anche io'

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