Riflessioni

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Sembra che abbia passato anni orribili,infernali.È possibile e come. Certi percorsi vanno fatti fino in fondo, detto adesso sembra quasi ovvio, ma quando ho riletto i miei diari, e non l'avevo mai fatto in tutti questi anni, sono rimasto sconvolto. Ho capito che se mi fosse mancata la musica sarebbe stato un disastro: la musica mi ha dato un ancoraggio, la forza di svegliarmi per un lavoro, di non rovinare quello che facevo. Il problema è che mi ero totalmente isolato per non far vedere un tormento che era evidente. Questo è stato il mio macigno. Da solo è tutto peggio. Il vero passo avanti, anche grazie alla decisione di andare in analisi, è stato quello di eliminare questa forma di auto controllo, pensavo che agli altri non interessassero i miei problemi.Un giorno ero andato a dirgli che volevo smettere di fare questo mestiere, che pure amavo. La decisione era frutto di questa paranoia elaborata in anni di meditazioni solitarie. Ero andato da lui perché mi sembrava onesto farlo, e papà mi ha spiegato che era una stupidaggine: se i motivi erano quelli, tipo l'omosessualità, facevo un grande errore. Il problema era mio, ero io che lo vivevo come tale, non certo chi mi amava. Lì per lì ho pensato: ok, dice così perché è mio padre, e invece anche gli altri, gli amici, mi hanno detto le stesse cose. In fondo devo dare la colpa solo a me stesso.Se fossi stato in pace con una persona che amavo, avrei capito, ma io stavo da solo a rimuginare su qualcosa con cui non avevo fatto pace, di cui non parlavo mai neanche con gli amici più intimi. Non era il gossip in sé, mi dava fastidio essere esposto su una cosa che mi creava problemi. Era surreale, se avessi avuto una doppia vita avrei capito, e invece così c'era il danno e la beffa. Ma il problema era tanto radicato che non riuscivo neanche ad averla una doppia vita. A me non piace l'idea di accettazione, mi fa tristezza, io amo la condivisione, è come se avessi messo da parte questa verità non potendo viverla pienamente alla luce del sole. Sapevo di non potermi rilassare al punto da permettermi una relazione piena.Come mi sento ora?Come in una bolla in cui tutto mi sembra surreale. Due anni fa ho iniziato una terapia, mi dicevano: lei è depresso, si deve curare, se mi avessero detto che sarei arrivato a questo punto non ci avrei creduto, ma sono contento per la mia salute. Perché alla fine sono un estremista, avevo paura di prendere i farmaci, poi ho visto che è stato utile iniziare, così come smettere a un certo punto. Mi sono fidato della strada intrapresa, anche se all'inizio l'acceleratore l'ho schiacciato alla cieca, poi si sono aggiunti mio padre, gli amici. Sono ancora confuso, ma le mezze vie non mi sono mai piaciute. O sto a dieta o mi abbuffo, o siamo amici o niente. Sono in un fase di curiosità. Il mondo cambierà, lo sto guardando in maniera diversa, e spero che questo blocco sia sparito anche se devo ancora lavorarci su. Ora sento che davanti a me c'è una vita piena di opportunità.
Tiziano.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 29, 2015 ⏰

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