Capitolo 5

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Harry sapeva cosa avrebbe avuto al suo risveglio: nausea, vomito, mal di testa, vescica piena. Quello che sicuramente non immaginava era trovarsi qualcuno che lo abbracciava da dietro. 

Insomma, è piuttosto sicuro di non essere andato a letto con nessuno, considerando che è completamente vestito, non sente dolori strani al fondo schiena e sono praticamente due anni che si arrangia da solo. Inoltre non sarebbe potuto tornare a casa considerando che la macchina con cui è andato era di Louis. 

Oh. oh, merda.

Improvvisamente i ricordi della sera prima gli ritornano in mente e lentamente, con occhi spalancati si rigira nella presa ferrea in cui è incastrato, ritrovandosi a pochi centimetri di distanza il volto dormiente e rilassato del chirurgo. 

Non si aspettava che sarebbe rimasto sul serio. Erano le richieste di un ubriaco e chiaramente non ci sarebbe rimasto male se dopo averlo messo a letto se ne fosse andato, era abituato. Questo gli ricorda che non solo è rimasto, ma gli ha anche sistemato la camera dal caos che aveva creato mentre cercava i vestiti per prepararsi. Non ha mai incontrato nessuno che facesse questo per lui.

E vorrebbe davvero, davvero tanto continuare ad osservarlo dormire come un maniaco perché è assolutamente bellissimo, il respiro calmo, le labbra fini socchiuse e i capelli scompigliati ma deve vomitare. 

Si alza di scatto dal letto, correndo velocemente verso il bagno e rigettando nel gabinetto tutto l'alcol che ha ingerito la sera prima. Dio, non berrà mai più. Non gli era mancato per niente il post sbornia.

Sta riprendendo fiato quando una mano gli afferra i capelli, sollevandoli per evitare che si sporchino e un'altra mano massaggiare lentamente la schiena.

"dovresti ringraziarmi ragazzino. O pagarmi, a te la scelta" 

Dopo essersi assicurato di non dover più vomitare il suo intero stomaco, si volta a guardarlo con un cipiglio confuso "perché dovrei pagarti?"

"un minimo di riconoscenza sarebbe gradita, no? Ti salvo da un ragazzo che voleva scoparti, ti porto a casa, ti riordino la camera dal disastro che avevi lasciato-"

"Non ricordo- ma ehi, magari sono io che scopa-" Louis lo ignora.

"-ascolto la tua richiesta di restare e ora ti tengo i capelli mentre siamo seduti sul pavimento del bagno alle sei di mattina, sono praticamente il tuo babysitter." Louis evita di dire che si è toccato pensando a lui e che ha trovato la sua collezione di giocattoli sessuali. Un babysitter sicuramente non fa questo. Fortunatamente, o il babysitter che avevano le sue sorelle sarebbe morto e sepolto.

"Nessuno te lo ha chiesto. Però grazie." borbotta Harry mentre si alza. Quando raggiunge il lavandino per sciacquarsi la bocca nota il suo plug sopra un pezzo di carta. Lo aveva preparato il pomeriggio del giorno prima per poterlo usare quella mattina. Era domenica, non sarebbe dovuto andare al lavoro e sapeva che sarebbe stato utile per rilassarsi dopo i postumi di una leggera sbornia. Non aveva previsto però che avrebbe avuto ospiti nel bagno e un incredibilemal di testa. 

Con un movimento fulmineo lo afferra, cercando di nasconderlo goffamente sotto alla camicia senza farsi notare ma quando si gira e vede Louis fissarlo con un sorrisino divertito, sbuffa. Poi un'orribile consapevolezza gli arriva al cervello. Se Louis ha sistemato tutta la camera avrà sicuramente visto il contenuto dei cassetti, però lo avrebbe sicuramente preso in giro, cosa che non sta facendo quindi, forse, non l'ha riordinato. Non si ricorda se quel comodino era aperto, spera vivamente che la risposta sia no.

"L'ho visto sai? Non devi vergognarti, ognuno ha i suoi hobby" inizia Louis cercando di non dire cose di cui si pentirà, come oh non preoccuparti, ho visto un intero sexy shop nel tuo cassetto, e a proposito, se hai bisogno di un aiuto con quelli sono disponibile

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