IF WE EVER MEET AGAIN

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CAPITOLO 1: L'INCONTRO



Camminava ormai da ore lungo le strade che si facevano man mano sempre più deserte a causa dell'ora tarda, con il suo sacco che conteneva giusto un paio di cambi di vestiario sulle spalle.

Era difficile per lui trovare alloggio in qualsiasi isola capitasse, perché nel momento in cui la sua faccia veniva riconosciuta il terrore si seminava per tutto il paese.

Roronoa Zoro, il temibile cacciatore di pirati dell'East Blue, detto anche Devil Beast.

Un nome, una garanzia.

Poco gli importava della reputazione che si era fatto o di quello che la gente pensava di lui; in cuor suo sapeva di non essere un cattivo soggetto di quelli che uccidono per il gusto di farlo. Faceva il cacciatore di taglie per guadagnarsi da vivere, tutto lì. Non poteva permettersi un lavoro fisso, dal momento che viaggiava per mare nel tentativo di realizzare il suo sogno, e di rubare o saccheggiare non se ne parlava proprio, il suo onore glielo impediva. Catturare pirati e intascarne la taglia era invece una cosa onesta, se ci si pensava bene.

Ormai il sole stava scomparendo all'orizzonte, e lui doveva ancora trovare un posto dove dormire e mangiare. Forse gli sarebbe toccato digiunare e dormire all'aperto anche quella notte.

Stava quasi per arrendersi, quando scorse alla sua sinistra un cartello di legno che recava il nome del villaggio al quale si stava avvicinando: Tony Town. Era la sua ultima speranza, quindi perché non provare?

Sistemandosi il sacco sulle spalle, si avviò in quella direzione, fino a sorpassare il cartello ed entrare in città. Anche lì la maggior parte degli abitanti si era già chiusa in casa a preparare la cena, e la strada era quasi deserta. Guardava a destra a e sinistra, cercando l'insegna di una taverna nella quale sperava di non essere riconosciuto.

Improvvisamente, la sua attenzione venne distratta da degli schiamazzi che provenivano da in fondo alla strada. Si fermò, restando a guardare la scena. Una figura esile, molto probabilmente riconducibile a una donna, si avvicinava correndo a gran velocità, portando sulle spalle un sacco grosso il doppio del suo. Dietro di essa, un gruppo di uomini la rincorreva sbraitando e agitando le armi in aria. Non era difficile intuire che fossero pirati, come non era difficile capire che nel sacco che la ragazza recava ci fosse un tesoro appartenente a loro.

Man mano che si avvicinavano poteva sentirne chiaramente le parole.


- Ridacci il nostro tesoro, maledetta ladra!!!-

- Neanche per sogno!- replicò lei, facendo loro una linguaccia.


Piuttosto irriverente la ragazzina, specie se si considerava che era da sola contro sei uomini più grossi di lei.

Restò a guardarli mentre si avvicinavano, spostandosi a lato della strada per non essere travolto. Quando la ragazza lo affiancò in linea d'aria, girò velocemente il capo verso di lui, lanciandogli un'occhiata. Ricambiò, scorgendo nel suo sguardo una scintilla di stupore. Probabilmente lo aveva riconosciuto. In un attimo, come si era voltata tornò a guardare dritto davanti a sé, proseguendo la sua corsa. Osservò quella scenetta fino a quando l'insolito corteo non sparì dal suo campo visivo. Sospirando, proseguì nella sua ricerca di un alloggio.


Dopo svariate tappe in diverse locande, si rese conto che oltre al problema dell'essere riconosciuto si aggiungeva quello dei soldi. Era da un po' che non intascava una taglia proficua, e le finanze rimaste non gli bastavano per pagarsi cibo e alloggio. Doveva per forza rinunciare a uno dei due. Dormire poteva farlo benissimo all'aperto, ma per proseguire il viaggio necessitava di energie, quindi sul cibo non si discuteva.

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