Cap.7

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Scesa di sotto, trovai Marta già in doccia.
Passare così accanto a Marco mi aveva lasciato la sensazione, la voglia di toccarlo.
Era sempre cosi quando mi trovavo accanto a lui.
Ma questo comportamento che aveva con Paola mi aveva lasciato senza parole.
Avevamo sempre detto che saremmo stati sinceri l'un l'altro.
Mentre ero immersa in queste mie riflessioni, Marta esce dalla doccia con un asciugamano avvolto intorno al corpo.
"Ehi, tutto bene? Sei strana oggi" mi domanda come se volesse però sapere altro.
"Si bene, devo aver preso troppo sole" mi giustifico.
Solleva le spalle, come a dire voglio crederci.
"Vado a fare la doccia" le dico, volendo mettere fine a quelle domande.
"Ok, finisco di prepararmi e ti aspetto su, non ci mettere molto perché credo che Giorgio vorrà aspettarti e di conseguenza anche noi".
"Và bene" le sorrido.
Sotto il getto della doccia rinfrescante, inevitabilmente penso a lui.
Non devo farlo, magari devo lasciarmi andare con Giorgio, essere più tranquilla, non pensare a nulla.
Esco dalla doccia e utilizzo uno degli asciugamani messi a disposizione per gli ospiti.
Giorgio è un ottimo padrone di casa, non lascia nulla al caso.

Sento il rumore della porta mentre termino di asciugarmi.
Senza voltarmi, penso che Marta come al solito ha dimenticato qualcosa.
"Cos'hai dimenticato stavolta?"
Nessuna risposta, poi mi sento investire da una strana sensazione, anche familiare.
Mi blocco, con l'asciugamano a mezz'aria.
"Cos'hai in mente?"
La sua voce, roca, graffiante mi avvolge.
Non rispondo, facendo finta di non aver sentito.
Butto l'asciugamano a terra e resto completamente nuda, davanti a lui.
Sento i suoi occhi sulle mie spalle, sulla mia pelle.
"Nulla, perché me lo chiedi?" Cerco di capire il perché della sua domanda.
"Sei una persona molto intelligente, non fingere di non capire"

"Allora potrei farti la stessa domanda"
"Cos'hai in mente tu con Paola"
Continuo ad asciugarmi, in maniera molto lenta, con l'intenzione di provocarlo.

"Nulla è lei che mi sta intorno" mi risponde come se provasse disagio solo a nominarla.
"E allora anch'io nulla" e nel pronunciare queste parole mi volto verso di lui.
Sono ancora nuda.
Lo guardo solo negli occhi, consapevole della situazione e di quello che prova.
Non muove un muscolo, ad eccezione delle sue iridi che sembrano mettere a fuoco quello che sta guardando.

"Penso che adesso tu debba uscire, devo rivestirmi"
Senza parlare, inizia ad avvicinarsi, lentamente.
Un tale silenzio ci avvolge che solo lo sciabordio delle onde sullo scafo sembrano accompagnare i suoi passi.

Ora è talmente vicino che sento il suo respiro sul mio viso.
Ma non mi tocca o mi sfiora, solo gli occhi scivolano dal viso e poi sul mio corpo.
Ogni sguardo é una carezza, ogni battito di ciglia un bacio.

"Emy" la sua voce è roca, eccitata.
Sorrido dentro di me, mi vuole.

Non faccio nulla per fare si che si accorga di questo.

Le sue dita iniziano a solleticarmi il collo, scendono sul petto piano, con un dito mi sollecita il capezzolo, sospiro...

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