2.

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Ho passato la notte insonne.
Tra pensieri e sensi di angoscia non sono riuscita a chiudere occhio.

Ho riflettuto a lungo sulla chiacchierata tra me e mia madre.
La sua voce non ha mai smesso di echeggiare nella mia testa neanche per un istante.
Ogni sua parola mi ha ferita, ma mi sono sforzata a crederle, anche se non ci sono riuscita del tutto.
È mattino presto e di solito lei è sempre sveglia a quest'ora.
Non vedo l'ora di rivederla.

Così, con un piccolo sorriso contento sul viso, esco dalla stanza.
Appena sono fuori non vedo Walter, il che è abbastanza strano.

Cammino spedita e ne approfitto per osservare la neve poggiata su ogni centimetro del prato.
Mi trasmette serenità.
Quella che cerco da anni.

Mi fermo di scatto appena vedo delle persone raggruppate davanti la camera di mia madre.
Davanti c'è Walter, con altri tre soldati che cercano di riordinare la confusione.
Lui si accorge di me e anche il resto della gente.
Si girano tutti nella mia direzione e non osano fiatare.

Mi avvicino al maggiordomo.
"Che succede?" chiedo con voce debole.

Lui, senza dir nulla mi guarda negli occhi e si sposta di lato per farmi entrare nella stanza.
Confusa, apro la porta.

Mai in diciassette anni, ho desiderato così tanto volermi togliere la vita.
Ho gli occhi impregnati da lacrime che ho trattenuto per molto tempo.
Il cuore si è fermato perché ho sentito il suo ultimo battito circa sette secondi fa.
Avrei gradito essere cieca, pur di non vedere questo.

Mia madre
È
Morta.

"No.." il mio sussurro riecheggia tra le mura come se lo avessi urlato.
"Non è vero.."

Stamattina mi sentivo meglio.
Mi è cascato il mondo addosso.
Perché il mondo odia vedermi felice.
E' stato così sin da quando ho iniziato a camminare sull'erba fresca.

Mi avvicino al suo corpo deceduto disteso sul letto.
Le guardo il viso pallido.
Non potrò più vedere la luce dei suoi occhi.
Non potò più vederla sorridere, nonostante tutti problemi.
Non avrò più nessuno che mi aiuterà a credere in me stessa.

Lei.
Non.
C'è.
Più.

Giro lo sguardo e noto un biglietto sul comodino.
Lo prendo e lo osservo per una infinità di secondi.
Poi mi decido ad aprirlo.

'Mia bellissima bambina.
Non mi resta molto.
Tra qualche minuto diventerò una parte di cielo.
Potrò guardarti meglio da lassù. Potrò donarti la giusta forza.
Non voglio che tu adesso sia triste.
Non voglio vedere lacrime sul tuo bel viso.
Avrei tanto voluto vederti un'ultima volta. Ma purtroppo, non ho potuto fermare il tempo... Non rientra nei miei poteri questo.
Non sono riuscita a prevedere quanto tempo in realtà avrei avuto ancora.
Ti ho mentito solo perché non volevo dispiacerti di più.
Perdonami, per favore.
Potrai guardarmi nei tuoi ricordi.
L'unica cosa che mi rende felice è che, finalmente, potrò rivedere il sorriso di tuo padre.
Promettimi che quando ti sentirai sola parlerai alla luna, come se fossi io.
Promettimi che quando le tue paure prenderanno il sopravvento, le supererai affrontandole.
Promettimi che quando non ti sentirai all'altezza di qualcosa o qualcuno, lotterai fino all'ultimo per ottenerlo, se lo vuoi davvero.
Promettimi che proteggerai te stessa.
Dai tuoi pensieri.
Dalle tue fobie.
Dalla tua insicurezza.
Da te stessa.
E dal mondo; quello che desideri tanto esplorare.
Guardati allo specchio e sorridi.
Toccati.
Conosci te stessa.
In diciassette anni non ti ho mai visto entusiasta della tua persona.
Tu sei speciale.
Non lo dico perché sei mia figlia.
Ma perché è realmente così.
La tua pelle è fatta di luna.
I tuoi occhi sono una lastra di ghiaccio.
Il tuo manto di boccoli ricorda la neve bianca e soffice che tanto ti piace.
Solo che tu brilli come le stelle ma sei spenta come la notte.
Sei spaventata da te stessa perchè pensi di essere nociva per l'umanità.
Ma in realtà sono gli uomini a dover provare terrore nei loro confronti.
Sorridi, ti prego.
Fallo sempre.
Stasera alza la testa.
Guarda la luna
E sarò lì con te.'

Per sempre, la tua mamma.

Stringo il foglietto tra le mani e lo avvicino al petto.
Deglutisco fortemente costringendomi a reprimere un urlo di dolore.

Accarezzo la fronte di mia madre.
Non muovo le dita.
Dopo due secondi mi allontano stringendo la lettera a me.

"Domani sera vi voglio tutti riuniti nella sala d'ingresso. Sia cittadini che soldati. Riferite le mie parole a chi ora non è presente qui."

Queste sono state le mie ultime parole, prima di dirigermi verso l'uscita del castello.

𝐇𝐢𝐝𝐞 𝐌𝐞//𝐃𝐫𝐚𝐜𝐨 𝐌𝐚𝐥𝐟𝐨𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora