L'Addio é solo l'inizio di un Arrivederci

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«Chi cerchi? Patrick é andato via...», aveva asserito Kevin vedendo Ellen aggirarsi per il set in preda all'ansia.
Non l'aveva salutata, nemmeno con un cenno, aveva fatto in modo che si distraesse e puff, sparito nel nulla come suo solito. Possibile che fosse così infantile?
Era indisponente per come la trattava, sempre scherzoso, non aveva mai una punta di serietà in quel che diceva, eppure perché lei stava così male?
Conosceva i tipi come lui: sempre pronti a prendere in giro tutti in qualsiasi momento della vita. Ad Ellen non erano mai piaciuti i tipi del genere, eppure era diventata dipendente da Patrick, tipico farfallone senza nessun briciolo di serietà...era davvero troppo!
Se era quello il modo di dire addio a sua 'moglie' dopo aver passato dieci anni con lei, di certo non si sarebbe fatta sentire lei per prima, doveva sudarne di camice prima di essere perdonato.
«Pompeo, questa é per te...l'ho trovata mentre riordinavo il camerino di Dempsey», una voce l'aveva distratta dai suoi pensieri e le aveva consegnato una lettera.
Aveva subito riconosciuto la grafia, quella grafia che sapeva essere incomprensibile, esattamente il suo proprietario.
Aveva accartocciato il foglio, ma Kevin le aveva impedito di fare l'errore più grande della sua vita: buttarlo nella pattumiera.
«Leggila, se ti ha fatto l'onore di scriverti due righe vuol dire che è importante. Se lo vuoi sapere ne ha lasciato una anche a me e, beh, non è poi così tanto male come scrittore», stava cercando di convincerla in tutto e per tutto a non buttare tutto all'aria.
Evidentemente aveva vinto, dal momento che la ragazza aveva attraversato l'intero set per rifugiarsi nella sua roulotte a leggere, accompagnata da una dose immensa di cioccolato, la lettera che Patrick le aveva lasciato.

Cara Ellen,
Sto riordinando le mie cose e non posso fare a meno di pensare a tutto quello che abbiamo passato in questa roulotte prima che ci dividessero e ti trasferissero in quella vicina.
Mi manca darci il 'buongiorno' tutte le mattine, quando entravi e ti sedevi con me sul letto: mi raccontavi di come stavano le bambine, di Chris e delle cose bellissime che avremmo potuto fare arrivati agli ultimi episodi della serie.
Pensare che la serie, per me, finisce oggi mi sembra ancora impossibile, ma tu mi hai insegnato che non bisogna prendere la vita come un male, ma godere di quello che essa ci propone...sei troppo epicurea, cara mia!
In ogni caso ti scrivo queste poche righe perché mi manchi e non so come fare a spiegare al mondo quanto io tenga a te. Mi manca il tuo modo di piangere, come quello di ridere o di prendermi a pugni...mi manca giocare con te, ridere e mangiare con te, insomma, Ellie, mi manchi e non mi darò mai pace per questo.
Vorrei piangere, urlare e prendermi a pugni, ma tutto ciò non servirebbe perché sei troppo arrabbiata con me perché io riesca ad attirare la tua attenzione.
Eppure io ti guardo anche quando non te ne accorgi, ti osservo e noto i tuoi sorrisi, la luce che si irradia nei tuoi occhi quando sei serena, ti cerco continuamente come se fossi ancora con me, ma solo ora capisco che la fortuna che avevo di averti accanto, non dovevo sprecarla perché non sarebbe capitata una seconda volta. So che quello che accadrà, sarà solo un altro dei dolori che ti ho procurato, ma, credimi, starai meglio senza di me, più serena.
Con questo, sappi che basterà un semplice squillo, un messaggio o un piccione viaggiatore per far sì che io corra da te, a costo di dover scavalcare il cancello della produzione a mani nude per salvarti da ciò che chiunque possa farti di sbagliato, sono sempre il tuo "cavaliere dalla scintillante non mi ricordo cosa" anche se non lavoreremo più insieme.
Ho passato un passato difficile: prima la morte di mia mamma, poi mia moglie, i miei figli e ora tu, sembra proprio che non riesca a gestire nulla di ciò che amo. Possibile che ami così follemente da far star male chi mi è di fronte?
Nessuno ha la risposta, forse nemmeno io, ma, vedrai, cercherò di controllarmi, di migliorare e, sai, spero con tutto il cuore che tu riavrai il tuo 'Paddy'...quello di un tempo.
Non vorrei farti perdere troppo tempo ora, starai bene, ora vado...mi dirà così Meredith. Spero che tu sia riuscita a leggere fino a qui, ora davvero é arrivato il momento dei saluti.
Buona fortuna, Ellen, e addio,
(Tuo) Patrick

Era arrivata alla fine dello scritto con le lacrime agli occhi, aveva pensato che non l'avesse salutata di proposito, forse perché anch'egli arrabbiato o offeso dalle brutte cose che si erano fatti o detti, invece lui l'aveva sempre tenuta sotto la sua ala protettiva.
Il suo Paddy era sempre rimasto con lei, nonostante lui non volesse ammetterlo, oppure che lei non se ne accorgesse più di quanto era bello stare con lui, al fronte delle divergenze?
L'aveva perso? Chi poteva dirlo, l'unica cosa che sapeva era che non aveva mai pensato a lui come un poeta, mai per un momento, ma si era accorta di aver sbagliato.
Patrick era il poeta del quale aveva bisogno, quello un po' poco romantico per certe cose, ma profondo e sincero quando si trovava di fronte ad un foglio di carta. Forse, aveva pensato Ellen, si sentiva intimidito dai suoi sentimenti perché li esprimesse di fronte alla persona interessata.
L'avrebbe rivisto, a costo di farsi troppo male, a costo di spiarlo e di seguire le sue corse, l'importante non era il Derek che Shonda aveva fatto morire con tanta crudeltà, ma Patrick: l'irlandese sorridente e frizzante che aveva scelto la prima volta al provino.
L'aveva scelto per i suoi pregi, ma, come in una coppia vera che si rispetti, soprattutto per i suoi difetti; e ne aveva, era colmo di orgoglio, bugiardo, ma mai si sarebbe lamentata di colui che le faceva nascere un sorriso spontaneo solo a vederlo da lontano.
Quell'addio a fine lettera faceva ben sperare anche l'attore, benché addio fosse una parola che implicasse la perdita di una persona, per loro era diverso. Essi, infatti, in fondo, sapevano che l'addio era solo l'inizio di un arrivederci, di un frequentarsi assiduamente nonostante le lato liti, di bisticciare quando erano in compagnia e di salutarsi con semplici baci sulle guance o, quando proprio l'uomo voleva farla arrabbiare, con una serie di baci a stampo molto casti. Si completavano e si sarebbero completati ancora, perché il lavoro insieme era qualcosa di inferiore alla loro lunga e duratura amicizia.

#RIP Derek Christopher Shepherd

Note dell'autrice:
Buongiorno a tutti!
Spero che questa One Shoot vi sia piaciuta. Ho deciso di pubblicarla qualche giorno dopo il funerale del personaggio più importante della storia di Grey's Anatomy. Con Derek non si poteva far altro che ridere, piangere e amarlo, sempre e comunque.
L'abbiamo amato anche quando ha avuto il flirt con Rose, quando ha provato a recuperare il matrimonio con Addison...sempre! Anche quando dovevamo odiarlo l'abbiamo amato, ma il nostro amore per lui non era abbastanza per la Rhimes, dato che l'ha schiacciato contro un autobus, e questo sarebbe nulla se avesse avuto medici competenti a prendersi cura di lui, come meritava.
Era doveroso, perciò, questo mio tributo al personaggio che mi ha commossa di più in Grey's. Ti ameremo sempre, Derek.
Detto questo concludo e spero che la lettura sia stata piacevole.
A presto,
Ila:)

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 03, 2015 ⏰

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