✔︎ 𝐍𝐨𝐦𝐞
༄ Dario
Variante italiana di un nome di origine persiana, significa "possedere bontà". Quando i proprietari dell'orfanotrofio dov'è cresciuto lo trovarono, neonato, sugli scalini, l'unica cosa che poteva far risalire ai suoi genitori era una spilla di tessuto con il suo nome cucito in una bella calligrafia elegante. Il nome perfetto per il bambino che sua madre sperava di veder crescere: profondamente buono ed altruista, che avrebbe dedicato la sua vita ad aiutare il prossimo.
✔︎ 𝐄𝐭𝐚̀
༄ 16 anni
È nato il 18 agosto, sotto il segno della Vergine.
✔︎ 𝐒𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐨 𝐌𝐚𝐢 ?
༄ Sempre
In realtà all'inizio della sua vita, non sapendo quali fossero le sue origini, ignorava anche a quale fazione appartenesse, ma all'epoca dell'orfanotrofio questa non era una cosa strana, dal momento che lì in pochi sapevano, o ricordavano, se i loro genitori fossero Buoni o Cattivi. E del resto, a nessuno importava un granché: nessuno dei bambini pensava di essere destinato a gesta di straordinaria bontà o malvagità. Certo, tutti i bambini sognano di essere eroi e re, ma sapevano tutti che erano cose che si leggevano nei libri di favole, e che nessuno di loro sarebbe andato alla scuola delle fate, e che il massimo che gli sarebbe spettato era un buon lavoro, qualcuno da sposare, un bel gruzzoletto da passare ai figli e una vita pacifica. Anche Dario, fino al giorno in cui non iniziò a sognare la donna con i capelli blu, era certo del suo destino. Per questo gli sembra che la possibilità di essere stato ammesso all' Accademia sia un miracolo che non si merita, ha un po' paura che da un momento all'altro lo trascineranno via dicendo di aver commesso un errore nel recapitare la lettera di ammissione. Per via della sua istruzione molto "aperta", Dario non fa assolutamente distinzioni tra Buoni e Cattivi, anzi è leggermente sconcertato dalla rivalità tra alcuni studenti: per lui non ci sono Sempre e Mai, solo persone da aiutare.
✔︎ 𝐅𝐚𝐯𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐯𝐞𝐧𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚
༄ Pinocchio
✔︎ 𝐆𝐞𝐧𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢
༄ La fata turchina e ???
Tutti conoscono uno dei personaggi più famosi della fiaba di Pinocchio, la fata incantevole capace di rendere un burattino di legno in un bambino in carne ed ossa. Una donna dolce e capace di ricondurre qualsiasi pecorella smarrita lungo il sentiero del Bene, ma anche una creatura fatata molto potente, la seconda fata madrina più ricercata della Selva e una delle alunne migliori dell'Accademia. In realtà, aveva tutte le carte in regola per avere una favola sua, ma la fata rifiutò questa carriera per seguire la sua vocazione di fata, aiutare il prossimo. Passata alla storia come una figura materna dolce e amorevole, nonostante molti dei suoi metodi educativi, più da vicino, si possano considerare piuttosto ... interessanti (è la stessa che ha finto la sua morte raga) , la fata turchina non è stata la madre attenta e presente che ci si può immaginare, almeno non con il suo vero figlio. Dario è nato per incidente, con un uomo di passaggio il cui viso appare nebuloso persino nella mente di sua madre, sempre occupata da mille faccende, incantesimi e protetti. Non era nei suoi piani avere un figlio, ma non ebbe il cuore di evitare che nascesse. Sapeva già che non si sarebbe potuta occupare di lui. Innanzitutto viaggiava ai quattro angoli della Selva e non restava molto tempo nello stesso luogo. Con i suoi poteri, forse portarsi dietro il bambino non sarebbe stato così difficile, ma il punto è che suo figlio avrebbe intralciato il suo lavoro. Aveva bisogno di dedicare tutte le sue energie nell'aiutare chi la chiamava. Questa era la missione che si era scelta, e la compiva talmente bene da dimenticarsi di sè stessa e della sua vita. Per questo, non poteva prendersi un impegno gravoso come un figlio. Si limitò ad avvolgerlo in coperte calde, dargli un nome e lasciarlo davanti alla soglia di un orfanotrofio in cui sapeva che avrebbe potuto avere una vita normale, accudito da persone amorevoli, sperando che il bambino sarebbe stato abbastanza felice lì da non voler cercare sua madre. Quando, anni dopo, udì chiaramente dentro di sé suo figlio chiamarla disperatamente, capì che non sarebbe bastato restare fuori dalla sua vita, e cominciò a comparire nei sogni di Dario, o talvolta come una splendida apparizione luminosa seduta ai piedi del suo letto. Solo attraverso queste visite scoprì dei poteri di suo figlio, e capì quanto era stata egoista a nascondere quel bambino in un orfanotrofio, quando anche lui avrebbe potuto usare le sue capacità per diventare un mago potente e aiutare il prossimo come lei. Senza pensare neanche per un secondo che il ragazzo avrebbe potuto desiderare qualcosa di diverso e che fosse troppo piccolo per capire cosa volesse davvero, iniziò a metterlo sulla sua stessa strada e a spiegargli l'uso dei suoi poteri, promettendogli che un giorno sarebbe stato ammesso all'Accademia e ricoprendolo di un affetto distratto e passeggero, come se fosse solo una delle persone che aiutava e non suo figlio. Dario da parte sua adora sua madre, ma contemporaneamente sa che lei non ricambia il suo sentimento. Certo, sa che gli vuole bene, a modo suo, ma non dell'amore che lui si aspettava da sua madre quando l'aveva chiamata. Quindi cerca di vivere secondo le sue aspettative, sperando che prima o poi lei lo riconosca come suo figlio, che lo accarezzi e gli dica che lo amerà non importa cosa faccia, ma persino lui sa che questo momento non arriverà mai. Però non sa cosa fare per essere felice per conto suo, quindi si limita ad aspettare con ansia i momenti in cui lei gli sorride e gli dice "bravo", come se fossero la cosa migliore del mondo.