🥀~perché?~🥀

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Lavoro. Decisamente troppo lavoro in quel periodo attanagliava il tempo e la mente confusa di Kim Taehyung, che da troppo non sfogava in nessun modo le proprie frustrazioni.

Sbuffò, lanciando una cartella grigia sulla scrivania incasinata, nello stesso momento in cui poggiò le spalle alla porta che si chiuse rumorosamente.
Le lunghe falangi decorate dai numerosi anelli s'insinuarono fra l'ammasso di ciuffi scuri e lievemente riccioluti, nel tentativo alquanto penoso di alleviare lo stress.
Namjoon si stava occupando degli ultimi scatti di Jungkook per Marie Claire, quindi nemmeno uno dei due starebbe stato lì per "ascoltare le sue lamentele".

Dove cazzo è Haneul quando serve?

Fu quello a cui pensò, prima che quest'ultima varcasse la soglia della porta con delle scartoffie in mano, in equilibrio sui vertiginosi tacchi a spillo rigorosamente rosso ferrari e stretta nel completo formale.
La longette grigia le arrivava però sopra le ginocchia, lasciando intravedere le gambe lunghe e snelle, il corpo a pera ed il seno piccolo, che pareva prosperoso a causa delle camicette striminzite strette sul petto.
Le labbra abbastanza fini dello stesso colore delle scarpe, mentre il contouring esagerato le incavava le guance facendola apparire ancora più magra.

Haneul ha sempre avuto un debole per Kim Taehyung.

Infatti quando il suo capo accettò le avance la prima volta, accordando di far sesso con lei, la bruna si sentì al settimo cielo.
D'altro canto, Taehyung amava essere lascivamente corteggiato: gli piaceva vedere come le donne provassero ad entrare nelle sue grazie e nel suo letto, guadagnandoci solamente una scopata in un luogo pubblico.

Gli occhi della segretaria scrutarono come sempre la figura possente dell'uomo, famelici, e Taehyung -bisognoso- decise di prendersi quello che voleva e darle altrettanto.
Le sarebbe andato bene.

Il corpo esile di Haneul si ritrovò sulla scrivania; le cosce aperte e Taehyung fra esse che senza alcuna cerimonia, portò due dita a premere sul clitoride della bruna attraverso le mutandine, mentre l'altra mano si occupò di slacciare il nastro della candida camicia bianca.
Ella strabuzzò gli occhi, piacevolmente sorpresa dal primo passo di lui.
Solitamente, prima di convincerlo, doveva stuzzicarlo per un bel po', pregarlo addirittura per farsi scopare e poi, forse, l'avrebbe accontentata.

Una mano andò dietro la nuca del maggiore, mentre la schiena s'inarcò al fine di spingere il seno contro il suo petto. Era al settimo cielo, ancora una volta, per l'uomo che non l'avrebbe mai guardata com'ella desiderava.

Taehyung dal canto suo, non era intenzionato a perdere tempo, usufruendo di tutta la calma del mondo com'era solito fare.
Trafficò con la propria cintura e calò di poco il pantalone elegante, facendo lo stesso con i boxer, prima di spogliare Haneul degli slip ed entrare in lei con un solo gesto, facendola irrigidire di poco.
La bruna era allibita: non aveva mai visto Taehyung ardere così tanto per lei.

Ed effettivamente, egli non lo stava facendo.
Le diede giusto un paio di secondi per abituarsi alla propria grandezza e pretese pure che le fossero bastati.

Prese a muovere abilmente i fianchi ad un ritmo costante e veloce all'interno di quella cava viscida che lo stava inglobando famelicamente, agguantando i fianchi fini della minore, che senza fare complimenti, gemette con voce assordante.
Le urla le graffiarono la gola che contribuì a farle venire gli occhi lucidi.

《T-Tae!》esordì.

Fanculo.
Pensò lui, quando si ritrovò a venire in cinque minuti.
E non per l'eccitazione, ma per la frustrazione.
Che sensazione di merda.
Uscì dalla ragazza, prendendo un fazzoletto per pulire i residui dei loro liquidi, gettandolo poi nella pattumiera sotto la scrivania.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 07 ⏰

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