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Mi ero chiesta molte volte cosa non andasse in me per non meritarmi quel fisico snello e alto come molte ragazze della mia età. Mi ero chiesta, anche, tante altre volte cosa non andasse bene per non essere guardata con occhi sognanti dai ragazzi.

Non ero mai passata inosservata ne ero consapevole, ma neanche vista bella ed intendo quella bellezza come vediamo in alcune tik toker, oppure alcune influencer, ecco.

Volevo essere una di loro? No.

Sinceramente? Sì.

Chi non vorrebbe? Dai non prendiamoci in giro, le attenzioni e i complimenti piacciono a tutti, inoltre la vita sembra essere più semplice ma purtroppo questa fortuna non è toccata anche a me.

Avevo iniziato ad allenarmi da qualche giorno per diventare "bella" perché ultimamente più di altre volte, mi iniziava a pesare questo senso di sentirmi tanto brutta, eppure però, mi sentivo comunque non all'altezza.

Così, tra una una stanza e l'altra di casa mia, stavo cercando cosa non andasse bene davvero e cosa potessi fare per poter rialzare il mio stato d'animo.

Mi ritrovai da lì a poco, ad osservare prezzi per un viaggio solitario al mare, che non avrei mai avuto il coraggio di fare perché avevo paura perfino di prendere un treno da sola, figuriamoci un intero viaggio lontana da casa mia.

Chiusi l'app di viaggi e mi piazzai di fronte allo specchio di camera mia.

"Perché questa pancetta minuta non riesco ad accettarla?" ripetei tra me e me.

"Perché ho il sedere così piccolino? Il seno quasi invisibile?" farfugliai con gli occhi lucidi, sentendo il bisogno di piangere per quanto – oggi e qualche giorno a questa parte – io non mi piacessi.

Quando mi alzai da terra, ormai con la consapevolezza che così non avrei risolto nulla se non farmi venire un gran mal di testa, decisi di apparecchiare la tavola e mangiarmi dei pomodorini col tonno.

Passato il pomeriggio a sistemare casa per dimostrare alla mamma quanto brava fossi, decisi di mettere l'ultima lavatrice così da stenderla prima che il sole calasse.

"Sono a casa!" urlò una voce squillante dall'altro capo della casa.

"Ho appena sistemato la lavatrice, così puoi stenderla" urlai a mia mamma, mettendo gli ultimi panni prima di avviarla.

"Guarda che sono appena tornata dal lavoro, non ci pensare proprio" ribadii la donna, avvicinandosi piano piano alla stanza in cui mi trovavo.

Appena varcò la porta che ci divideva, si fermò come se avesse appena visto un fantasma.

"Cecilia, di nuovo?" mi richiamò mia madre con tono pacato.

"E' tutto ok mamma, quindi stendi tu?" mi divincolo dal discorso.

"No, tocca a te. Mi vado a lavare ora" afferma mentre se ne stava già andando.

I vestiti mi servivano e mi servivano asciutti e stirati per uscire, di conseguenza mi toccava davvero.

Mentre la lavatrice andava, decisi di guardare un parrucchiere in zona, se dovevo sistemare me stessa, dovevo iniziare proprio dai capelli come fanno tutte le donne, quelle grandi.

Digitai velocemente il numero di questo parrucchiere, alla fine consigliato da mia madre e avviai la telefonata.

"Sì? Pronto, buongiorno, vorrei fissare un appuntamento" dissi energicamente, senza dar modo dall'altro lato del telefono di rispondere.

"Buongiorno, per quando?" chiese cortesemente la ragazza al telefono.

Ma che te lo devo dire io? Ho chiesto a te, porca miseria, altrimenti mi presento quando mi va no?

La chiamata poco dopo si concluse, perché alla fine tra due ore sarei dovuta essere lì, così decisi prima di controllare il mio conto in banca e controllare se avessi potuto fare le cose per bene, facendo addirittura shopping.

Non che mi piacesse farlo, le mie taglie faticavo a trovarle e dopo che provavo vari vestiti e non mi stavano bene, uscivo dal negozio arrabbiata col mondo. Lo shopping non faceva per me, non mi faceva bene né mentalmente né esteticamente, per questo mi ritrovavo sempre a fantasticare su vari siti online, su gonne in vetrina, ma che non provavo mai realmente per non uccidere il mio umore.

Avvisai mia madre che sarei uscita e così, con una tuta ed una felpa mi diressi verso questa famosa parrucchiera della mami.

"Buon pomeriggio" dissi mentre entrai in quel posto che sembrava costato una fortuna, non tanto per lo spazio, ma per com'era allestito: ogni sedia era in pelle bianca, altrettanto i divanetti d'attesa ma avevano incastonati dei diamanti in ogni punto croce; la musica era del tono giusto ed era anche abbastanza giovanile, ogni ragazza aveva un dress code da seguire con tutte i capelli raccolti in un qualche acconciatura insolita. La macchinetta del caffè era rivestita di brillantini e i bicchieri che ne fuoriuscivano erano abbinati. 

Mi piaceva da morire questa sala, era accogliente, ti faceva sentire una regina o nel mio caso una principessa.

"Ciao! Devi essere Cecilia, giusto?" mi accolse una bionda con occhi verdi, che a primo impatto mi sembrò angelica per quanto avesse la pelle chiara a contrato della tutina nera che aveva addosso.

"Sì, sono proprio io" le risposi timidamente.

"Accomodati pure qua, arrivo subito" ed entusiasta scomparve dietro una porta glitterata.

Poco dopo, ritorna la ragazza scomparsa un attimo prima con in mano vari strumenti per far sì che possa esaudire ogni mia richiesta.

"Bene, cosa vorresti fare?" mi chiese cortesemente, sorridendo subito dopo.

Le sorrisi di rimando, prima di focalizzarmi sulla mia richiesta, abbastanza esagerata forse per dei capelli banali come i miei.

***

Spazio autrice:

Ciao a tutti e a tutte!

Se leggete anche solo il mio saluto, sono molto felice ed orgogliosa di me stessa.

Mi presento nel mio piccolo, sono una ragazza e ho sempre desiderato scrivere ma per quanto mi piaccia farlo non sono mai riuscita ad arrivare a vere e proprie conclusioni per la vergogna, per l'indecisione sulla trama e tanti altri motivi che vi racconterò più avanti, nel caso in cui dovesse esserci un seguito, ma stavolta ci sto provando per davvero.

Ho deciso di scrivere lentamente, di non darmi ansie e obiettivi, ma di scrivere giusto per avere il piacere nel farlo e chissà, magari conoscere qualcuno di voi e avere nuove persone amiche.

Per capire però se ho qualcuno a cui piaccio, a cui piace il mio modo di scrivere e il mio racconto ho bisogno che clicchiate sulla stellina, cosicché io possa addirittura contarvi! Potete lasciare un commento, che sia una critica costruttiva, un complimento o un qualcosa riguardo al racconto, magari possiamo parlarne insieme. 

Detto ciò, ci vediamo al prossimo capitolo, seguitemi per restare aggiornati e ricambierò subito!! 

Ah quasi dimenticavo, se volete scrivetemi pure in privato, ci sono!

Un bacio e grazie, grazie infinitamente per essere arrivati a questo punto. 

Con amore, 

P.


THE 67% OF LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora