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"COSA HAI FATTO?" Urlò mia mamma non appena varcai la porta d'entrata. 

"Vieni a fare shopping con me?" le proposi ignorandola spudoratamente

"Sì, ma prima fatti abbracciare. Stai benissimo Ceci" sì addolcì all'istante, abbracciandomi in maniera tale che io non potessi farlo, perché mi aveva stretto a lei prima che io potessi alzare le braccia.

Aveva un carattere a sé ed io, purtroppo o per fortuna, non ho mai capito in quale lato era meglio stare, avevo preso sicuramente qualcosa da lei.

"Mamma quindi? Vieni oppure no?" le chiesi ancora una volta.

Prese la sua borsa e qualche ora più tardi ci ritrovammo a discutere su quale paio di occhiali puntare, senza copiarci troppo.

"Cecilia lo conosci quello?" indicandomi con la testa una folta chioma castana.

"Boh, no" mi affretto a dire. 

Ed invece sì. Eccome se lo conoscevo.

Cicco. Così si faceva chiamare, ma in realtà il suo vero nome era Cristian. 

Insomma, un bel ragazzo solo d'apparenza perché poi era uno stronzo di prima categoria, non aveva un cuore e se dimostrava affetto era solo per illuderti e per poi deriderti. 

"Ceci, sei sicura?" mi continua a guardare lei, con quel suo sguardo sospettoso. 

"Sicura." affermo io, cercando di capire quale occhiale mi stia meglio.

"Va bene, ascolta vado a provarmi questo pantalone, aspettami qui" dice lei, mentre stava già entrando nel camerino.

"Ti sei fatta rossa?" sento alle mie spalle una voce rauca.

Non girarti Cecilia. 

Non girarti.

"Ci conosciamo?" rispondo in tutta mia difesa con il mio occhiale nuovo in mano, o credo sia quello l'occhiale che ho scelto. 

In tutta risposta lui ride.

Perché ridi? Avrei voluto chiedergli.

Eppure però, non ho detto niente. 

Ho alzato un sopracciglio, ho aspettato un attimo ma quando con la coda dell'occhio ho visto mia mamma gli ho dato le spalle e lui ha smesso di ridere.

"Rossa oi, dove vai?" urla dietro alle mie spalle, senza però ottenere risposta da me.

In compenso però mia madre non fa finta di nulla, così si avvicina al posto mio.

"Puoi non urlare a mia figlia?" le chiede con un tono del tutto non amichevole.

Mia madre subito dopo si volta verso di me, come se volesse la mia approvazione nel suo gesto ed io le sorrido.

Le sorrido perché le sono grazia di non aver capito ancora niente. Soprattutto per non avere capito che lo conosco, eccome se lo conosco.

E spero vivamente che lei possa non conoscerlo. 

"Mi scusi?" si acciglia subito lui. 

"Mamma dai andiamo, lasciamo perdere" mi intrometto subito, chiudendo gli occhi in modo da formare due piccole fessure, come se volessi sfidarlo.

"Senta signora, la conosco sua figlia. Andiamo nella stessa scuola e devo renderle un caffé..." si spiega lui, fissando mia mamma negli occhi come se volesse estorcerla. 

E ci riesce, signori e signore... ci riesce. 

"Come ti chiami?" si addolcisce subito la donna di 39 anni davanti a me.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 27, 2023 ⏰

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