il ristorante in cui ci trovavamo era di cultura giapponese. assaggiamo il sushi, i ravioli, il wasabi... che erano squisiti.
parlammo, si, del film e delle riprese, ma parlammo anche delle nostre vite.
cominciò Erika, che disse di essere stata adotta quando aveva 10 anni. Poi Adam, che sembrò avere un'infanzia normale e felice. Colette, la "perfettina". e poi c'ero io.
io.
mio padre, quando io avevo solamente 5 anni, si ammalò di un tumore, che fortunatamente fu guarito, ma non scelsi di parlare di questo sulla mia infanzia.
decisi di parlare sulla mia "diversità".
non che io sia una persona speciale e quant'altro, ma semplicemente avevo gusti diversi dalle altre bambine. le mie amiche giocavano con le bambole e vestivano di rosa. e invece io giocavo a calcio o con le macchinine.
ma sono cresciuta comunque felice, e sono la ragazza che ora è seduta con dei "colleghi" dello studio cinematografico.il pranzo passò velocemente e scelsimo di vederci la sera al bar per bere un po'.
così, decisi di passare il pomeriggio a leggere, studiare i copioni, fare bagni lunghi ore...
ma nel mio pomeriggio rilassante non potevo neanche pensare minimamente a quello che succederà la sera.
mi misi un top viola e dei jeans larghi, con le vans nere.mi incamminai, e arrivando a destinazione con 10 minuti di ritardo, vidi vicino all'ingresso Adam che fumava una sigaretta mentre parlava con una ragazza, che non avevo mai visto.
salutai Adam con un abbraccio, anche se non mi rivolse tanta attenzione. sembrava parlassero di cose serie.
entrai e la musica mi stordii all'istante. Colette ed Erika ballavano con dei ragazzi, anche loro mai visti.
mi avvicinai e dissi:
"Erika?Colette? non eravamo soli?"
nel mentre Erika mi passò uno shot.
"oh, ciao Ether. loro sono Ash e Leo. nuovi amici conosciuti per caso!" disse Erika euforica.
ero abbastanza confusa, e quando vidi entrare Adam con del sangue che gli colava dal naso, corsi a dirgli:
"Adam? Ma...che è successo??" preoccupata presi un tovagliolo dal bancone e glielo porsi delicatamente sul naso e sul sopracciglio.
"meglio?"chiesi, con un espressione convinta.
"potresti spiegarmi cosa è successo? ho letteralmente ritardato di 10 minuti!" gridai, per via della musica.
Adam mi prese per l'avambraccio e mi portò in un posto con meno musica.
"in pratica c'eran.." Adam fu tirato dalla maglietta.
dal panico gridai "Adam?!"
sensa sapere che fare, cercai di riunire Cole,Erika e Adam in un posto con poca musica.
li misi sottobraccio, come le squadre di calcio prima delle partite, e dissi:
"ora voi"
strinsi la presa
"spiegate cosa è successo" e li mollai.
Colette prese parola:
"prima che arrivassi tu, un gruppo di ragazzi e ragazze sì presentarono a noi in modo simpatico, come se volessero diventare amici. parlammo un po' fino a quando uno di loro chiama Adam fuori il locale per poi..." lasciò finire a lui stesso
"...per poi prendermi a botte. le uniche parole che udii prima che se ne andasse furono: "brutto bast..." e non completò neanche.forse non è una cosa carina da pensare in questo momento, però i tagli sul viso gli stavano davvero bene.
"poi gli altri sparirono di punto in bianco" disse Erika."e quei due che mi avete presentato?"chiesi.
"ahh! Ash e Leo! ci hanno offerto della birra." disse Colette.
la serata continuò con musica, birre e shot, ma quel fatto...era strano..
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come libellule
Short StoryEther è una ragazza di 18 anni. Tiene un sogno nel cuore da quando aveva 5 anni, diventare un'attrice. Riuscirà Ether a realizzare il suo sogno? E nella sua vita, riuscirà a trovare qualcosa o qualcuno che la renderà felice?