Day 1

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Come tutte le mattine, mi sono svegliato, aspettandomi di ritrovarmi a

fianco te, riccio. Ma quando mi sono girato, il letto era vuoto e non eri da

nessun'altra parte della stanza in cui ti potessi vedere. Non ci badai,

pensando che fossi in cucina a preparare la colazione oppure che ti

stessi facendo la doccia. Lo squarcio di rumore che attraversò la casa

avrebbe dovuto farmi capire che stava succedendo qualcosa, e mi scuso

per non aver prestato attenzione. Avrei dovuto capire, avrei dovuto

fermarti.

Quando finalmente decisi di alzarmi dal letto, il silenzio della casa mi

innervosì. Mi sentii come uno sventato, mentre camminavo per la casa

cercandoti. Sentivo le mie ginocchia farsi deboli passo dopo passo.

Penso tu possa dire che quando ti ho trovato, io sia finalmente caduto

sulle mie ginocchia. Ho pianto. Tanto, a dir la verità. I miei occhi erano

pieni di lacrime velenose e il mio cuore batté veloce quando ti vidi. Ma

non ti do la colpa di tutto. È colpa mia.

Non sarò mai in grado di dimenticare quel giorno, o di cancellare

l'immagine del tuo corpo fermo e immobile sdraiato per terra. Mi

tormenta tutto il giorno e tutta la notte.

Ho fatto l'unica cosa che sapevo fare e ho chiamato l'ambulanza.

Furono a casa nostra in pochi minuti e ti portarono via da me. Non

riuscivo a muovermi, così come Guido e Dario, che ho chiamato insieme ad

Alex dopo aver chiamato l'ambulanza. È stato Alex a guidare dietro

l'ambulanza, mentre piangevo tutto me stesso silenziosamente sul

sedile posteriore.

Non volevo crederci.

99 days without you [Zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora