Day 26

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Sono stato a Bari oggi. Ho camminato lungo le strade per un po', solo per respirare i luoghi che una volta tu hai fatto entrare dentro di me, immaginando che tu fossi li con me, tenendomi per mano.

Dopo aver vagato un po' per la città, ho deciso riluttante con me stesso di visitare la tua vecchia casa. Quando sono arrivato alla porta Giulia mi ha accolto a braccia aperte, insieme a Daniele, ho dovuto faticare per sciogliere l'abbraccio. Giuro che tuo fratello è forte quanto uno scimpanzé.

Dopo aver parlato davanti ad una tazza di tè, ho chiesto loro come stessero. Loro si stanno riprendendo al meglio che possono Matti, ma è difficile per tutti noi.

Non sentirti in colpa, se la caveranno. Non sono così sicuro di me stesso però. Sono io l'unico che dovrebbe sentirsi in colpa e quando gliel'ho detto, lei si è rifiutata di ascoltarmi parlare in quel modo, dicendomi di smettere di dare la colpa a me stesso.

Sono uscito dalla porta. Non credo si aspettasse che me ne andassi, perché ho sentito chiamare il mio nome dalla porta, ma l'ho ignorata precipitandomi in macchina.

Ho pianto così tanto che ho dovuto accostare, ricevendo la protesta dei clacson a tutto volume e gli sguardi freddi della gente che passava. Ma non ho visto né sentito nulla di tutto questo.

Tutto quello che potevo vedere eri tu. Sentivo la tua voce che mi parlava ed è stato sufficiente per tranquillizzarmi e permettermi di guidare il resto della strada fino a casa.

99 days without you [Zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora