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Callum ed io corremmo a perdifiato con la speranza di seminare gli uomini al servizio del governo che ci continuavano a pedinare senza sosta.
Perché mai lo farebbero? Okay, erano dei fuorilegge ma non mi sembravano né pericolosi né degli assassini. Neppure dei ladri furfanti.
Accelerammo spediti alla cieca, non avevamo la più pallida idea da quale parte andare e non mi capacitavo di quanta forza ed energia riuscivamo a contenere in corpo.
Volò una buona oretta e mezza quando li seminammo e ci nascondemmo lungo un vicolo, ove restammo fermi e appoggiati ad un muro.
Premetti il fianco con la mano a riprendere fiato ed aria nei polmoni. Invece Callum scivolò giù a sedersi sul cemento, respirando affanosamente e grondando di sudore.
《Urca!》esclamò di getto e voltò lo sguardo ad accertarsi che non ci fosse nessuno di sospetto e dopo voltò lo sguardo su di me.
Pregai che i miei capelli fossero integri sotto la bandana e legati; insomma, che non emergesse neanche una ciocca.
Lui non si impressionò per cui mi rilassai in seduta istante.
Riprendemmo a muoverci serenamente come se un attimo prima non stessimo sgattaiolando dalle grinfie di quei tizi.
《Secondo te hanno veramente perduto le nostre tracce?》Ero del tutto a mio agio, l'ansia nemmeno in un'occasione tale si manifestò.
Callum si tolse il cappello da cowboy, che aveva cambiato sulla Black Royal durante lo sbarco, e si passò una mano fra i capelli impregnati dal sudore.
《Direi di sì, però si deve stare comunque allerta.》
《D'accordo...Ce la facciamo a raggiungere un campo di lavanda?》
Callum roteò su se stesso ispezionando l'area sottostante ed io fissai i suoi movimenti circolari. In successione sollevò due pollici all'insù di conferma.
Nel contempo che ci spostammo, stavamo sempre coi riflessi pronti per qualsisia evenienza. Perciò noleggiammo un'auto.
Una volta raggiunto la destinazione, rimasi entusiasta a discernere l'incredibile vastità di viola distesa sotto i nostri piedi che ornava il terreno.
Mi recai a raccogliere un mazzetto di lavanda, come prima cosa le narici furono inondate da un'aroma inebriante dei fiori e le orecchie percepirono l'elettrizzante rumore prodotto dalla natura.
E come seconda cosa, ci venne in mente ad entrambi di sdraiarsi nel bel mezzo del campo per riposarci in una soave atmosfera di colori e profumo gradevole. Tenevo ben in saldo in una mano il mazzetto di lavanda quando riaprii le palpebre, scossi il petto di Callum per richiamare la sua attenzione e svegliarlo dal suo sonno e proposi di tornare indietro.
Fluì quasi un'ora durante il ritorno, Callum parcheggiò l'auto dove l'avevamo acquisita ed io mi domandai Xander come se la stesse passando.
《Proviamo a fare una passeggiata per di là? Magari incontriamo pure gli altri.》Azzardai a proporre quando scendemmo dal veicolo.
《Ovvio! Ci sto》, proruppe affiatato. 《Ehm... Liam la prossima meta sarà l'Italia.
Ho in mente di ascoltare le parole della donna di prima. Non mi era balenato nient'affatto di rintracciare alcune persone che erano in stretto contatto con i miei genitori e quelli delle sorelle Russell.
Ho la curiosità di venirne a capo.》Acconsentii col cenno del capo e gli tirai una pacca di coraggio.
Callum mi ringraziò. Poi udii diffondersi della musica. La città si imbatteva in un traffico intenso con macchine accollassate l'una dopo l'altra.
Però la consideravo comunque piacevole: una città assai storica e antica. A me veniva in mente di paragonarla ad uno di quei quadri mozzafiato che si trovavano appesi al muro di un museo.
Oh quanto vorrei visitare il mondo da cima a fondo...! Sarebbe un magnifico sogno da realizzare. Un sogno nel cassetto che custodivo gelosamente fra cuore e mente.
Sbucammo ad un certo punto di lato ad un altro bar, nel quale ci introdummo ad ordinare due bibite da consumare all'esterno. Eravamo dissetati a causa dell'incessante movimento svolto.
Quando ci rimettemmo a passeggiare constatai quattro uomini in divisa che si accorsero della nostra presenza, diedi a Callum la mia bottiglia metà piena d'acqua e liberai una mano.
Stavolta fui io ad agguantargli il braccio per fuggire alla svelta da lì.
Nel momento dell'andirivieni in atto avvistai Fabian e Fredrik carichi di buste che parlavano fra di loro beatamente.
Gli passammo accanto e urlai a squarciagola:《Correte!! La marina ci è alle calcagne!》Al ché strinsero le buste per non perdere gli oggetti contenenti al loro interno e si affrettarono a fuggire, stando alle nostre spalle.
Valutai tutti i percorsi possibili che giungevano al porto, direttamente presso la Black Royal e a Zeus.
Tutto il resto dell'equipaggio starà esplorando la zona, oppure si era già recato sulla nave? Mannaggia ora che potevamo fare?
Fabian recuperò qualcosa dalla sua tasca dei jeans, nonostante avanzasse senza sosta e conversasse con qualcuno ma non si capiva di cosa né con chi.
Forse stava dicendo una cosa a suo fratello...Con Fredrik non ci avevo scambiato nessuna parola da quando avevo assunto le sembianze di Liam. Almeno non avevo avuto l'occasione di farlo.
《Callum ho inviato un messaggio vocale ai nostri compagni di dirigersi al porto e ho spiegato loro la situazione come meglio ho potuto. Se visualizzano e rispondono sappiamo la loro posizione.》
Ahh erano in possesso di un apparecchio tecnologico! Allora avrò per caso con me quello di Liam?
Dovrei controllare nelle tasche dei suoi pantaloni che indossavo il giorno della partenza e che adesso si trovavano nel cesto del bagno che avrei lavato con il detersivo che speravo avessero acquistato. Intanto che ero fra i miei pensieri, scorsi due figure familiari. Si trattava di Uriel e Kadem che credevo stessero ricevendo delle indicazioni da due ragazze.
Svolsi la medesima procedura utilizzata con Fredrik e Fabian; gli uomini della marina non si arrendevano un attimo a lasciarci in pace.
Desideravo di azzeccare il tragitto per scappare da lì insieme alla Black Royal e frenare quella tortura. Ci riunimmo, mentre continuavamo a muovere le gambe veloce, a Xander, Saul, Jael, Rafael e Sylvain sino a spuntare nel luogo da cui eravamo approdati.
Tutti sbraitavamo e nominavamo il nome "Zeus", il quale spalancò prima un occhio e successivamente l'altro. Si affacciò sul ponte di prua, spostò lo sguardo interrogativo su ciascuno di noi e gesticolò con una mano a dire "che sta accadendo?" probabilmente, poiché la mosse su e giù chiusa con le dita giunte a punta.
Sylvain strepitò:《Quando Jael slega la corda devi mettere in moto la nave. Ti è chiaro nostromo zucca vuota che non coglie al volo niente?!》
Jael aveva già tolto la corda intorno all'ormeggio in banchina.
《È chiaro cuoco da due soldi! E parla per te.》lo canzonò di rimando Zeus e issò due pollici in su.
Fece risalire in superficie l'àncora dal fondo, si posizionò dinanzi al timone e si allontanò con la Black Royal mentre noi tentammo di raggiungerlo.
Fredrik, Kadem, Saul e Jael furono i primi ad arrivare sopra il ponte grazie alla corda lanciata da Zeus a cui si aggrapparono. Persino Sylvain, Fabian, Xander che mi sorrise, Uriel e Rafael ebbero l'opportunità di salire sopra.
Invece io e Callum restammo lì accanto ad uno yacht ed altre barche.
Notai il calare del sole e la Black Royal andare al largo.
Nonostante la sfortuna, un signore ci domandò se volessimo noleggiare una barca, dunque approfittammo della richiesta in fretta e accettammo porgendo i soldi che servivano a usufruire dell'utilizzo.
Callum diede a tutto gas ma neanche poco dopo la bloccò accanto ad un'isola fortificata da ripide scogliere innalzate, in cui si scorgevano enormi piattaforme e muri, sulla quale mettemmo i piedi per scendere.
《Non capisco perché arrestarsi qui?》Strabuzzai gli occhi con la mente in scompiglio.
《Perché prima o poi rimarremmo a secco. In più sono convinto che accorgendosi della nostra assenza verranno a riprenderci.
Sapranno che siamo andati via e intuiranno che siamo collocati su quest'isola.》Spiegò sereno e fiducioso, procedendo a camminare sino a sopraggiungere presso una sottospecie di castello a forma di torre.
Esso mi suscitò all'impatto mistero, alimentando la curiosità celata fra le mura della fortezza. Possedeva un qualcosa di stregato, visto che ammaliava a prima vista chiunque gli concedesse la sua completa attenzione.
Regnava sull'isola un silenzio assordante che veniva poche volte smorzato dallo stridìo dei gabbiani e a fare da contorno c'era il tramonto, il quale rendeva spettacolare il panorama.
《Il castello fu costruito all'incirca intorno il 1527-1529 dal Re Francesco I per difendere la costa da possibili attacchi nemici, seppur non si fossero mai verificati. Pensa che ci impiegarono molto a costruirlo a causa del maltempo.
Ospitava le navi e la sua collocazione al centro del golfo sulle principali rotte di navigazione, oltre ad essere un punto di forza, era utile per sorvegliare le coste.
Il suo utilizzo inoltre aveva lo scopo di tenere rinchiusi i prigionieri ed era suddiviso su tre aree. Praticamente chi era ricco si godeva il piano superiore e la vista sul mare mentre il resto si trovava nei piani inferiori con il buio a farli da compagnia.》
Avevo studiato l'argomento sul re Francesco ma spalancai comunque la bocca, perché questi dettagli mi erano ignoti ed ero persino assorta dalla storia narrata da Callum da non interromperlo.

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Buona lettura!🌻

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