2장: Casa dolce casa

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Minho stava scendendo la discesa del ponte, quando sentì altri passi da dietro di sé. Si voltò curioso di scoprire chi altro appartenesse a Nieuwe Planet, non aveva conosciuto molte persone ma rammentava facce amiche e nessuno di esse sembrava provenire dal suo stesso posto. Restò sorpreso nel vedere Han Jisung che muoveva il braccio entusiasta nella direzione di qualcuno, seguì lo sguardo notando che c'era una ragazza della stessa età di Minho che lo salutava con altrettanto entusiasmo. Alzò le spalle dedicando la sua attenzione alla sua famiglia: c'era sua madre che lo stava aspettando paziente con lo stesso taglio con cui l'aveva lasciata, una frangetta che copriva le rughe della fronte e un caschetto nero;
Abbracciato alle sue gambe c'era Junghee, il più piccolo della casa che aveva solo sette anni. Lo guardava con un enorme sorriso sul viso, gli occhi che brillano felici di vederlo.

Non appena Minho mise i piedi su quel pianeta, il piccolo si staccò da quelle gambe per correre contro al fratello maggiore urlando il suo nome.

«Minho!» L'interessato si sedette sulle proprie gambe allargando le braccia, Jisung da dietro si fermò per vedere quella scena, «Mi sei mancato.» Esclamò finendo tra le braccia del fratello maggiore, il quale lo strinse a sé ridendo, «Ti sono mancato?»

«Certo, ho pensato a te sempre. Tutto il tempo.» Mosse la testa mentre diceva la seconda frase, «Pensa che ti ho fatto anche un regalo, lo vuoi vedere?» nei confronti di Junghee usava sempre un tono di voce molto dolce, con l'intento di accarezzare l'anima del piccolo Lee.

«Davvero?» Minho annuì voltandosi con il busto, notando dei piedi vicino alla sua valigia e non alzò lo sguardo perché sapeva che quello fosse Jisung. Il quale subito decise di andare da sua cugina, correndo imbarazzato.

«Ecco a te.» Esclamò Minho estraendo un koala con una proboscide, era un ibrido che esisteva in natura e che Junghee adorava. Non appena lo vide urlò prendendolo tra le mani e abbracciando sia il peluche grigio che il fratello maggiore.

«Minho è il fratello migliore che si possa desiderare.» Il ragazzo guardò Junghee sorpreso, non si era mai esposto così tanto, ma Minho era grato che lui lo considerasse in quel modo.

Il più grande si alzò baciando il collo del fratello minore e si avvicinò a sua madre, la quale iniziò a pulirgli una macchia che aveva sulla fronte.

«Anche Bae è tornato a casa, sarà felice di vederti.» Minho annuì iniziando a camminare, con sua madre che gli trascinava la valigia. Aveva fatto per prenderla, ma la donna aveva già chiuso la mano sulla maniglia.

«Non durava fino a settembre il suo campeggio?» Chiese mentre Junghee si sistemava meglio per addormentarsi, «Jung ha fatto il bravo in questi mesi?» Stava salendo sulla carrozza di legno foderata di cotone nero, stando attento a suo fratello che stava già dormendo. Tra le sue braccia, Junghee si addormentava subito.

«Ha preso due volte la febbre ed è dimagrito tantissimo.» Disse la donna accomodandosi davanti al figlio, Minho aveva notato un cambiamento nel peso, «Vuoi cercarlo di farlo mangiare un po' di più?»

«Me ne occupo io, ma'. Stai tranquilla. Bae invece come sta?» Era il fratello maggiore, gli interessava sapere come tutti in famiglia stessero.

«Ha detto che ha una fidanzata, ma non ne vuole parlare. Vuoi provare se con te si apre?» Appoggiò la testa sul sedile, lui non era solo il figlio maggiore, lui era colui che doveva sapere i fatti di tutti e riferire alla madre.

«Ci provo. Invece, Iseul?» Lei era sua sorella gemella, prima di andarsene era rimasto che avrebbe cercato di essere presa come animatrice.

«Ormai non la capisco più. Se la fa con alcuni ragazzi e non sembra nemmeno più lei.» Non concluse la frase, perché tanto già dallo sguardo stanco comprese la conclusione.

Cold&Hot || MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora