Jeann Paul Anderson sfiora con le dita i pesanti volumi sullo scaffale, lasciando che i polpastrelli scivolino con delicatezza su coste in cuoio o dozzinale carta plasticata, interrompendo per pochi istanti quella deliziosa passeggiata per la sua pelle. Non che i libri dell'ultimo millennio gli dispiacciano, ma i tomi antichi della sua famiglia sono più apprezzati dal suo romantico animo di topo da biblioteca. I suoi occhi saettano rapidi tra i titoli che gli scorrono sotto il naso.
Una vecchia copia delle opere di Shakespeare viene individuata, intrappolata presto tra le sue dita.
Un pesante sbuffo frustrato di sua sorella Maggie risuona nella grande biblioteca della casa, facendolo voltare verso di lei. La gemella sta annotando qualcosa sul lato del libro appena acquistato su Amazon. Il suo sguardo omicida puntato sul post-it trasparente che sta profanando con parole poco gentili non promette nulla di buono.
Li ha ordinati con Amazon, sostenendo di preferirli allo scribacchiare a bordo pagina. Se vogliono che i loro genitori portino alcuni dei loro libri alle scuole medie del paese, è meglio che non siano pieni zeppi di insulti vietati ai minori di quattordici anni. I post-it si possono togliere, no?
- Dal tuo piedistallo di futuro scrittore di successo, puoi spiegarmi perché la gente debba scrivere tali puttanate?- gli chiede, sollevando i sottili occhi azzurri su di lui.
Fin da bambini, Jeann ha sempre invidiato i ferini occhi di sua sorella, un paio di aristocratici occhi allungati di un intenso azzurro limpido. Il contorno bluastro sui bordi, un lussuoso recinto per l'iride chiara, non fa altro che renderli ancora più assassini mentre pronuncia quelle parole.
Jeann solleva con uno scatto sorpreso le folte sopracciglia nere, più per il poco velato commento di sua sorella che per lo sguardo tagliente che gli ha rivolto. La copertina multicolore della saga che sta sviscerando quasi le brilla tra le mani, con la luce malaticcia del sole a illuminarla di sbieco dalla finestra.
- Dipende di quale puttanata tu stia parlando.- cerca di dribblare il discorso il ragazzo con un sospiro, schivando per un pelo la pallottola.
Odia quando sua sorella parla con noncuranza del suo futuro da scrittore, dando per scontato che sia una specie di mezzo genio o che diventerà davvero famoso. Maggie non si rende conto di quanto il fratello si senta messo in soggezione dalle sue aspettative.
La ragazza scuote la testa con fare teatrale, facendo scivolare nell'aria i cortissimi capelli neri. Il caschetto, tagliato lungo la linea delle orecchie in un raffinato caschetto francese, e la frangia fresca di taglio contornano il viso ovale della sorella, intensificando i lineamenti contratti dal disgusto. Maggie afferra uno dei post-it trasparenti ordinati su internet, scribacchiando qualcosa con un pennarellino nero. Il piccolo foglio di carta appiccicaticcio, una nota per quello che è scritto tra le pagine, viene incollato con una certa stizza sulla carta.
- Due palle incredibili.- borbotta la ragazza, seccata, riferendosi a ritmo, personaggi e trama, dimenticandosi di rispondere alla domanda del gemello- Mi auguro che la letteratura negli anni migliori, anche se dubito.-
Jeann si siede sulla poltrona imbottita di fronte alla gemella, scuotendo la testa.
- Credi che scrivere un libro sia facile?- le chiede, aggrottando le sopracciglia.
Maggie solleva lo sguardo su di lui, le iridi azzurre ostacolate dalle corte ciglia nere.
- No. E proprio per questo credo che non tutti possano permettersi di pubblicare certe porcherie.- risponde, piccata, chiudendo di scatto il libro e appoggiandolo con eleganza sul tavolino accanto a sé. Maggie sistemando le gambe incrociate , appoggiando i gomiti sulle cosce.
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A (para)normal love story
FantasiaQuando Jeann e Maggie fanno il loro ingresso nella gigantesca villa dei coniugi Anders, portano due pesanti pannolini. E quando finalmente ne escono, vent'anni dopo, hanno dei vestiti griffati e un paio di lunghi canini affilati. Vent'anni passati...