«Sei sicuro? Guarda che non dobbiamo farlo per forza.»
«Oh Simò, ormai lo sanno tutti. Che senso ha?»Ne parlano da almeno dieci giorni, da quando sono stati beccati da uno del terzo mentre si baciavano nel bagno dei maschi. Un bacetto innocente, a stampo. Ma è bastato.
La voce si è sparsa, tutti l'hanno scoperto.Simone all'inizio era terrorizzato all'idea che Manuel potesse tirarsi indietro, ma sorprendentemente, non è successo.
Da dieci giorni va avanti quella storia. Entrano a scuola tra le risatine ed un fastidioso bisbigliare. Tutti sanno, ma ancora nessuno è andato a chiedere conferma ai diretti interessati.
Li guardano, ridacchiano e bisbigliano.
Solo questo.Per Manuel non ha molto senso dar peso a quel pettegolezzo, si stavano baciando, e allora? Questa curiosità morbosa della gente per la vita sessuale degli altri non la capirà mai. Che gli frega di sapere chi scopa con chi?
Lui e Simone hanno parlato. Tanto. Sia tra loro che con le loro famiglie, in quella che è stata senza dubbio la conversazione più imbarazzante della storia. Hanno chiarito, fatto pace con molte cose, accettato e compreso molte altre. A Manuel continuano a piacere le ragazze, ma è chiaro che abbia anche un certo interesse per i ragazzi. Simone comunque è il solo che gli sia mai piaciuto davvero, ma se le cose tra loro non dovessero andare bene, non esclude che in futuro potrebbe piacergli un altro.
Lui ha accettato di essere bisessuale, sua madre lo ha accettato, Simone ne è felice. Tutti in realtà sono felici e quindi va bene così.Resta un solo piccolo scoglio da superare. Quel maledetto bisbigliare ogni volta che entrano a scuola.
È domenica sera, sono sdraiati sul letto di Simone con la scusa di guardare la tv, anche se in realtà hanno passato tutto il tempo a sbaciucchiarsi. Come siano diventati così appiccicosi Manuel non se lo spiega, ma tant'è.
«Domani voglio che entriamo insieme a scuola.»
«Perché di solito come entriamo?»
«Simò, non prendermi per il culo, hai capito cosa voglio dire.»
«Forse... ma ci hai pensato bene?»
«Magari la smettono di bisbigliare quando passiamo. Poi... che cazzo avranno mai da bisbigliare?»
«Dovresti dormirci sopra. Domani ci pensiamo.»
«No, è deciso, domani entriamo a scuola insieme. Se devono bisbigliare almeno lo fanno per un motivo.»E quindi eccoli lì, il lunedì mattina, davanti al portone di ingresso di scuola. Zaini in spalla, cuori a mille e mani leggermente sudate per il nervoso.
«Sei sicuro? Guarda che non dobbiamo farlo per forza.»
«Oh Simò, ormai lo sanno tutti. Che senso ha?»
«Sì, ma possiamo ancora dire che è tutta una cazzata se preferisci.»
«Me la dai sta mano o facciamo notte? Tra poco suona la campanella e ancora siamo qua come due coglioni.»Visti da fuori sono un po' ridicoli, ma anche molto teneri.
Prendono un grosso respiro, quasi sincronizzato e poi la mano di Simone scivola timidamente in quella di Manuel che, nonostante sia sudata, la stringe. Si volta a guardarlo e gli sorride incoraggiante.Per tutta la durata della loro "sfilata" nel corridoio, Manuel continua ad accarezzare il dorso della mano di Simone con il pollice. Se qualcuno gli domandasse il perché di quel gesto, lui, da vero maschio alfa, risponderebbe che è solo per tranquillizzare il suo ragazzo, ma in realtà quella piccola carezza altro non è che un modo per restare calmo e tenere la mente impegnata in qualcosa.
Stanno facendo un passo importante, nessuno avrà più dubbi riguardo la loro relazione.«Simo...?»
«Cosa?»
«Se ora ti bacio dici che è troppo?»
«Ma qui, in mezzo al corridoio?»
«Beh? Quante volte ho baciato Chicca in mezzo al corridoio? »
«Devi proprio ricordarmelo?»Simone, seccato, toglie la mano da quella di Manuel e fa un passo avanti per poter mettere una certa distanza tra loro. Lo sa benissimo che Manuel non ha mai provato vergogna a baciare Chicca lì davanti a tutti, lo sa fin troppo bene. Ha sofferto come un cane per giorni osservando quei due che si divoravano la faccia a vicenda, non serve davvero parlarne. Specialmente non quando stanno uscendo allo scoperto, non quando stanno dichiarando a tutta la scuola di essere una coppia.
Simone allunga il passo, vuole arrivare il prima possibile in classe e spera tanto che Manuel non lo segua. È improbabile perché sono, tra le altre cose, anche compagni di banco, ma la speranza è l'ultima a morire, no?
Solo che, nei suoi piani di fuga, non ha considerato la tenacia del suo ragazzo.
Ragazzo che gli ha afferrato la manica della felpa e lo ha costretto a fermarsi e voltarsi.«Geloso...»
«Stronzo!»
«Ti amo, lo sai?»
«Vaffanculo, io no.»
«Bugia, ti crescerà il naso.»Basta uno sguardo, un piccolo sorriso e... si stanno baciando.
Lì, in mezzo al corridoio.
Lì, tra risatine, sguardi e bisbigli.
Bisbigli che però non fanno più paura.Ho un problema alle mani ed il medico mi ha sconsigliato di scrivere tanto al pc. Riesco un po' di più con il telefono ma per un tempo piuttosto limitato.
Ho dato ascolto al dottore? Beh, in parte, ma comunque eccomi qua.
Non può togliermi la scrittura, una delle poche cose che mi consentono di non impazzire del tutto.Queste sono poco più di 800 parole, un piccolo momento di dolcezza messo insieme in una mezz'ora, solo per voi. 💚
Ora vado a riposare le mani, altrimenti il capitolo nuovo dell'altra storia come lo scrivo?
Alla prossima.
💚
STAI LEGGENDO
Bisbigli
FanfictionTutti sanno, ma ancora nessuno è andato a chiedere conferma ai diretti interessati. Li guardano, ridacchiano e bisbigliano. Solo questo.