Allora.
Per ora, sono costretta a scrivere tutto al tablet, quindi dovrete perdonare gli errori grammaticali e la cortezza (?) dei capitoli.
Molte cose, nomi avvenimenti sono tratti dalla realtà perchè fantasia portami via.
Volevo solo dire, prima di cominciare, che tutto questo è creato solo per divertimento, per un sabato di noia, quindi non aspettatevi chi sa cosa dalla mia storia, perché sarà una di quelle banali e brutte che ew
Quindi la vostra reazione, alla fine di ogni capitolo, sarà sempre questa:
Ew.
EW.
E W .
Ecco.
Se leggete tutte questa parte in grassetto vi do un biscotto eh
Va beh, vado?
Okay. Mi butto e scrivo.
Ci si vede ("vede" poi) alla fine del primo capitolo.
A dopo• • • • •
Gerard Arthur Way era un ragazzo normale, introverso.
Era quel ragazzo che, a scuola, stava sempre in un posto nascosto a disegnare sul suo amato blocco da disegno o a leggere fumetti, cosa che lo appassionava moltissimo.
Quel posto era suo.
Solo suo.
Appena entrava in classe, si fiondava sull' ultimo banco a sinistra, per fare in modo che nessuno lo potesse occupare.
Comunque, amava disegnare, ed era anche molto bravo.
Diventare un artista e abitare a Parigi, infatti, era il suo sogno.
Alla domanda "Cosa vorresti fare da grande?" aveva sempre risposto "L'artista. Il pittore, precisamente. È questo ciò che voglio fare."
Immaginava la vita da persona famosa, sarebbe stato bello, e a Gerard non dispiaceva, ma il motivo principale per cui voleva diventare un pittore famoso era dimostrare a tutte le persone che gli avevano reso la vita un inferno, che sapeva fare qualcosa.
Disegnava anche per se stesso, ovviamente. Disegnava per esprimersi, per far vedere ciò che provava e cosa gli girava nella testa.
Qualsiasi cosa a cui stesse pensando, veniva rappresentata su un foglio o su una tela, a volte anche sui muri.
La scuola, però, non era composta solo dallo "Stare in aula", dove disegnava e leggeva fumetti, esistevano anche i corridoi, i bagni, la palestra e il cortile.
Ed era lì, che Gerard era allo scoperto e veniva preso di mira dai bulli.
Era sempre stato così.
All' inizio erano cose da nulla, tipo rubare il pranzo o i soldi, fare uno sgambetto, o addirittura le cose stupide tipo attaccargli dietro la schiena un biglietto che diceva " PRENDIMI A CALCI IN CULO ".
Con il tempo, le cose andarono a peggiorare.
Gerard si risvegliava spesso in infermiera con lividi ovunque: sulla pancia, sulle braccia, sugli occhi, era distrutto. Non riusciva a muoversi, in quei momenti.
Fortunatamente, aveva qualche amico.
Beh, aveva suo fratello Mikey, e un amico di vecchia data: Matt Pelissier.
Gerard non era mai stato uno di quelli che dedica tutta la sua vita allo studio, ma non si poteva lamentare dei suoi voti.
Durante le superiori cominciò a lavorare in un negozio di fumetti locale, quel lavoro gli piaceva molto.
Amava così tanto leggere fumetti, che a volte veniva pagato con quelli.
Dopo un giorno, però, dovette smettere di lavorarci.
Stava sistemando dei fumetti su uno scaffale, quando entrano dalla porta degli uomini vestiti di nero e con delle maschere, ma, soprattutto, con delle pistole in mano.
Era una rapina (come se non si capisse).
Gerard venne minacciato con una Magnum alla testa, e i ladri presero tutti i soldi che c'erano.
Gerard era terrorizzato. Non capiva cosa stesse succedendo.
Dopo quell' avvenimento, il negozio di fumetti fu chiuso. A Gerard dispiaceva moltissimo.
Insomma, dopo cinque anni, era arrivato il momento del diploma.
Dopo quello, tutti sarebbero stati liberi, tutti. Beh, a parte quelli che venivano bocciati, ma son dettagli.
Comunque, liberi.
C'era chi aveva intenzione di iscriversi all'Università, chi voleva aspettare un anno di assoluto relax e chi aveva in mente di non fare una beata mazza per il resto della sua vita.
Gerard avrebbe scelto la Visual Art (Università di Arti Visive).
Ne era molto entusiasta.
• • • • •
Procione' s corner.
Aaaaaallora.
So che è cortissimo, ma dal tablet non è che io possa raggiungere risultati appaganti.
Comunque, come avete visto, qui descrivo Gerard e un po' della sua vita.
Nei prossimi capitoli de- no. Non spoilero.
Più passano i giorni e più mi convincono che non dovevo cominciare la fan fiction e farmi i cazzi miei.
Ma vbb.
Se avete letto tutto senza sbadigliare o addormentarvi, vi do un biscotto
Va beh, a sabato
Adieu
- Bjana.
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The Only Hope for Me is You
Teen Fiction~ Una fan fiction cominciata per far passare il tempo ~