~ Capitolo 2 ~

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Sheerley's POV

Come al solito, quando io e il mio gruppo passavamo attraverso i corridoi della Glasgow Academy, tutti quanti ci osservavano; eravamo al centro dell'attenzione e questo mi faceva sentire bene. Amata da coloro che amavo, allontanata da coloro che impaurivo, proprio come doveva essere. Le persone che appartenevano al primo gruppo erano tutte quelle che mi giravano continuamente intorno, per esempio Ashlynn, la ragazza alla mia destra, un po' troppo bassina per i miei gusti, ma con dei capelli biondi e un paio di occhi verdi da mozzare il fiato! Oppure c'era il ragazzo alla mia sinistra, un moro possente e muscoloso. A ruota, tutti gli altri che al momento erano dietro di me, loro mi avevano accettata e accolta e io non potevo permettermi di perdere quell'occasione.

- Sheerley, guarda quel ragazzino che ci sta fissando... deve essere del primo anno, non conosce le regole -

mi ha sussurrato Ash indicando il biondino davanti a noi. Effettivamente non distoglieva lo sguardo da quando ci aveva visti, sembrava non essere spaventato, ma avrebbe presto cambiato idea.

- Ehi, ragazzino, non sai che è maleducazione fissare la gente? -

gli ho domandato giunta di fronte a lui, come se io invece rispettassi questo genere di regole. Il mio sorrisetto malizioso doveva averlo intimorito, ma era abbastanza sfacciato da rispondere:

- Ho il diritto di guardare chi voglio...

Non sapeva contro chi si stava mettendo e Kaleb, il ragazzo dai capelli scuri, gliel'ha fatto capire subito:

- Oh, è proprio qui che ti sbagli invece. Noi abbiamo il diritto di guardare te: io, Ashlynn, Sheerley. Perché non solo siamo più grandi, ma siamo anche più popolari. Più belli. Più invidiati. Tu non hai niente in più di noi, dunque rispetti le nostre regole e fai ciò che ti diciamo. Sono stato chiaro?

A quel punto di potevano tranquillamente notare  le labbra del povero sfortunato che tremavano. Ha annuito debolmente, prima che gli passassi accanto facendo scontrare la mia spalla con la sua e facendogli cadere i libri a terra. Ero piuttosto soddisfatta, questa mia capacità di terrorizzare chiunque mi aveva permesso di essere amata, perciò ero si cura che fosse una caratteristica positiva.

- Ragazzi, ho lezione, ci si vede più tardi. Oh, ottimo lavoro Kal -

gli ho fatto l'occhiolino prima di allontanarmi verso i bagni. Girandomi un'ultima volta, ho notato che anche Caitlyn quel mattino era in forma, visto che stava spintonando una povera sfigata dai capelli tinti. L'avrei premiata in qualche modo, pensavo mentre raggiungevo finalmente il bagno. Il vantaggio di quella scuola era che quello maschile e quello femminile erano uniti; o meglio, lo era quasi sempre. Certo non quando entri e ti ritrovi davanti un quattrocchi spettinato come quello che c'era ora.

Non mi pareva di averlo mai visto prima, doveva essere appena arrivato, così ho pensato bene di stuzzicarlo un po'.

- Ehi, sei nuovo? - gli ho domandato facendolo girare verso di me. Ho sfoggiato il mio sorriso malizioso, la tecnica migliore per mettere in difficoltà gli sfigati era quella. Mi ha guardata per qualche secondo come se fossi stata un'extraterrestre, per poi rispondermi:

- No, è dall'inizio dell'anno che studio qui -

non sapevo se era perché era stato messo in soggezione della mia espressione accattivante, ma la sua pronuncia era davvero pessima.

- Ah, sì? Ma scusa, da dove vieni? -

molto più probabilmente, invece non era del posto e non conosceva bene la lingua; un po' ci speravo, se fosse stato così avrei potuto prenderlo di mira ancora più facilmente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 02, 2015 ⏰

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