Mi chiamo Megan, Megan Milkovich, sono la figlia di Ian Gallagher e Mickey Milkovich, e si essendo una coppia gay mi hanno adottata, ma per me sono loro la mia vera famiglia. La mia infanzia è stata solo un vero schifo, principalmente per colpa di mio padre. È sempre stato tossico dipendete e questo lo portava ad essere molto violento, sia con me che con mia madre. Lei morì fra le mie braccia , per colpa delle troppe botte che prese quel giorno da lui, e ovviamente provò a fare fuori anche me , ma per fortuna essendo che avevo 13 anni e ero già abbastanza grande, scappai via dalla finestra della mia stanza e rimasi fiori tutto il giorno. A tarda sera arrivò un forte temporale e trovai riparo in una piccola casa abbandonata e il giorno dopo mi recai in un orfanotrofio. Rimasi lì per 6 mesi quando poi Ian venne a fare domanda per adottarmi. Quello fu probabilmente il giorno più bello della mia vita, in quel posto si stava veramente male, e venivamo trattati come animali. Quando mi dettero la notizia che finalmente una persona voleva addottarmi fui così felice che feci le valige in pochi secondi e corsi a vedere chi fosse la persona che mi aveva adottata. Quando Ian mi portò a casa mi presentò Mickey il mio secondo papà, e no sinceramente non mi faceva affatto strano che loro fossero gay, perché mi hanno dato veramente tutto l'amore necessario che mi ha fatta andare avanti. Appena compiuti i 16 avevo incominciato a sviluppare di più il mio corpo e le mie forme in generale, e infatti molti ragazzi avevano iniziata a notarmi, soprattutto a settembre quando ricominciò la scuola . Ricordo ancora quel giorno come fosse ieri, avevo messo dei jeans che ormai mi andavano abbastanza stretti e una maglietta rosa con dei cuoricini, e si anche quella mi andava abbastanza stretta. Non avevo mai fatto amicizia con nessuno in quella scuola , perché sono sempre stata un sacco timida , infatti quel giorno appena arrivai, salutai solo l'unica amica che avevo, che diciamo era solo una conoscente ecco, ma almeno avevo con chi parlare durante il pranzo o la ricreazione. Mentre stavamo percorrendo i corridoi mi guardavano tutti , e non ero affatto felice di questa cosa anzi, mi sentivo molto a disagio. Non ho mai amato stare al centro dell'attenzione e in quel momento gli occhi erano puntati su di me. Per fortuna arrivai molto velocemente in classe, e al termine delle lezioni la mia amica venne a riferirmi che un ragazzo di nome Finn Black , aveva chiesto di me. Avevo sentito già sentito quel nome negli anni precedenti ma nulla di buono. Avevo sentito fosse un puttaniere che andava con tutte e che si drogava solo. Non ho mai giudicato dalle voci , ma sinceramente anche a guardarlo si vedeva che non era uno apposto. La mia amica era tutta eccitata, uno dei ragazzi più popolari mi aveva notata e lei sarebbe voluta essere al mio posto, mentre per me non era una notizia chissà cosa, quindi ignorai la situazione e trascorsi la giornata tranquillamente. Quando tornai a casa feci una doccia calda e sistemai un pò la stanza. Verso tarda sera mi arrivò un messaggio da un numero che non conoscevo , c'era scritto "hey" e io per curiosità risposi, e poi mi disse il suo nome, Finn Black. Esatto proprio lui era stato a scrivermi, e sinceramente non so ancora come aveva avuto il mio numero. Ero molto annoiata quindi parlai con lui, e poi mi chiese di uscire, e io accettai. Mi misi dei vestiti molto a caso e uscii dalla finestra per arrivare al lago. Una volta arrivata , lo vidi. In quel momento ero anche un pò spaventata, era la prima volta che uscivo sola con un ragazzo ed ero anche molto imbranata a sicializzare con i ragazzi . Soprattutto uno come lui poi. Mi salutò , e stranamente si comportò in modo abbastanza gentile con me quella sera, fino a che non mi chiese di andare a casa sua e dormire lì. Mi salì un nodo allo stomaco. Avevo paura che lui volesse andare a letto con me e diciamo che io non ero proprio pronta. Si ero ancora vergine e se avrei dovuto farlo lo avrei fatto con la persona che amavo non con lui di certo. Quella sera però fu diverso, non era come a scuola, fu gentile con me, ricordo ancora che per dormire mi diede la sua felpa, che ovviamente ho ancora dopo tanto tempo. Devo ammettere che quella sera, fu la prima volta che provai le farfalle nello stomaco davvero, mentre eravamo sdraiati sul letto mi mise una mano sulla pancia accarezzandola delicatamente, lui stava dormendo, quindi forse era solo un gesto che gli era venuto così spontaneo, nel sonno, ma a me invece fece un certo effetto, ero diventata rossa come un pomodoro e avevo le farfalle ovunque letteralmente. Avevo cercato di reprimere questa senzazione, non poteva iniziarmi a piacere uno come lui, un tossico un puttaniere, uno che non aveva mai amato e che secondo quello che pensavo, non lo avrebbe mai fatto. Avevo osservato il suo volto , era sciupato, con le occhiaie, e I suoi occhi erano spenti. Senza alcun emozione. E nonostante mi desse quell'aria di gelo, avevo comunque trovato un pò di calore in lui quella sera. E non ero ancora consapevole che rispondendo a quel stupido "hey" e accettando quella stupida uscita, sarebbe stata la mia rovina, sia nel bene che nel male.
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una dolce relazione tossica
Fanficquesta storia è tratta da una relazione che ho avuto io tramite una role page, per chi non sapesse cosa sia una role page basta cercare su internet e troverete la spiegazione. Spero vi piaccia, e tutto quello che scriverò credetemi l'ho provato ver...