Mentre frugavo dentro la mia valigia ancora da disfare, cercando qualcosa di decente da mettermi per la mia prima serata in vacanza, il brusio dalla cucina di mia madre e Serena che parlavano mi distraeva. Parlavano come due vecchie amiche della stessa età, consigliandosi reciprocamente sulle varie vicissitudini della vita quotidiana, e delle esperienze pesanti e leggere vissute durante i mesi precedenti. Mio padre se ne stava in silenzio, leggendo il giornale cartaceo sulla poltrona. Era un'abitudine che aveva mantenuto nonostante gli smartphone, la tecnologia e tutto quel progresso che gli metteva solo più nostalgia, diceva.
Decisi di indossare un vestito marrone abbastanza attillato, coprendo le spalle nude con i miei capelli lunghi e marroni. Indossai un paio di stivaletti per restare comoda, e mi truccai leggermente con un velo di mascara. Mi fissai per cinque secondi davanti allo specchio: ero cresciuta dallo scorso anno. Chissà se gli sarei piaciuta così, a lui. sospirai, prendendo la mia borsa con il mio cellulare ed il mio portafoglio, chiudendomi alle spalle la porta di camera mia.
"Sono pronta" Serena e mia madre alzarono lo guardo verso di me, sorridendomi. La mia amica bionda e super acchittata per la serata iniziò a battere le mani, guardandomi.
"Quanto sei bella! Dai, dobbiamo andare che ci aspettano tutti", mi prese per mano tirandomi verso la porta.
"State attente, e non fate troppo tardi" si raccomandò mia madre. Serena ridacchiò, "Di stare attente te lo possiamo promettere...ma di fare presto bisogna vedere".
La serata era caldo, e lo straccio di venticello che speravo di provare una volta trasferita al mare non si faceva vedere. Il lungo mare era pieno di gente ammassata, indecisa su quale locale occupare per la serata. Serena mi tirava per un braccio, camminando a passo spedito verso il primo chalet verso il centro. Una volta che vidi in lontananza le teste di Brando e Andrea, sbracciai energicamente, correndo verso di loro e cingendoli in un caldo abbraccio. Profumavano di estate, di ricordi, di infanzia e di spensieratezza.
Anche loro erano cresciuti, ed anche loro erano provati dalla fine della maturità.
Serena mi tirò di nuovo, questa volta verso il bancone del bar dello chalet che quella sera serviva ad open bar. Ordinammo il solito gin lemon, ritornando dai nostri amici.
"Olivia, aspettavamo solo te! Ora sì che è iniziata l'estate", esortò Brando dando inizio ad un bellissimo brindisi. Tracannammo i nostri drink, andando verso la pista ed immergendoci nella calca. Iniziammo a ballare come se non avessimo ascoltato musica per un anno, o come se fosse l'ultima volta che potessimo ascoltarla in vita nostra. In cerchio, ci guardavamo divertiti nel tentativo di abbozzare qualche movimento frutto di una minima coordinazione, ma senza successo. Io mi limitavo a ciondolarmi da una gamba all'altra, imbarazzata. Bevvi un altro sorso del mio drink, sperando che potesse scaldarmi e sciogliermi.
Serena si avvicinò a Brando, iniziando a ballare con lui in modo provocatorio. Lo vidi arrossire, cercando di toccarle i fianchi in modo delicato e non impacciato. Era molto più alto di lei, ma avevano gli stessi capelli biondi ed occhi celesti. Mi domandai se questo fosse stato l'anno del loro inevitabile avvicinamento. Ciccio, dal canto suo, mi guardava addolcito, non sapendo bene cosa dirmi o come comportarsi. Stavo per avvinarmi a lui, quando due grandi mani mi presero i fianchi, attirandomi al proprio bacino.
"Ciao", mi sentii soffiare sull'orecchio. Mi irrigidii, continuando a stringere il bicchiere tra le mani.
"Ti va di ballare con me, si?" non riuscii nemmeno a girarmi per vedere chi fosse. Mi sentivo così fuori luogo da volermi buttare a terra.
"No, grazie", risposi, cercando di svincolarmi da quella morsa infernale. Il ragazzo non mollò la presa, anzi. La aumentò, bloccandomi e stringendomi ancora più forte sul suo bacino. Girai lo sguardo alla mia destra, vedendo i suoi amici guardarmi con un'aria maliziosa. Mi girai dall'altro lato, ma Ciccio era sparito insieme a Brando e Serena.
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A colpi di proiettile
Teen Fiction"Scusami Olivia" esitò con le braccia sui miei fianchi, dubbioso se stringermi o meno. I nostri respiri erano incredibilmente vicini, e in qualche modo mi sentii protetta. "Io...sto bene con te" sussurrò al mio orecchio, facendomi risalire. Stava...