Guardo il mio riflesso nel finestrino dell'autobus.
Ero cambiato abbastanza in questa ultima estate, i miei capelli si erano scuriti fino a divintare biondo cenere, mi ero alzato fino ad arrivare al metro e sessanta, ed avendo fatto boxe per gli ultimi due anni il mio fisico era diventato come lo avevo sempre desiderato presente ma non eccessivo, per il resto non ero cambiato molto, I miei occhi celesti erano arrivati quasi al colore del ghiaccio, la mia voce si era fatta solo un po più roca.
L'autobus si ferma e la classe scende, il trambusto è assordante anche se non ci faccio caso mi dirigo in classe e mi siedo al mio banco entrano molte persone in classe, tra la folla vedo ben il mio amico si è asciugato molto in questi tre mesi estivi ha i capelli arruffati e di un bel biondo castano per non parlare dei suoi bei occhi «cavolo ben sei diventato uno gnocco se fossi gay mi ti scoperei!» lui mi guardò esterefatto dicendo «cazzo che ti hanno fatto quei pervertiti?!».«niente, niente sto bene però, sei cambiato» lui si mette una mano in fronte ridendo, ma le risate finiscono quando in classe entra Lorenzo, un ragazzo alto leggermente abbronzato con i capelli marroni riccioluti che gli ricadono corti su un lato della testa, i suoi due occhi verde smeraldo mi guardano glaciali e con una punta di odio nella voce mi dice «come cazzo ti sei azzardato a scoparti mia sorella?» io e ben ci guardiamo ridendo poi mi volto verso Lorenzo e gli faccio «quindi alla fine te l'ha detto!» lui ancora più adirato mi chiede «quando cazzo è successo?» io sorrido malizioso «quattro mesi fa perché?» «qu-quattro mesi....?!» «si che c'è dispiaciuto di non averlo saputo subito?!» dico con un con un sorrisetto perfido, lui rivolge un occhiata omicida alla sorella che lo guarda ridendo un pò mortificata, lui rivolge a me il suo sguardo un ultima volta dicendo «io ti ammazzo, ti voglio davanti a scuola dopo le lezioni, solo io e te, te lo faccio vedere io cosa succede se osi provare a ritoccare mia sorella» disse tutto d'un fiato poggiando le sue mani sul mio banco.
La prof entra e Lorenzo va a posto, lei con sguardo gioviale si rivolge a noi «salve ragazzi e ben tornati, vedo molte facce nuove e vecchie quindi per chi è nuovo io sono la professoressa quirrel, ora prima di incominciare voglio avvisarvi è stato avvistato uno strano individuo nella pineta, perciò ogni avvistamento va segnalato alle autorità» detto questo la prof incominciò a spiegare.
La giornata passa velocemente, fino al fatidico momento in cui il suono dell'ultima campanella segna l'inizio dello scontro che lorenzo tanto impazientemente attendeva.
Uscii dalle porte che conducevano all'esterno della struttura e mi diressi nel grande parcheggio di fianco al liceo.
Ben era già li ad attendermi al di fuori della che era andata a formare un grande cerchio, lorenzo era al suo interno, ben mi mise una mano sulla spalla dicendo «fagli male, ma stai attento, lorenzo non è famoso per la sua correttezza» gli feci cenno con la testa di aver capito e mi diressi anch'io nel cerchio, lorenzo non perse tempo e mi sferrò subito un destro che parai con l'avanbraccio, mi spostai rapidamente di lato e gli tirai un colpo alla mascella, cadde a terra ed io colsi l'occasione per mettergli un piede sulla cassa toracica e cominciare a spigere verso il basso, lorenzo cominciò ad annaspare, era sul punto di soffocare, ma riusci a farmi perdere l'equilibrio prendendomi per la caviglia, mi ritrovai sotto di lui, continuava tirar pugni come un ossesso cercando di prendermi in viso, ad un tratto mi stancai e decisi di farla finita, presi il collo del ragazzo e lo atterrai interrompendo la sua raffica di pugni, mi riuscii ad alzare, presi nuovamente lorenzo per il collo ma stavolta non lasciai la presa sul suo collo fino a quando non fu sul punto di morire, lo lasciai e lui cadde a terra, lo guardai riprendere fiato, ma prima di andarmene mi accovacciai e gli sussurrai piano «si dice che l'inferno sia particolarmente caldo in questa parte dell'anno, che dici le vuoi prolungare le tue vacanze estive?» detto questo mi diressi a casa insieme a ben.
Mi sono separato da ben circa dieci minuti fa, poiché io e lui abitiamo in due posti diversi, lui in una casa nella periferia della nostra città, io invece abito in un complesso di casette.
Per andare a casa passo per una folta pineta, questa strada lo fatta ormai migliaia di volte, eppure oggi c'è qualcosa di strano, infatti fatti pochi metri noto uno strano albero nero, incuriosito mi avvicino e vedo un pò più chiaramente la figura ancora poco visibile è un individuo alto con una pelle bianca e le braccia lunghe fino a sotto le ginocchia. Mi avvicino ancora un pò noncurante del fatto che lo strano individuo era girato verso di me, ad un certo punto sento una voce nella mia testa «luke non avere paura, luke» la voce è cupa inumana, ed un ronzio di sottofondo comincia a fargli esplodere i timpani, impaurito corro a casa e mi fiondo in camera mia per poi chiudermi la porta dietro mi, appoggio alla finestra e con il fiato irregolare guardo fuori lui era sparito.
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my dad slender
HorrorAvete mai pensato a come potrebbe diventare la vita di un ragazzo scoprendo che lo slenderman è suo padre.....