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Quattro anni dopo..

Sono rinchiusa in sto bordello, perché è letteralmente un bordello da quattro anni,in attesa che un vecchio maniaco mi compri.

Mi chiamo Arisa e ho vent'anni. Non ho genitori né niente. Avevo il mio migliore amico,Matteo. Io ero molto legata a lui,era il fratello che non ho mai avuto. Lui era russo,e mi ricordo la prima volta che andammo a casa sua. C'era sua nonna che mi parlava in russo e io che non capivo nulla e lui che moriva dalle risate. Solo a pensarci sorrido come un ebete. Per lui avrei fatto di tutto,e pensavo che per lui era lo stesso,ma invece,scappò dai radar.Ho pianto molto per lui,e mi sono promessa di non farlo più,è acqua passata.

"SVEGLIATEVI! AVETE MEZZ'ORA PER PREPARARVI E PER VARVI LA DOCCIA! STA PER ARRIVARE UN VENTITORE" urla una guardia mentre le celle si aprono in automatico. Mi alzo e salto giù dal letto,visto che con me dormono altre tre ragazze. Esco in corridoio a testa alta mentre le altre sembra che stiano per svenire dalla paura.

"Rossi si muova" dice la governante. Non replico ma la guardo male. Andiamo in bagno e ci facciamo la doccia. Fuori troviamo una maglietta lunga e un intimo nero in pizzo. Lo indosso e ci mettono di nuovo in fila,senza farci asciugare nemmeno i capelli.
Andiamo in cortile e subito l'aria di dicembre mi invade. Si muore di freddo.

Abbassiamo tutte lo sguardo aspettando il comando.
"ALZATE LA TESTA" urla la guardia mentre un uomo entra in cortile. È molto bello in realtà. Ha un viso bellissimo e degli occhi dorati bellissimi.
Abbassai lo sguardo a terra e tutte mi guardarono.
"ROSSI CHE DIAVOLO FAI" urla una guardia strattonandomi dal braccio.

Mi fa inchinare e tengo lo stesso la testa bassa. Inizia a bastonarmi e io non fiato,nonostante le lacrime scovolano in modo silenzioso.
Mi alza la testa con forza e mi trovo davanti il signore. Ci guardiamo negli occhi e mi sembra di vedere Matteo....

Mi scruta però abbasso il viso visto il male.
"Mi sa che non hai-" stava per parlare la guardia ma una voce profonda lo interrompe.
"voglio lei" dice il signore.
Alzai lo sguardo di scatto e la guardia mi lasciò.
"domani avrete l'assegno,tu vieni con me" ordina con tono duro.

Mi alzo ma mi tremano le gambe.
E proprio mentre stavo per cadere, delle possenti braccia mi prendono al volo. Lo guardai attentamente e mi sono resa conto che gli arrivo a stento al petto.
Mi prese in braccio a mo di sposa, ma non replicai. Mi accuccia sempre di più al suo petto duro e annusai il suo buonissimo odore di colonia.

Usciamo dal cancello e mi appoggiò attentamente sul sedile della macchina enorme guidata da un autista. Entrò anche lui accanto a me ma non dissi parola.
Sospirai quando un calore venne rilasciato nella macchina.
Ero letteralmente con una maglietta  e in intimo.

La macchina partì e io mi appoggio al finestrino vedendola sfrecciare velocemente per le strade di Milano.
"Ora andiamo in aereo aereo porto" mi avvisa. Girai lo sguardo e lo trovai leggere dei fogli.
"Dove andiamo?" chiesi a mia volta
"In Russia"

MAFIA MANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora