Your mistakes become my problems

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Era riuscito a spostare il corpo, del suo ormai defunto padre, ed ora si ritrovava piegato in ginocchio a pulire il sangue di quel verme ma la sua mente non era minimamente rivolta a lui ma a ciò che aveva appena fatto. Aveva appena sparato ad un'uomo, anche se di uomo in quel porco c'era poco, aveva sparato a suo padre, non ne era felice ma neanche triste, più che altro era confuso. Finì di togliere le macchie di sangue sul tappeto e andò in bagno a pulirsi le mani mentre il padre giaceva in una carriola in garage, si osservò ancora come se nello specchio ci fosse un'altra persona toccandosi il viso si sporcò un po' di quel liquido rosso ed appena lo notò si urlò contro incolpando il riflesso nello specchio

"Tu...Tu hai fatto questo! Io non volevo sparargli. Io volevo scappare, andare via e cambiare vita"-Disse Jordan al suo riflesso-"No, io ti ho dato ciò che volevi davvero, non desideravi altro se non la vendetta. Ti ho mostrato ciò che ti ha fatto per tutti questi anni, te l'ho fatto rivedere in continuazione così che non ti dimenticassi chi fosse davvero"-Rispose il suo riflesso con un tono soddisfatto-"Io ti ho salvato! E invece di farti cambiare vita ti ho dato una motivazione per cambiare te stesso in meglio, guardami. Guardami Jordan! SONO PIÙ FORTE, SONO PIÙ INTELLIGENTE, IO SONO MIGLIORE DI TE! Sono ciò che dovevi sempre essere"-Concluse l'altro Jordan-"Ma non sei ciò che nostra madre voleva per noi, lei non voleva un'assassino. Voleva un bravo ragazzo!-urlò al riflesso con le lacrime agli occhi-"I bravi ragazzi sono destinati solo a morire, questo mondo non è fatto per i deboli. Non è fatto per chi si lascia violentare, picchiare e abusare verbalmente ogni notte non agendo per fermare un vecchio bifolco che non sà usare il congiuntivo. Tu non sei fatto per questo mondo, io sono la modalità sopravvivenza che giaceva da tempo dentro di te. In un momento di paura hai premuto il pulsante ON ed io ti ho privato di quella paura, ti ho reso un'uomo e posso continuare a farlo. Fammi prendere il controllo Jordan, dammi il controllo. Erik ti aiuterà"-disse il riflesso, avendo appena rivelato il suo nome, sorridendo come un folle-"Sono pazzo, sono pazzo cazzo... sto parlando da solo, tu non esisti"-Continuò a ripetersi Jordan mettendosi le mani tra i capelli come se stesse di nuovo per perdere il controllo-"Oh mio caro, vedo che non capisci... io esisto, esisto eccome. Non sono mai stato così vivo ed ora mi lascerai il controllo di questo cazzo di corpo"-Gli disse in modo irritato ma alquanto controllato-"Smettila, smettila, smettila!! Vai via cazzo, vattene"-Esclamò il protagonista-"c'è solo un modo per liberarti di me e sai bene qual'è. Fallo"-Jordan si fece manipolare da quelle ultime parole lasciando il controllo ad Erik-"Debole"-Aggiunse l'alter ego-

Il nuovo arrivato guardò in quello specchio, lo stesso da dove fú creato da Jordan per proteggerlo dal padre abusivo, vide che adesso in quello specchio si trovava un ragazzo spaventato. Non sopportando di vedere Jordan in quello stato diede un pugno allo specchio frantumandolo, si fasciò la mano e uscì dirigendosi ad un supermercato. Ascoltando "Arabella" degli Artic Monkeys si diresse verso il corridoio dei recipienti prendendo una bacinella di plastica largo 2 metri e lungo 3. Dopodiché si reca in un'altro reparto dove sono presenti varie tipologie di acidi ma a lui ne interessa solo uno. Prende l'acido fluoridrico e si reca in cassa

"Gran begli acquisti ragazzo, vuoi commettere un'omicidio per caso?" -Chiese l'anziano commesso-

Erik evita di andare nel panico e alza lo sguardo facendo finta di nulla

"Mi scusi sir? non ho capito bene cosa voglia intendere"-disse lui-"Tranquillo giovanotto, il tuo segreto è ben custodito"-rispose il vecchio con tono apprensivo e divertito-

Sorrise e pagò direttamente senza proferire altra parola, nella sua mente pensava già ad altri modi per liberarsi di quel commesso nel caso avesse deciso di ricattarlo o denunciarlo. Ma era la sua paranoia a parlare, si faceva troppi problemi, ecco qual'era la debolezza dell'alter ego apparentemente perfetto per la sopravvivenza in questo orribile mondo. Lui ne era a conoscenza per questo aveva formulato una contro tesi e dichiarava che quella sua paranoia gli dava modo di calcolare più scenari e di riuscire a prevedere le prossime mosse altrui e avendo letto fumetti per la maggior parte della loro adolescenza entrambi(sia Erik che Jordan) vedevano ciò come un superpotere. Recatosi a casa chiuse tutte le porte, abbassò le tapparelle malandate, aprí la finestra posta nel retro del garage ed iniziò la sua opera immergendo l'acido fluoridrico all'interno della grande bacinella, pesava così tanto che le vene sulle sue braccia divennero più evidenti ma ciò non lo fermò. Fece molta attenzione a non versare nessuna goccia a terra o sui suoi vestiti, un singolo errore avrebbe rovinato il suo piano calcolato nei più minimi particolari, si fece forza prendendo di petto il corpo del padre gettandolo nella bacinella, si sedette sulla sedia che aveva posto di fronte alla bacinella in plastica accendendosi una sigaretta. Ad ogni tiro il cadavere si scioglieva all'interno di quell'acido, colorando il liquido dello stesso rosso con cui si imbrattò le mani e il viso, finita la sigaretta, del padre non rimase nulla se non alcune ossa prive di carne e i due occhi che con il tempo si sciolsero mentre erano rivolti verso l'alto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 22, 2022 ⏰

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