Piccola Bolla

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Nacque in un mondo confuso, pieno di pericoli, ma ancora non poteva saperlo poiché era protetto dalle braccia dei suoi cari, ovviamente non poteva ricordarsi del giorno in cui venne al mondo, purché speciale, ma nel profondo sapeva di essere amato.

Passarono due anni, tutto quello che aveva imparato si è dissolto e allo stesso tempo cementato nel suo piccolo cervello. Ma da allora sentì che qualcosa cambiò, le persone che lo avrebbero dovuto ancora proteggere lo lasciarono solo per cose meno importanti, sicuramente pensava nella sua testolina, visto che non vi era cosa più importante di lui, ancora fragile e ignorante, dove queste debolezze altro non fecero che alimentare le sue Paure, fantasmi che gli ronzavano intorno come mosche. Insicurezze; è la parola chiave che si stampò nella sua psiche come un tatuaggio, perché poco visto si sentiva.

E senza preavviso e troppo presto venne lanciato tra i suoi coetanei, e come l'ultimo della cucciolata, visto il giorno in cui nacque, era perso tra bimbi più forti, come se avessero affrontato guerre che non poteva comprendere, ma un pericolo più grande si annidava alle sue spalle.

In effetti quello che non sapete e che questo Bambino non capiva e non riusciva a imitare ergo imparare la propria lingua e non riusciva a comunicare con nessun altro, solo la Madre riusciva a comprendere i gesti o le parole di poco senso; quindi, quando venne buttato in mezzo al branco senza addestramento soccombé, perso e arreso lasciava che gli altri decidessero al posto suo.

Aveva anche una indole ribelle sopita perché non cosa buona, secondo gli altri, anche se lo avrebbe protetto un poco di più di quelli che non c'erano nella sua vita, e da quelli che gliela minacciarono.

Per lui il mondo era come una gigantesca camera di echi che non riusciva a distinguere un suono dall'altro, sia nella calda dimora che doveva essere un luogo sicuro, che in quel luogo che avrebbe dovuto educarlo nella relazione con gli altri, ma se perso e privo di un'impronta iniziale quel luogo divenne presto una tortura, dove le Insicurezze si rafforzarono dentro di lui, i fantasmi non vi erano più solo esteriori adesso anche dentro di lui si annidava un uovo, maligno e marcio.

Senza una guida e uno scudo a proteggerlo poco a poco quell'uovo si schiuse, nacque Solitudine, un'entità troppo potente per essere affrontata, ma che non era neanche possibile affrontarla, perché invisibile alla sua nascita, ma più quel Bambino non veniva compreso e abbandonato come se fosse la pecora nera del gregge questa entità unitosi a quel problema di suoni e parole, e le Paure che gli ronzavano intorno hanno reso il mondo di quel Bimbo buio e freddo, inaffrontabile, e quando quel Bimbo non c'è la fece più a combattere si arrese del tutto e perse ogni emozione.

Non aveva niente con cui proteggersi così prese una parte di se, che teneva lontano tutte quelle emozioni che lo facevano soffrire e ci costruì una bolla che lo protessero al posto degli altri, ma ovviamente vi era un prezzo da pagare, chiudersi in quella bolla voleva dire lasciare fuori il mondo, le cose brutte, certo! Ma anche le cose belle.

Ma decise di chiudersi comunque perché le cose belle sembravano non arrivare mai, vi era solo Tristezza e un pezzo di Solitudine rimasta dentro di lui, ma qualcosa sembrava allontanare la solitudine, e quella cosa lo teneva anche al caldo dentro alla sua fortezza, era la Rabbia, che si accese più calda che mai, era l'unica parte di se che lo faceva sentire vivo, poiché si scontrava con le ingiustizie e i torti subiti, ma anche la Rabbia non poteva andare troppo lontano in quella bolla, per questo si accumulava e poi esplodeva come un vulcano e una furia si abbatteva si chiunque si trovasse a presso del Bimbo, aumentando la sua Solitudine allontanando chiunque da se.

L'unico vero amico rimasto con lui in quella sfera è stata Fantasia, che lo ha accompagnato nella Solitudine e che forse è riuscito a dargli un'occasione nel mondo; ma questa è un'altra storia e spero che possa finire bene.

Ma per quanto riguarda questa, per anni rimase in quella sfera solo e triste e arrabbiato, ormai quelle emozioni diventate parte della sfera e assorbite da quella parte che non ne ha mai provata una fatta a posta per proteggere il Bimbo dal mondo che lo ha sempre colpito più forte.

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