"Piacere Matteo Tiberia" Capitolo 1

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Mi svegliai sentendo il cellulare suonare, mi stavano mandando un messaggio dopo l'altro, odio svegliarmi in questo modo. fanculo.
Presi il telefono per togliere la suoneria e vidi che erano tutti twitt di quella mongola della mia migliore amica, Sara. Mi sembrava carino attivare le notifiche su di lei ma... twittava la mattina... alle nove... ed eravamo pure d'estate...
Chi cazzo si alza la mattina alle nove a giugno? Lei. La amo tanto.
Ormai ero sveglia perció decisi di scrivergli su whatsapp per metterci d'accordo su dove vederci oggi pomeriggio.

A Hii✈️:
Amo oggi a che ora?✈️☁️

Ogni volta che guardavo il modo in cui l'avevo salvata sorridevo, per i Larry. Io ero Oops☁️ e lei Hii✈️. Si siamo fissate.

Da Hii✈️:
15:30 come al solito?

A Hii✈️:
Solito posto?

Da Hii✈️:
Ovvio

A Hii✈️:
Oks✈️☁️

Chiusi il telefono e andai a fare colazione.
La mattina ta passó come sempre: tv, divano, cibo, social e musica.

Dato che io ci metto un fottio a prepararmi decisi di farlo almeno un ora prima, appena avevo finito di truccarmi e vestirmi notai che erano le 15:20.

Ma porca puttana, come cacchio è possibile che mi preparo un botto prima e sono in ritardo comunque?

Presi la borsa e uscii di casa quasi correndo, arrivai al nostro solito posto alle 15:37 e lei era giá lí seduta.

"Scusa amo." dissi

"Fa nulla, dove si va?"

"Centro?"

"Va bene"

Ci avviammo verso la fermata del pullman, noi abitavamo in periferia quindi ci voleva circa 30 minuti per arrivare in centro. Salimmo sull'autobus e nel tragitto pensavo a quanto era bella la mia migliore amica, ha dei capelli corti neri e ricci, pelle scura fisico perfetto e slanciato, ha un viso a dir poco angelico con grandi occhi neri, naso a patata e labbra carnose ma non troppo e rosee. Eh si, proprio bella.

Scendemmo e ci dirigemmo subito in gelateria io presi una ganita all'anice e lei alla fragola. rinfrescante.
Faceva stranamente caldo per essere solo a giugno.

"Andiamo al parco?" Proposi

"Certo."

Sentivamo schiamazzi da infondo alla strada girammo l'angolo e io notai subito un ragazzo meraviglioso.
Aveva una conotta bianca molto larga alla Niall Horan, dei pantalini stretti neri sopra il ginocchio risvoltati, scarpe bianche e nere della vans. Stava facendo lo stupido con il suo skate, aguzzai bene la vista e notai la sua chiama di capelli molto folta erano sul castano scuro, stupendi.

"Oooh amo -le diedi una piccola gomitata sul fianco- guarda che figo quelloo, ti prego andiamoci a sedere vicino a loro. ti prego" le feci labbruccio e occhi dolci, so che non resisteva.

"E va bene ma una panchina piú lontana!"

"Sisi"

Nel mentre che la mia amica parlava io fissavo i ragazzi ma non davo troppo nell'occhio... almeno credo..

Ad un certo punto noto che ci guardano anche loro e cerco di farlo capire a Sara con dei gesti, che ovviamente lei aveva l'intesa di un topo.

Mentre ero intenta a spiegarle era strana come se cercasse anche lei di farmi capire qualcosa ma io... okay ho anche io ho la capacitá di apprendere i segnali di fumo di un criceto spastico.

Mi fece cenno di girarmi e io lo feci, mi ritrovai quello gnocco davanti.

"Piacere Matteo Tiberia." Sorrise e mi tese la mano

Vicini ma lontani. •Matteo Tiberia•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora