❤️ 1 ❤️

9 1 0
                                    

Non sono mai stata capace di rispettare le regole del sabato sera che mi imponevano i miei genitori. Tornare a casa a una certa ora, vestirsi in una certa maniera... Per me era impossibile.

Fosse stato per loro, sarei dovuta tornare alle dieci di sera e vestirmi in maglietta e pantaloni lunghi.

Ma si sa che è dopo le dieci che le vere feste iniziano! E poi, quanti ragazzi mi avrebbero guardata con addosso un paio di stupidi jeans? Tutti come sempre, ovviamente, ma non allo stesso modo. Non sarebbe stato altrettanto facile rimorchiare la mia nuova fiamma e fare sognare tanti sguardi curiosi.

Sono innamorata di me stessa, dentro ma soprattutto fuori. Amo il mio corpo e sentirmi sexy. Amo avere gli sguardi su di me, amo essere al centro dell'attenzione. Ma per questo esigo rispetto, e chi mi conosce lo sa benissimo. Non mi lascio toccare dal primo che capita, non mi lascio toccare affatto. Nessuno osa senza il mio consenso.

Sarò anche una che ha perso il conto di quanti ragazzi si è portata a letto; ma, almeno, sono sempre stata con ragazzi con cui ho passato prima una serata intera per conoscerli e, solo una volta che scatta la fiamma, la voglia di andare oltre, mi butto.

Il mio problema è che finito il sesso, finisce poi tutto, e quella fiamma si spegne subito. Non mi sono mai innamorata e credo infatti che l'amore non faccia per me. Mi piace essere libera, mi piace cambiare. Mi piace andare dove voglio, con chi voglio, quando voglio, senza freni, senza ostacoli.

Sarà anche questo che mi impedisce di legarmi veramente a qualcuno. Forse vedo l'avere un fidanzato come essere legata a qualcosa che non dà più libertà, ma che in qualche modo mi lega le ali e non mi permette più di volare come piace a me.

Purtroppo però, stavolta sono stati i miei genitori a legarmi le ali e a ostacolarmi con il peggior provvedimento che potessero prendere.

Mi hanno mandata oltre oceano, in un piccolo paese sperduto in Australia, ai piedi di un porto che puzza di pesce marcio costantemente.

E la brutta notizia è che dovrò rimanere qui per tre lunghi mesi. Sarò ospite di amici di mio padre, un anziano pescatore e sua moglie. E per guadagnarmi il vitto e alloggio dovrò lavorare insieme a loro e ai loro pesci puzzolenti.

Non credo di sopravvivere a lungo, ma devo fare del mio meglio. Perché se non supero questa prova, i miei genitori mi spediranno in collegio dalle suore per un anno intero. E quello sarebbe un incubo peggiore davvero. Perché qui almeno posso ancora divertirmi con qualche ragazzo...

Con Te Per SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora