❤️ 2 ❤️

9 2 0
                                    

Lasciate una stellina o un commento, se vi sta piacendo. Grazie :)

Dedico questo capitolo a vaffrancisco per i complimenti che ha fatto su questa storia ❤️

-----

Non mi sono mai svegliata alle cinque del mattino in tutta la mia vita. Onestamente, per me è più un orario in cui tornare a casa dopo una notte intensa, passata a ballare e rimorchiare.

E invece da oggi ha inizio la mia fine.

Seguo i signori Jacobs, i due anziani pescatori che mi ospitano, fino al porto. Dovrò accompagnare il vecchio al largo per raccogliere le reti, mentre la moglie ha deciso che, merito della mia presenza, inizierà già a preparare per il pranzo. Secondo me, invece, se ne torna a dormire. Chi diavolo inizia a cucinare alle cinque di mattina?

Mentre il signor Jacob sta preparando la barca, io mi cerco un posto dove potermi distendere per prendere il solo tra poco più di un'ora, quando il sole si sarà alzato. Da quello che ho capito, infatti, rimarremo in acqua per diverse ore. Che noia.

"Roxanne, hai già conosciuto il famoso Jeremy Williams?"

"Chi sarebbe?"

"È il figlio del sindaco, ed è proprio lì in fondo nel mezzo della sua passeggiata mattutina. Ha solo un anno in meno di te, quindi potete andare d'accordo."

"Il figlio del sindaco, eh? Dovrei andare a presentarmi."

"Non ora, dobbiamo partire!"

"Faccio veloce!"

Scappo di corsa in direzione di Jeremy, prima che il signor Jacobs possa aggiungere altro. Il ragazzo sta camminando sul lungomare, mani in tasca e cuffiette a tutto volume. Più mi avvicino e più la fiamma dentro di me che era pronta a sbocciare, si affievolisce, fino a spegnersi completamente.

Sarà anche il figlio del sindaco, ma esteticamente non è per niente alla mia altezza. Le maledizioni che mi mandano i miei genitori continuano a toccarmi.

"Ciao," lo saluto comunque.

"Ciao."

"Sono Roxanne, ma puoi chiamarmi Roxy. E tu devi essere il famoso figlio del sindaco, ovvero Jerry."

"Sì, sono io. Piacere. Sei nuova?"

"Purtroppo sì. Ma non starò molto. Non sono fatta per stare in mezzo alla puzza di pesce e a un mare pieno di alghe. Cerco il divertimento e i bei ragazzi."

"Oh, capisco."

"Senza offesa." Aggiungo, sperando che non prenda troppo sul personale la mia precedente affermazione.

"No, tranquilla."

"Sembri un bravo ragazzo, però. Potremmo uscire stasera."

"Non credo di potere. Mio papà questi giorni ha una serie di eventi importanti ai quali non posso mancare."

"Potrei accompagnarti, così non ti annoi."

"No, non penso sia il caso. Mi dispiace."

"Dai, insisto. Ci divertiamo un po'." Mi avvicino a lui, tanto che le punte dei nostri nasi sono distanti un soffio, e gli accarezzo una guancia con delicatezza. Vedo che deglutisce con molta fatica, le guance gli si sono completamente arrossite.

"No, scusami. Io... Devo andare."

E il nostro incontro finisce così, nel modo più umiliante che mi potesse capitare. Io che vengo scaricata da uno stupido nerd. Sono sicura che lui sia vergine, tanto è l'imbarazzo misto a eccitazione che ha provato, nei pochi secondi in cui l'ho sfiorato con le mie dita.

Con Te Per SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora