Las Vegas

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adrenalina. paura. ansia. speranza.
Queste sono le emozioni che provavo ,quando alle 2.43 del mattino del freddo 16 marzo, ero seduta al tavolo da poker più importante e soprattutto valoroso di tutto l'intero casinò di las vegas, in cui il rischio era :vincere e vivere o perdere e far scomparire tutto, compresa me stessa.
Accanto a me si trovano, uomini con un conto bancario dove neanche un foglio sarebbe sufficiente per scrivere l'intera cifra, e uomini che come me stanno rischiando tutto pur di trovare il denaro necessario per salvarsi il culo. Qualsiasi sia la loro esigenza o necessità non mi riguarda non sono qui per fare carità, bensì per saldare un conto che ho in sospeso da fin troppo
tempo.

Il mio gioco sembra funzionare ,sembra tutto andare per il meglio fino a quando ,al tavolo ,alle 2.50 in punto non si unisce un ragazzo moro , che prende posto proprio accanto alla sottoscritta. Uno sguardo gelido non tarda ad arrivare verso la mia direzione, ben presto ricambiato ,da uno di pura competizione .

Che le danze abbiano inizio.

Il tempo passa lentamente, i secondi sembrano minuti e i minuti si trasformano in ore, tutto va a rallentatore, tutto sembra tenere in bilico la mia vita, dopotutto e così , ma a questo peso si aggiunge quel dannato ragazzino che non fa altro che avere mani positive, piano piano mi sta rubando tutta la somma , e io non faccio altro che iniziare a sudare freddo.

Siamo giunti quasi alla fine della partita e la fortuna è sempre più lontana da me, mentre sembra avvicinarsi verso il moretto sempre più in alto e con una ricca somma, che invece sembra essere tranquillo e sicuro di sé.
Questo viene ovviamente confermato quando, qualche minuto dopo, mostra finalmente la sua scala reale che fa chiudere definitivamente la partita ,lasciando tutto il tavolo privo di denaro.

<<bella partita moretto eh>> queste parole escono acide dalla mia bocca
<<molto,  soprattutto la conclusione, non sei d'accordo?>> ribatte prontamente lui
<<sai a volte la fortuna può essere dalla parte delle persone giuste o degli stronzi, ma non sempre è in grado di scegliere bene, quindi si ottima conclusione ma puramente fortuna o per gli stronzi semplicemente culo>>
<<wow tesoro non ti è andata proprio a genio questa mia vittoria, prometto che mi faccio perdonare con un campari, se sei d'accordo, magari posso farti dimenticare questo enorme rammarico da me causato, o per le persone giuste semplicemente pietà verso i meno fortunati>>

dio tra poco lo strozzo, ma chi si crede di essere

<<la verità, è che sei solo un montato del cazzo, non sarà qualche moneta in più a renderti più intelligente, fidati, parola di una Davis>>
<<Davis eh, ti si addice, anche se  esaltata o forse ladra ti si addice di più>>
<<non solo mi dai dell'esaltata ma pure della ladra, posso sapere come mai dato, che sei tu che hai fottuto metà delle mie mani? >>
<<avrei aspettato l'uscita per rivelarlo ma dopo avermi chiamato montato del cazzo è ora di dimostrarti che non servono i soldi per essere intelligente tesoro, ora ridammi la fish che hai nella tasca destra interna del tuo gilet e io non ti sfiorerò neanche con un dito>> mi sussurra a denti stretti..
ma come cazzo ha fatto a vedermi uso questo trucchetto da anni, in più con quello stupido sorrisetto mi sta iniziando ad irritare e non poco.

Proprio per questo non esito a prendere la sua stupida fish e a lanciargliela sul petto , per poi subito incamminarmi verso l'uscita ,dato che,essendo le 3.24 è praticamente inutile aggiungermi a qualche tavolo, ormai le somme alte sono state portate via. Spiegare il mio stato d'animo è dannatamente complicato, sono nella merda più totale, ho tempo fino a domani notte oppure posso morire io e con me tutta la mia dinastia, cazzo che vita di merda.

Passo solo pochi minuti a pensare al da farsi dato che i miei pensieri vengono prontamente interrotti da una voce maschile appartenente ovviamente alla persona più fastidiosa di questa sera
Ovvero il nostro amatissimo moretto.

<<Io so il tuo nome ma tu non sai il mio, mi sembra veramente ingiusto privarti della conoscenza di cotanta bellezza, no?>>
<<non è nei miei interessi conoscere il tuo nome onestamente, anche perchè ,tu non conosci il mio,lo riservo agli amici e tu evidentemente non lo sei>> sputo con tutta l'acidità che ho in corpo e che ormai mi accompagna da tutta la sera da quando ho incrociato i suoi occhi gelidi
<<e per gli stronzi,come ti chiami>> dice con un sorrisino sghembo sulle labbra, dopotutto tolto il dente ,tolto il dolore perciò non tardo a rispondere, sperando magari di togliermelo dai piedi al più presto.

<<brooklyn semplicemente brooklyn, ma tranquillo non avrai necessità di chiamarmi, neanche una volta>>
<<dipende dai punti di vista lyn>>
<<attento , che la troppa convinzione ti fotte la testa>>
<<forse è meglio andare adesso no? devo versare del denaro nel mio conto in banca e tu mi sa che devi farti una bella dormita per smaltire l'acidità>> non ha tutti i torti ma rimane ugualmente un esaltato del cazzo.
<<non vedevo l'ora di non rivedere più il tuo stupido sorrisino, quindi ci si vede in giro moretto, o forse no>>
<<alexander moore, chiamami   alexander, già in troppe mi chiamano moretto>> pff come se lo chiamerò mai, ma dai su.

<<ok esaltato, super interessante ma ora devo andare e poi non vorrei che la mamma ti sgridasse perchè arrivi tardi, soprattutto se per colpa mia, non me lo perdonerei mai>>
<<tranquilla non c'è questo pericolo, comunque si hai ragione, devo andare è tardi ormai, soprattutto per sopportare certe stronzate>> sussurra quasi come un lamento.

Non tardo a seguire il suo suggerimento e mi dirigo immediatamente verso la mia moto nera, che mi aspetta al parcheggio privato del casinò in attesa finalmente di tornare a casa.
Neanche il tempo di recarmi al punto di arrivo che un altro problema entra a far parte del mio spettro visivo, la mia amata Yamaha  è stata rigata, probabilmente dalla macchina o moto che precedentemente si trovava accanto ad essa.
Questa giornata va di male in peggio, veramente non vedo l'ora di arrivare a casa e stendermi sul  mio letto a godermi un pò di pace.

<<che opera d'arte >> come non detto
<<hai visto esaltato, proprio arte contemporanea>> ribatto con fare ironico <<magari è la volta buona che cambi questo rottame>> sta scherzando spero, questa moto è letteralmente nuova , e poi vorrebbe insegnare lui a me cosa è meglio sulla strada?

<<cosa vorresti dire sentiamo>> <<niente Lyn niente per oggi abbiamo passato troppo tempo insieme , rimandiamo a qualche altra volta questo discorso, non vorrei che poi senti troppo la mia mancanza>>
<< te la dò vinta solo perchè sono distrutta e ho bisogno di un letto, ora , quindi ci si vede Moore >> esce quel nome dalle mie labbra quasi come un sussurro, che fatico io stessa a sentire, ma che invece a lui non sembra sfuggire dato il sorrisino di soddisfazione che appare sulle sue labbra un secondo dopo.

Per un attimo questa situazione mi spiazza lasciandomi imbabolata ,solo poco dopo, noto i nostri sguardi incatenati ,perciò decido di spezzare questo legame , girandomi e prendendo il casco tra le mani, per poi finalmente partire e dirigermi verso casa. Tutto questo sotto lo sguardo attento di lui ,che prontamente da me non viene ricambiato, data la mia improvvisa fretta ed esigenza di raggiungere la mia destinazione. Senza neanche rendermene conto mi trovo immediatamente davanti al portone della mia "splendida" dimora, ormai bramata dall'intera serata.

E finalmente, solo dopo essermi recata nel mio amato letto,posso dire che un altro giorno di merda è andato, o quasi.

Spazio autrice :

Eccoci qua al termine del primo capitolo, spero vi piaccia e mi scuso già per eventuali errori grammaticali da parte mia, in tal caso non tardate a farmeli notare, inoltre datemi anche un vostro parere sul capitolo in generale e le vostre prime impressioni, come sempre lasciate una stellina se vi va🤍

mi trovate su ig: reckeless.wt
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vi aspetto🤍

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 01, 2023 ⏰

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