L'uomo scese l'ultima scalinata e vide dinnanzi a sé la porta delle cantine. Era di legno marrone e molto vecchia; pensò che forse era stata costruita prima quella del palazzo. Appoggiò un dito sulla maniglia impolverata e la porta cigolò, mostrando l'oscurità che nascondeva.
Fece un passo e il buio lo inghiottì.
Non riusciva a scorgere il pilastro al centro, ma era sicuro che ci fosse, quindi iniziò a camminare con le mani tese avanti e gli occhi spalancati, sperando che si abituassero al buio velocemente.
Voltò inavvertitamente a sinistra poiché da lì proveniva un flebile fascio di luce. I suoi passi riecheggiavano nello spazio chiuso e l'odore di rovine lo avvolgeva, mentre si dirigeva verso la luce.
Pensò ai significati metaforici dietro quei gesti, infatti ora vedeva l'esigenza di raggiungere la luce, ora rappresentava la libertà ancor di più della porta. Non avrebbe immaginato di trovare quella situazione affascinante.
Quando ripiombò nel presente, si accorse che ora riusciva a distinguere le porte marrone scuro ai lati di quello stretto corridoio: erano le cantine.
Riguardò verso la luce che emetteva la piccola finestrella sul muro alla fine del cammino, poi abbassò lo sguardo.
E vide Lui.
Non sapeva come fosse arrivato lì o cosa ci stesse facendo, ma un brivido lo percorse quando vide in quale posizione era posto. L'uomo si paralizzò e lo osservò.
Lui indossava vestiti neri, come al solito, quindi si confondeva perfettamente con l'oscurità, ecco perché non lo aveva notato prima. Quasi non riusciva a scorgere i suoi capelli corvini dove iniziassero o dove finissero.
Si sapeva che Lui provasse dolore, il più acuto dei dolori, che fosse depresso, che aveva smesso di vivere molti anni prima. Ma in quella posizione... all'uomo faceva impressione.
Lui era in piedi, di spalle, con la fronte poggiata al muro appena sotto la finestra. Come se la libertà fosse lì, sopra di lui, ma non poteva raggiungerla ed era destinato a rimanere in eterno nel buio.
Era il ritratto di un uomo disperato. L'immagine di un uomo tradito dalla vita.
Ma cos'era Lui se non questo?
"Chissà da quanto tempo si trova lì" pensò l'uomo.
Non lo sapeva neanche Lui, ma erano ore in cui non sentiva il bisogno di muoversi di un centimetro.
Lui nell'oscurità stava bene, oramai gli apparteneva, perché dentro di lui non trovava altro.
