Shibuya, 2005

64 5 0
                                    

Più ci avviciniamo al centro, più il mio cuore percepisce l'ansia. Continuo a sistemarmi i vestiti per paura si stropiccino, mentre Emma cerca di tranquillizzarmi.
«Stai tranquilla! Sono bravi ragazzi!»

Arrivate nella zona più affollata, Emma si fa spazio tra la gente, arrivando ad una piazzetta che ha la vista sulla strada. Lì vediamo un gruppo di ragazzi tutti con la stessa divisa nera e con le moto accostate che occupano una parte della strada.
«Farei il giro largo, non vorrei passare in mezzo a quelli la» confesso.
«Liz» mi guarda lei «sono loro i ragazzi»
Mi sorride e continua verso di loro ma io, prima che si avvicini troppo, la prendo per un braccio e la faccio girare verso di me.
«Emma, mi avevi detto che erano dei casinisti, non dei teppisti. Quelli li ho visti online sai? Sono criminali!»
«Liz, i presunti "criminali" che intenti tu, non c'entrano assolutamente nulla con loro, fanno a botte ogni tanto ma è una cosetta tra gang e la storia finisce lì»

Gang? Botte? No, grazie.

«Non credo sarei a mio agio Emma, perdonami»
Lei mi prende le mani tra le sue.
«Dagli una possibilità, hanno molto rispetto per le ragazze e sono molto simpatici se non litigano. Ti prometto che non appena vuoi allontanarti, tiro fuori una scusa per tornare a casa» mi giura.
«E va bene, ma non lasciarmi da sola»

«Ehilà!!» urla Emma al gruppo non appena siamo abbastanza vicine.
«Ciao Emma!»
«Ehi Emma!»
«Ci hai messo tanto!»
La accolgono come una sorella. Non sono tanti, ma neanche pochi. Conto circa una ventina di ragazzi.
«Ragazzi vi presento Liz! È arrivata a Tokyo oggi quindi se la trattate male è l'ultima volta che la vedete! Chiaro?!»
«Chiaro!» rispondono in coro, sorprendendomi.

Alcuni con la moto, alcuni con dei drink, la serata passa in chiacchiere e risate, senza interferenze.
«Lui? Ma Emma ha... un tatuaggio in testa» le bisbiglio.
«Lo so, lo so, ma ormai sono anni che lo conosco, mi sono abituata»
«Se piace a te...» non parlo molto con gli altri, sono silenziosa e mi limito ad ascoltare ed osservare, non mi interessa farmeli amici e non ho intenzione di rivederli. Devo pensare ai miei studi, sono qui per questo. Sicuramente troverò tanta gente anche l'accademia.

«Emma, penso che tornerò in albergo, sono molto stanca, è stata una giornata lunga. Grazie di tutto»
«Vuoi che venga con te?»
«Ma no, tranquilla. Resta con i tuoi amici, ci sentiamo domani magari» le dico, allontanandomi con discrezione.
«D'accordo, il mio numero ce l'hai!» mi saluta con un'occhiolino.

Mi separo finalmente dal gruppo, limitandomi a salutarli con la mano e, vedendo la maggior parte di loro ricambiare. mi felicito della serata.
Girato l'angolo e uscendo dalla loro visuale, tiro fuori il cellulare per rispondere ad Adrien ed aggiornarlo sull'uscita.
Mentre mi fermo a scrivere un messaggio, però, sento qualcuno avvicinarsi a me da dietro.
«E tu cosa sei, una dea?» sembrerebbe un ragazzo della mia età, penso subito che sia un amico degli altri, ma poi noto che ha una divisa bianca, diversa dalla loro.
Lui prova ad allungare le mani, ma io indietreggio.
«Non è furbo da parte tua molestarmi in pieno centro» commento.
«Oh, principessa, sei nella parte sbagliata di Shibuya»
Si avvicina ancora, in modo più aggressivo ma per fortuna non ha riflessi molto veloci e riesco a fare altri passi indietro per evitarlo. Mentre indietreggio, però, la mia schiena sbatte contro una superficie... un muro? No, una persona.
Qualcuno è attaccato alla mia schiena e mi rendo conto di non avere vie di fuga.

La mia testa entra nel panico, devo trovare una soluzione risolutiva in fretta.

Le mani della persona dietro di me si posano sulle mie spalle ed io strizzo gli occhi presa dall'ansia e dalla paura.
«Scusami, un attimo» dice la persona dietro di me, spostandomi su un lato.
È un ragazzo biondo, con un codino che gli lega la parte superiore dei capelli.
La prima cosa che noto, oltre ai capelli, è proprio la divisa color nero.

La prima cosa che noto, oltre ai capelli, è proprio la divisa color nero

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«M-Mikey...» balbetta il ragazzo di prima.
«Vai a dire ad Osanai che se trovo ancora qui in giro un solo altro vostro membro, gli spezzerò il collo personalmente»
«C-certo...»
Il biondo si gira verso di me, in modo da incrociare il mio sguardo e squadrarmi leggermente.
«Scusati» ordina poi, con voce ferma.
«S-si, c-chie-chiedo scusa!» si dilegua infine con un inchino veloce.

Torna poi a guardarmi, ed io vengo invasa da una sensazione di sicurezza.
«Grazie» sento di dire.
«Sei l'amica di Emma? Ti ho vista andare via appena sono arrivato»
«Si»
«Non è una bella zona da girare a quest'ora, soprattutto per una come te...» commenta, indicandomi la gonna.
La guardo anch'io e la abbasso leggermente.
«Che vuoi dire?»
«Beh, non passi certo inosservata»
Alzo lo sguardo per cogliere il palese ma effimero complimento.
Lui mi sorride, come se non avesse detto nulla di importante.
«Ti accompagno a casa»
«No tranquillo, non è lontano»
«Non era una domanda la mia» puntualizza, mettendo le mani in tasca e superandomi.
«Non ho bisogno della scorta» incrocio le braccia.
«Ho visto, non hai fatto neanche in tempo a girare l'angolo»
«Mi stavi seguendo?»
«No, ho seguito il coglione della Mobileus»

Rimango immobile a braccia incrociate.
Non so se possa fidarmi o meno.

«Andiamo?» mi chiede.
«Non voglio che tu venga con me, non ti conosco» non esiste che un teppista sappia dove alloggio.
«Come vuoi» si appoggia un palo con la schiena e mi guarda, tenendo le mani in tasca.
«Vattene» dico.
«Posso stare qui tutto il tempo necessario»
Incrocio le braccia ed alzo un sopracciglio.
«Anche io»
Un ghigno attraversa il suo viso, mentre i suoi occhi non si staccano dalla mia figura.
«Non hai un coprifuoco, principessa?»
«No, non esattamente»
«Perché i tuoi ti danno libertà, oppure perché si preoccupano più del tuo rendimento al posto che della tua sicurezza?»
Mantengo il silenzio e abbasso il capo, ha descritto perfettamente la mia quotidianità.

Anche se probabilmente stava scherzando, il mio silenzio gli fa cambiare approccio.

«Senti» dice, staccandosi la palo «Nessuno dei due vuole stare in questa via di merda fino all'alba, perciò facciamo così: tu vai a casa per i conti tuoi; io invece mi assicurerò che ci arrivi viva, mantenendo due metri di distanza. Okay?»
Lo squadro per un attimo, tenendomi lontana.
«Quattro»
«Come?»
«Quattro metri di distanza. Anche di più, ma non di meno» dico.
«Agli ordini» accetta immediatamente.

Come promesso, durante il tragitto non apre bocca, rimanendo a più di quattro metri di distanza.
Una volta arrivati all'albergo, lui si ferma lontano rispetto a dove mi fermo io.
Mi giro a guardarlo, il suoi occhi, invece, sono già su di me.
«Sono arrivata»
«Bene, visto? Grazie a me sei ancora viva»
«Puoi andare» taglio corto, non voglio averci niente a che fare.
«Va bene, addio principessa» fa un inchino per prendermi in giro, per poi tornare in dietro.

«Liz!» urlo e si ferma, girando solo il capo. È molto lontano rispetto a me.
«Addio Liz!» risponde.
Gli sorrido, lui ricambia e si avvia da dove siamo arrivati, mentre io salgo il stanza, buttandomi sul letto.

È meglio che mi prepari mentalmente all'inizio dell'accademia. Tra pochi giorni la mia vita sarà quella.

Quella fu la volta
in cui conobbi Manjiro Sano...



Lettori, lettrici:
il prossimo capitolo vedrà un salto di 12 anni fino al presente, vi avviso dunque che potreste trovare degli spoiler del manga, cercherò di limitarli.

I capitoli infatti passeranno dal 2005 al 2017 e vice versa 📨

Se volete evitarli, potete leggere sono quelli del 2005, kisses <3

O V E R | Mikey x Reader (oc)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora