-capitolo 1.-

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bennet pov's.

mi alzo di soprassalto dopo aver fatto un brutto sogno, come al solito.
controllo la sveglia per vedere se sono in orario, sbuffo e vado a cambiarmi, per poi tornare in stanza e guardarmi allo specchio
-sembra che al posto dei capelli abbia una montagna di fieno- dico tra me e me.

vado in bagno, mi pettino il fieno che ho in testa, mi lavo i denti e metto il mio profumo preferito.

non so come ma sono stato ammesso alla scuola dei miei sogni , ieri sera ho sclerato tutto il tempo dopo che me l'hanno riferito, non è una cosa normale data la mia sfortuna, ma lasciamo stare...spero di fare amicizia con i miei compagni di classe perché in questa scuola non mi va proprio di essere messo nell'angolino da solo.

i miei pensieri vengono interrotti da qualcosa, una voce... OH NO È MIA MADRE CHE MI AVVERTE CHE SONO IN RITARDO...DEVO SBRIGARMI.

prendo lo zaino con qualche quaderno e libro improvvisato all'interno dato che non sapevo l'orario e mi dirigo verso scuola dove alla fine sono arrivato 5 minuti in ritardo anche se ho corso come un pazzo, dato che ero già in ritardo decido di stare 2 minuti fuori dalla scuola per auto-convincermi che mi sarei fatto degli amici e che saranno degli anni bellissimi, dopo di che entro nella scuola, chiedo alla segretaria dove fosse la mia classe e mi dirigo in classe per poi entrare notando il prof che non c'era perche per fortuna il prof era bloccato nel traffico dell'auto strada (facciamo finta che glielo abbia detto la segretaria) e non ha potuto mettermi il ritardo, sulla cattedra noto un foglio dove c'è scritto il compagno di banco è dov'è il banco....io sono difianco a...uhm razor...e siamo in terza fila, non male!

mi dirigo verso il mio banco e subito dopo una ragazza si avvicina a me

-heyy! mi chiamo fischl, possiamo diventare amici? appena ti ho visto mi sei sembrato simpatico!- mi disse la ragazza strana (ma molto strana)

-oh uhm certo, io mi chiamo bennett, in che banco sei?-

-io sono in quello davanti al tuo. comunque ho visto che come compagno di banco hai razor, stai attento, lui è un tipo strano- mi disse lei cambiato completamente tono di voce

-oh beh, ancora non lo conosciamo bene, quindi magari è solo un impressione, no? e poi non dovresti giudicarlo!-

-oh... si in effetti hai ragione, non è una cosa bella da fare- appena finisce quella frase si gira e si siede al suo posto

dopo un po' di tempo dove mi annoiavo mi misi a pensare come potesse essere razor, io me lo immagino alto, capelli marroni e occhi..boh.
udii la porta che si apriva, era un ragazzo molto bello.. beh..spero sia lui, iniziai a fissarlo finché non lo vidi che si sedeva difianco a me.
ERA VERAMENTE LUI?! distolsi lo sguardo imbarazzato poiche razor mi continuava a fissare perché aveva notato che ero sobbalzato appena si era seduto...prima figuraccia fatta.

l'ora fini, ora c'era la ricreazione di 20 minuti, così tutti gli alunni potevano andare in bagno e mangiare in tranquillità... ovviamente tutti tranne me dato che fischl aveva girato la sua sedia e si era intrufolata nel mio banco senza permesso, lei è un po' invadente ma un simpatica dai...almeno quello.
ad un certo punto fischl si dovette girare visto che la sua compagna di manco, Mona, la chiamava e io rimasi solo a mangiare nel mio banco finché non mi ricordai che difianco a me c'era razor che mi fissava mentre mangiavo tutto immerso nei miei pensieri... arrossii ma non posai lo sguardo su di lui per non sembrare sospetto, appena finii di mangiare presi il mio quaderno apposito per i disegni e iniziai a disegnare cose completamente a caso.

-umh Hey, sei molto bravo a disegnare- disse razor

-grazie ma sinceramente non la penso come te.. comuque dovremmo parlare più spesso visto che siamo compagni di banco-

-si, onestamente la penso anche io così, scusa se non ho parlato le scorse ore, mi sentivo a disagio..-

-oh beh anche io- dissi io

-devo inventare una scusa per prima- mi dissi tra me e me

-razor, forse ti avrò messo a disagio quando ti fissavo, scusa, stavo solo cercando di capire se eri appunto il mio compagno di banco- continuai io

-tranquillo, l'avevo già intuito- accenna lui facendo una risata

ODDIO LA SUA RISATA È BELLISSIMA.

-comunque..posso avere il tuo numero? in caso mi serve una mano con i compiti oppure se ho domande appunto per l'orario etc... ovviamente se puoi, io non ti obbligo eh- dissi io

-oh si- scrisse il suo numero su un foglietto, me lo passa e me lo conservo in tasca.
passammo tutto il tempo che rimaneva entro la fine della ricreazione a parlare, era molto simpatico.

stavo per continuare la conversazione con razor finché non udii qualcuno che entro in classe, era il professore

-mi scuso per essere arrivato in ritardo, il traffico non era previsto, ho una cosa da dire molto importante che la scuola ha detto che devo riferirvi io- annuncio il prof

-la scuola a deciso che il vostro compagno di banco lo sarà pure di stanza. ebbene sì ci sono i dormitori, li hanno creati in estate perché c'erano delle zone della scuola che non erano utilizzate. ovviamente solo chi potrà userà i dormitori, non siete costretti, ora vi lascio dieci minuti in più così vedete le stanze e chiedete a chi vi accudisce se potete partecipare oppure no. perché io entro oggi devo dire al preside chi parteciperà di questa sezione.-

accudisce...ha veramente usato quel termine? HAHA..vabbe, mi girai a guardare razor che sembrava sorpreso e felice

-hey razor, tu puoi vero?-

-oh beh si, non c'è nemmeno bisogno di chiederlo-

mhh..chissà perché..vabbè meglio non farsi domande

-io ora chiedo-

esco fuori dalla classe e chiamo i miei genitori per chiedere se posso partecipare e loro accettano dopo mie svariate implorazioni, rientrai in classe e mi sedetti al mio posto e subito dopo comunicai a razor che io avrei partecipato.

il prof consegno le chiavi a chi aveva il consenso di partecipare, io e razor andammo a guardare la stanza..era a dir poco bellissima. c'erano due stanze, un bagno in comune e un salotto dove c'era un divanetto con la tv.
le stanze private erano uguali, solo che erano separate. il letto era con il materasso morbido e tre cuscini per i vari gusti degli studenti. uno soffice come una nuova, uno duro come il cemento e l'altro una via di mezzo, poi c'era una finestra che dava la vista al giardino della scuola, un armadio abbastanza grande e poi la scrivania con dei cassetti per mettere i libri etc.

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heyy, ciao, questo è il primo capitolo della storia. spero vi piaccia :), non sono molto bravx a scrivere ma ci provo. ho fatto questa storia perché ci sono poche storie sulla rannett (una ship TROPPO sottovalutata) quindi per gli amanti di questa ship ecco qua la storia! ci vediamo al prossimo capitolo <3333

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