Solo tuo

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Tw:smut

Manuel si stava lentamente preparando a quella festa in spiaggia che matteo aveva tanto bramato ed organizzato con l'aiuto di chicca. Quei due insieme erano davvero pericolosi erano riusciti a convincere tutti ed avevano pure imposto un dress code.

"A me me pare proprio una stronzata"

Così l'aveva definito Manuel l'obbligo di indossare una camicia per gli uomini e un vestito per le ragazze

"Manuel stai sempre a rompe er cazzo divertite pe na volta"

"N'è che se vengo co na canottiera me diverto dimeno"

Tutti risero poi una voce più soave delle altre risaltò

"Dai manu è una cosa carina"

Quella semplice frase lo aveva convinto.
Anzi se vogliamo essere sinceri l'essere che l'aveva emessa con i suoi ricci sistemati e gli occhi immensi come il mare lo aveva convinto.

Maledetto angelo malefico.

Stesso ragazzo che però quella sera aveva invitato un tizio appena conosciuto che gli moriva dietro palesemente.
Un energumero di due metri biondo e dalle spalle larghe.
Manuel ci aveva provato ad opporsi prima con il diretto interessato e poi con i due amici con la scusa del " è na festa de classe che ci fa no sconosciuto"

Ma l'unico risultato, di quel maldestro tentativo di allontare il suo Simone da quel deficiente, era stato un litigio con il primo ed un perculo da parte di Matteo e chicca che sostenevano fosse geloso marcio.

Come poteva non esserlo in confronto al suo appuntamento (gli veniva la nausea solo al pensiero) lui era basso,mingherlino,senza un soldo e soprattutto vigliacco.
Vigliacco perché lui i sentimenti che prova per Simone li ha compresi eppure non riesce ad esprimerli figuriamoci a dichiararsi. Inoltre è fermamente convinto che meriti di meglio,meriti qualcuno che lo tenga per mano in giro per roma,che lo baci davanti al colosseo e che lo porti alle mostre che gli piacciono tanto magari con una macchina nuova di pacca.

Lui non è all'altezza ed è la rassegnazione a questa realtà che lo blocca.

Si sentiva come quando da piccoli prendi in mano la sabbia asciutta ma è impossibile da trattenere e ti passa fra le dita.

Perciò, mentre chiude la porta della sua stanza e lo vede prendere l'ascensore rallenta, aspetta che scenda così da non incrociare il suo sguardo.
Però lo ammira, bello come sempre con quella camicia nera semi trasparente che lo stirnge nei punti giusti. Punti che vorrebbe baciare, su cui vorrebbe lasciare i segni dei suoi morsi, ma non può.

Ah quanto si sbagliava.

Di ciò se ne accorge arrivato alla festa, il tizio di cui non sa nemmeno il nome è al suo fianco mentre bevono eppure lo sguardo di Simone è su di lui e ci rimarrà per tutto il tempo.
Pure mentre posa lentamente le labbra sulla cannuccia del suo drink per poi inumidirle con la lingua intento a levarne qualche rimasuglio.
Ed anche se non sono vicini vede la bocca rossa e lucida illuminata dalla luna.
Non ce la fa più e si decide ad agire, si avvicina a grandi falcate lo prende per mano e lo allontana dal bagnasciuga per arrivare alla pineta lì vicino.

"Ma-manuel"

Simone non ebbe nemmeno il tempo di pronunciarlo quel nome.i suoi pensieri erano tutti protesi allo scontro fra la sua schiena ed il tronco di un albero ma soprattutto verso a quei baci caldi sul collo e alle mani sui fianchi.

"Io non ce la faccio più simò non c'è la faccio più. Stai con lui ma mi guardi, mi sfidi, ed io che dovrei fare dimmi?! Farmi torturare come er peggiore dei criminali?"

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