capitolo 7. giorno 120

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Dopo quella sera io e christian diventammo migliore amici.
Veramente.
Proprio inseparabili.
Serena e mattia continuavano come al solito a pressarci, insomma che ve lo dico a fare.
Oggi era proprio il compleanno di christian.
Ero felicissima ovviamente.
Molto fortunatamente da quella sera i coglioni cagacazzi ci lasciarono stare, e christian stava molto meglio. Di quello che era accaduto ne erano a conoscenza solo serena e mattia ovviamente.
Io ormai mi ero ambientate da grande, stavo benissimo, e se mi avessero detto di dover andare via ci sarei rimasta davvero male, anche se dall'altro in questi giorni le terapie non sono andate molto bene. In poche parole tutti i dottori mi hanno detto che sono migliorata soltanto per quanto riguarda la socializzazione. Ne ero felice, di questo ne ero a conoscenza anche io siccome qualche giorno fa è entrato un ragazzo di nome Marco, si fa chiamare calma, comunque mi hanno fatto fare il tour dell'ufficio a me, e stranamente si è sentito a suo agio, sono felicissima di questo anche perché mi ha detto di essere come un punto di riferimento per lui. Però dall'altro sapete, non sono molto felice, mi hanno detto che per quanto riguarda il cibo sono peggiorata, e gli altri aspetti, non sono né migliorata e né peggiorata.
Comunque ora non voglio pensare ad altro che a festeggiare il mio migliore amico.
Ero veramente contenta per lui. Faceva 13 anni, io li avrei fatti a fine agosto.
Oggi ne hanno approfittato della bella giornata per portarci a Villa Pamphili, sono troppi contenta, almeno rivedrò un po' la natura.
Per il regalo non sapevo veramente che cosa fargli, alla fine ho scelto due cose molto semplici.
Mentre ero immersa nei pensieri sento lui che si avvicina a me.

"Ehi tutto bene? Ti vedo distratta"

"Oh sì scusa, è che stavo semplicemente pensando alle terapie"

"Oh, non ci pensare, ora stiamo bene e rilassiamoci no?"

Gli accennai un sorriso e poi mi prese la mano.
Non l aveva mai fatto e non so per quale motivo questo gesto mi provocò una sensazione di distruzione nel mio corpo.
Ovvio che in senso positivo.
Ma che mi stava succedendo?
Nel dubbio quando io christian ci staccammo con le mani andai a parlare con Serena.

"Cazzo auro vuoi farmi prendere un infarto?"

"Ohi.. ti devo parlare è una cosa super Extreme"

"Ok so già di chi parla"

Ridacchiai.

Le raccontai quello che successe

"Aury ma ce la fai? Io a volte mi chiedo che migliore amica ho... Si chiama AMORE"

"ma sei scema abbassa la voceee"

"Oh sì scusa ahahahah"

"Comunque si chiama così"

"Non so"

"Prima o poi lo capirai"

Appena ci appartammo in un posto iniziammo a mangiare, io ero tra sere e chri, mattia affianco a christian, serena affianco a me e ovviamente affianco a lei alberto, ormai sono inseparabili.

Io e christian parlammo tutto il tempo fino a che qualcuno disturbò tutto.
Rebecca, una terapista che ovviamente ci aveva accompagnato, mi obbligò a mangiare il panino, siccome non avevo voglia.

Mi mise davvero a disagio, perché tutti mi iniziarono a fissare siccome Rebecca aveva iniziato ad alzare la voce. Non riuscivo proprio.
Così eccolo lì.
Panico.
Attacco, di panico.
La terapista si mise affianco a me ma serena intervenne.

"Reby forse è meglio che vai, la calma Chris, forse con te ora ha litigato e non si sente bene"

Rebecca si allontanò un po' mortificata e mi dispiaceva ma lo sapeva che andava a finire così.
Ovvio che sentii christian tranquillizzarmi.
Ormai c era sempre.
In questi giorni lo aveva fatto chissà quante volte.
Ho avuto una decina di attacchi di panico in dieci giorni.
Per questo Rebecca si era fidata così tanto di lui.
Mi tranquillizzò ed esplosi in un pianto.
Siccome stavo così tanto male, ci allontanammo un secondo.

" Ora mi dici perché non ti calmi"

"Mi sento in colpa per aver rovinato il tuo compleanno"

"Aury penso che la tua salute sia più importante del mio compleanno, e poi non l hai rovinato"

"Ok..."

"Tranquilla, davvero"

Christian aveva appena tredici anni, ma ne dimostra molti di più per come ragionava, era maturissimo.

Alla fine la festa andò a finire bene.
Quando tornammo nell'istituto eravamo tutti abbastanza morti.
Ma io lo ero particolarmente.
Non stavo pensando a quello che era successo oggi, ma ad un altro cosa, o meglio, altra persona.
Non me la toglievo dalla testa.
Perché?.
Era speciale si, ma avevo tante persone speciali come lui nella mia vita, però non provavo questa sensazione.
Inizio a pensare, pensare, pensare.
All'improvviso iniziai a piangere in silenzio.
Nessuno se ne accorse siccome stavano tutti dormendo per poi scatenarsi di nuovo la sera.

Avevo sonno, ma non riuscivo a dormire. Che palleee.
Oggi pensavo fosse andata bene, invece, mi sono molto stancata, soprattutto a pensare. Aiuto.

Ogni tanto mi venivano in mente i miei genitori.
Non so... Vorrei sapere che cosa fanno.
Ogni tanto ce li fanno chiamare, ma niente di che.
In fondo fanno bene, sennò mi verrebbe veramente troppa malinconia.

Quella persona mi stava confondendo le idee....


Era solo amicizia???

e poi ci sono io Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora