capitolo 1. ansia per la vita

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"la smetti di agitarti?"-disse una figura dall' aspetto materno alla ragazza che stava picchiettando la cambia sul pavimento.

"Sai mamma,così non mi aiuti"-disse la ragazzina colma di terrore.

Lei era Aurora, una dodicenne che mentalmente mostrava molti più anni di quelli che aveva. Fin da bambina si era distinta dagli altri bambini per come ragionava, pensava molto, e spesso se ne usciva con dei ragionamenti da paura.
Era una ragazzina molto lunatica, alternava momenti di piena esplosività, rideva per tutto, era dolce, sociale, altri momenti però, per lei erano da incubo. Aveva bisogno di stare da sola e di pensare, pensare, pensare e basta.
All'età di 10 anni e mezzo qualcosa di più grosso di lei la iniziò a mangiare, come un leone morto di fame.
Iniziò a non mangiare, a vestirsi con cose larghe, insomma le solite paure degli adolescenti di oggi, ma lei non era un adolescente, lei era fin troppo piccola per affrontare tutto questo.
Era una ragazzina veramente amata da tutti, perche era sempre disponibile, a testa alta, con quel sorriso stampato in faccia che nessuno le toglieva, nessuno tranne quel mostro.
Odiava essere al centro dell'attenzione, le piaceva stare in disparte, ed indovinate un po'? A pensare, pensare, e ancora pensare.
Sviluppo una terribile fobia: la CHEROFOBIA, che per chi non lo sapesse è la paura di essere felici,ma più avanti lo capirete.

In quel momento si trovava in una clinica psichiatrica,impaurita da tutto quello che le stava succedendo.

"Eccoci qua"- disse una figura estranea che sbucò da una porta.
"Prego, entrate, non vi mangio mica"- disse il signore di fronte alla famiglia per smorzare la situazione.
Li invitò ad entrare nello studiolo, e così fecero.

"Allora allora, dunque..
Tu sei aurora bensarcini giusto?"

La ragazza annuì

" Perfetto, tu se non mi sbaglio, come detto nei tuoi documenti rilasciati dai tuoi genitori, soffri di disturbi alimentari, attacchi d' ansia, cherofobia e molto altro. Bhe per quello che c è scritto qua sopra, sei un caso molto particolare, delicato, soprattutto delicato, che ha bisogno di molto tempo in questa clinica, ti va di raccontarmi un po' di te e della tua vita?"

La ragazza annuì.
Il signore che successivamente spiegò di chiamarsi Raimondo, mandò i genitori della ragazza in un altro studio per completare gli ultimi moduli.

" Allora io vivo a Roma, ho la famiglia napoletana,infatti lo so parlare molto bene.vado alle medie, per il liceo stavo pensando di andare allo scientifico, insomma, non so ancora cosa voglio fare nella mia vita, però sono sicura che questo liceo mi aprirebbe più strade.
Faccio nuoto da quando avevo sei anni, anche se ora faccio molta fatica ad andarci..." Si fermò un secondo, poi riprese.

" Faccio anche scout, lo adoro, sto sempre in compagnia, e mi diverto da pazzi" ridacchiò dolcemente

" E che mi dici, per quanto riguarda l' amore?"- disse Raimondo

" Oh no no, non ne parliamo"

" Perfetto aury, ora vieni con me, ti accompagno a salutare i tuoi genitori e poi facciamo il tour della clinica, d'accordo?"

La ragazza annuì.

Andò a salutare i suoi genitori, loro si commossero, lei no, era stata fuori cara anche per due mesi, sapeva adattarsi abbastanza bene, anche se sapeva che questa volta non sarebbe stato facile.

Raimondo la accompagno al piano di sopra, e si ritrovò in un corridoio tutto bianco che metteva molta ansia alla ragazza.

" Stai bene?"

"Cosa? Oh, sisi tutto ok.."

"So che soffri anche di ansia sociale, se ti metto a disagio dimmelo subito" disse l uomo dolcemente.

" Oh no no tranquillo, solo in casi specifici, per esempio quando sono in posti troppo affollati o confusionari, li mi spavento molto. Ma ora sto bene"

" Perfetto allora, ti accompagno da una parte"

Percorsero una piccola parte di corridoio e si ritrovarono di fronte ad un ragazzino. Che sembrava essere della stessa età di aurora, seduto ad aspettare sulle sedie della clinica psichiatrica.

"Aurora,lui è christian, christian, lei è aurora"

I due si sorrisero

"Allora chris, fai fare il tour alla nuova arrivata, e mostrale la stanza in cui dormirà, mi raccomando eh"

Il ragazzino annuì e Raimondo scese al piano di sotto per salutare i genitori della ragazzina.

I due si avviarono e percorsero l ultimo pezzo di corridoio che c era da fare in un silenzio molto imbarazzante, anche se per la ragazzina era normale, siccome negli ultimi tempi le poche volte in cui doveva fare amicizia era sempre così.

"Ehm.. allora tu se nuova?"
La ragazzina annuì

"Io sono qui da un po' di tempo, circa un annetto"

La ragazza continuo ad ascoltare il ragazzino affianco a lei ma senza guardarlo

" Da dove vieni?"

" Io... Vengo da...-" RUMORE

La ragazzina si fermò istintivamente per il fortissimo rumore che aveva sentito.

"Oh tranquilla, è solo una porta, purtroppo qua tutti vanno molto di fretta, e i medici corrono da una parte all'altra sbattendo porte"disse il ragazzo tranquillizzandola.

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I due dopo quella frase non si parlarono più, apparte qualche parola spiccicata da christian per spiegare come era fatta la struttura.

" Eccoci qua"

Si trovarono davanti una porta

" Questa è la tua stanza, la condividi con Serena, sicuramente andrete d' accordo... Ehm... Quindi ti lascio qui per sistemare le cose."

Il ragazzino si avviò per andare nella sua stanza dall'altra parte del corridoio.

"Grazie.." disse la ragazzina che fin ora non aveva detto niente di spontaneo.

Il ragazzino si girò e le sorrise, successivamente ognuno entrò nella sua stanza.

CIAOOOO, SONO NUOVA, VOLEVO INIZIARE UNA STORIA DA UN PO DI TEMPO, SE AVRO IL TEMPO PUBBLICHERO DUE CAPITOLI AL GIORNO, ALTRIMENTI UNO. ciaooo

e poi ci sono io Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora