Capitolo 3

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Al suono della campanella ci siamo salutati per dirigerci nelle nostre classi, io, Marissa, Lara e Luke nella 5°D, Joseph, invece, nella 5°B.
Almeno per qualche ora avrei potuto evitare il suo sguardo penetrante che entra fin sotto la pelle e che mi fa arrossire come una cogliona- pensai tra me e me, odiavo essere così vulnerabile sotto gli occhi della gente, specialmente dopo aver sofferto così tanto per il mio primo amore.
Appena entrata mi sono seduta nell'ultimo banco vicino alla finestra che affacciava sulla strada trafficata di Roma- sapete, a volte, quando mi annoio, mi piace osservare le nuvole immaginado le figure più stravaganti, e, anche questa volta mi soffermai a guardare quegli enormi batuffoli di cotone viaggiare da un lato all'altro del cielo.
Intanto una sagoma nera si era seduta accanto a me, ma non mi soffermai a guardare, convinta che fosse Lara o Marissa.
Il suono della seconda campanella mi aveva distratto dai miei pensieri, così ero stata costretta a ritornare alla realtà notando che Marissa e Lara erano sedute due file di banchi davanti a me, di conseguenza, escludendo le mie due amiche, mi era rimasto solo Luke, ma poco dopo vidi che era seduto vicino a Greg, l'unico ragazzo con cui poteva parlare di sport, dato che la nostra classe era interamente popolata da ragazze.
Allora pensai «chi era seduto accanto a me?!»
-Ciao Marika, a quanto pare sarò il tuo vicino di banco per l'intero anno!-mi disse una voce alle mie spalle non proprio sconusciuta.
Mi voltai e alla vista del compagno di banco avevo scoperto che era Joseph.
-Cosa ci fai qua?!- gli chiesi
-Non lo hai saputo? Mi hanno trasferito dalla 5°B alla vostra classe perché dicono che mi troverò meglio se sto con qualcuno che già conosco. Non sapevo cosa rispondere così mi limitai a sorridere.
Improvvisamente entrò la professoressa di storia: Cesetti Marianna, una "donna" (se così la si può definire) somigliante alla bestia più feroce e brutta che ci sia mai stata sulla faccia della terra.
Aveva i capelli arancioni misto bianchi, un paio di occhiali anni 50 e per finire una verruca che costringeva a guardarla costantemente per via della sua grandezza.
Questo non è tutto: quando si arrabbia un'enorme vena le appare sul collo rugoso incominciando a pulsare violentemente quasi volesse uscire da un momento all' altro.
-Buongiorno ragazzi- disse la professoressa -quest'anno è molto importante per voi,avete l'esame e non sarà per niente facile!-
«Oh,grazie per il suo "calorosissimo" ben tornato, spero che venga investita da un autobus!» volevo dirle in quel momento, ma visto che era la mia professoressa e ci tenevo al mio esame avevo deciso di tenere la lingua a freno,almeno per ora...
Intanto Joseph era intento a scarabocchiare qualcosa su un foglietto, probabilmente un bigliettino.
JOSEPH POV
Avevo appena varcato la soglia della mia futura classe e vidi Marika con il naso schiacciato contro la finestra intenta a osservare le nuvole.
Era dolcissima, sembrava una bambina davanti alla vetrina di un negozio di caramelle che supplicava alla mamma di comprargli un lecca-lecca.
Vendendo il banco accanto a lei vuoto, decisi di sedermici accanto visto che il mio migliore amico era intento a provarci spudoratamente con un' altra ragazza dai capelli rosso mogano.
Marika non mi calcolò minimamente fino a quando non suonò l'inizio delle lezioni.
Quando Marika mi vide aveva una faccia fra lo stupore e curiosità, e le sue guance stavano diventando di nuovo rosse: non so se questa volta dalla rabbia o dalla vergogna.
Iniziammo a parlare fino a che l'insegnate non ci interruppe, ma tra me e me dissi «Quest'anno ci sarà da divertirsi con Marika» pensai con tono malizioso e allo stesso tempo malefico.
Heilà
Lo so che vi ho fatto aspettare tanto per questo capitolo, ma spero di essermi fatta perdonare ❤❤

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