Chapter Twenty-Six

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⚠️Storia originale di MesserMoon su Ao3⚠️

Questa è una traduzione italiana, potrete  trovare la storia originale (in inglese) su Ao3, sul suo profilo.

Mi scuso per alcuni errori con i verbi, (passare da passato prossimo a passato remoto per esempio), ed eventuali ripetizioni ma mi attengo al testo originale dell'autore/ice.

Alcune parole di cui che non trovo una giusta traduzione verranno messe in fondo al capitolo.

Rispetto la punteggiatura, le parole in corsivo e gli spazi, senza modificare l'opera originale.

Nota: La traduzione è fatta interamente da me. @KookSpook
La copertina della storia pure.
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Capitolo Ventisei

⚠️TW/CW: Contenuti sessuali (vorrei dire che si tratta di contenuti sessuali di livello YA, potrei sbagliarmi ma mi sembra che sia esatto)⚠️

PARTE I: LILY

L'amicizia tra Lily Evans e Mary Macdonald è iniziata sotto un letto. Il letto di Lily, per essere precisi. Vedete, aveva avuto una brutta giornata. Era il primo anno e tutto era solo... un po'... troppo. Le mancavano mamma e papà, allora le mancava perfino Petunia, e Severus era lì, ma non era lì. Era a Serpeverde. Dopo lo smistamento Lily aveva brevemente pensato di implorare il cappello di mettere anche lei in Serpeverde. Soprattutto dopo essere stata messa nella stessa casa di Black e Potter. Nella sua vecchia scuola non c'erano ragazzi eleganti, ma erano odiosi e ossessionati da se stessi come si aspettava. E Potter era così appassionato di Grifondoro che era certa che sarebbe stata piena di persone proprio come lui.

Alla fine, però, Lily non aveva avuto il coraggio di chiedere nulla al cappello di selezione, così era rimasta a Grifondoro. E per lo più era andata bene—a parte l'imbecille occhialuto. Le sue compagne di stanza erano simpatiche, le lezioni erano divertenti e le piaceva non vivere in un sotterraneo. Ma si sentiva anche... sola. E fuori posto. E a disagio. C'erano così tante cose che i ragazzi intorno a lei—anche se non erano Purosangue—sembravano conoscere, e sembrava impossibile cercare di stare al passo con tutto. Severus faceva del suo meglio per aiutarla, ma lei capiva che a volte era un po' imbarazzato da lei. Era la sensazione peggiore onestamente.

Un pomeriggio, alla fine di settembre, senza alcun motivo in particolare, tutto le era sembrato troppo. Così si era rintanata sotto il letto, cercando di rendere il mondo più piccolo. Più facile da gestire. Dopo circa quindici minuti di festa di pietà entrò Mary. Lily si guardò i piedi, ascoltando la canzone di David Bowie che canticchiava sottovoce. Lei e Mary si erano scambiate a malapena più di qualche frase, ma in segreto era la compagna di stanza preferita di Lily, se non altro perché era quella che le ricordava di più casa. I poster che appendeva alle pareti erano tutti di persone riconosciute da Lily e non si muovevano né parlavano; inoltre, a volte si lamentava di cose con cui Lily poteva avere a che fare—come penne a sfera mancanti e raccoglitori a tre anelli.

Ancora oggi non è sicura di cosa l'abbia spinta a parlare. Sicuramente la cosa più intelligente da fare sarebbe stata rimanere in silenzio e sperare che la sua nuova compagna di stanza non si accorgesse del suo completo e totale crollo mentale. Ma il silenzio non era mai stato il punto forte di Lily.

"Hai dei dischi?" si chiese ad alta voce.

"Ah!" Mary gridò, con i piedi che inciampavano nel letto. "Cristo santo, Lily? Sei tu?"

"È solo che non ti ho mai visto suonare ma li canticchi sempre," disse lei al posto della risposta.

"Dove diavolo sei?" Chiese Mary.

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