2 - Un grande inizio

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Donna Vi aveva già fiutato un'atmosfera complicata. Non si era aspettata chissà quale situazione ma sicuramente pensava che le altre dame fossero più pacate. 
Aveva già sentito parlare della marchesa Drew, catalogata come troppo vivace e stravagante, eppure non si era lasciata abbindolare dai commenti negativi. 
Preferiva rimanere riservata su certe situazioni, fin quando non poteva tastare il terreno. 
Eppure, guardava quasi con una sorta di fastidio la marchesa che non faceva altro che urlare, sbraitare e mostrarsi nei suoi pomposi abiti gialli. 
:"Vedete? Il giallo è un colore che dà vita, un colore che significa potere. Il sole stesso è giallo, e allora non è forse il sole potente? Ci dà la vita e fa crescere tutto in maniera armoniosa intorno a voi." I suoi discorsi tentavano di convincere la folla che si era formata di fronte a lei. 
Eppure Tranceton la capiva, condivideva la stessa sua opinione, anche se era chiaro come il sole (perdonerete il gioco di parole, ma il vestito della marchesa aveva colpito nel segno), che avevano gli stessi interessi e prima o poi sarebbe stata una spina nel fianco da eliminare. 
Fu il primo ad andarle incontro, sempre con il sorriso sul volto, e a tenderle la mano :"Marchesa, lei non si smentisce mai, noi siamo un popolo semplice ma è proprio per questo che abbiamo bisogno di voi. Il nostro obbiettivo è di espandere questa modesta contea, e magari poter avere rapporti ben più intensi con la vostra nazione." Ed eccolo lì, il vero motivo della loro chiamata, palesato in un battito di ciglia. 
Tutte le nobildonne presenti aguzzarono le orecchie nell'intento di sentire la conversazione tra la marchesa e il conte. Erano state convocate per dare una svolta alla contea, cercare di capire come era amministrato e visionare la condizione del popolo. 
Erano state avvertite che ci sarebbero potute essere delle rivolte, poiché dal maltempo la maggior parte dei raccolti erano stati distrutti, ma soprattutto il conte non riusciva ad amministrare perfettamente ciò che erano le risorse. 
Tra la folla qualcuno si mosse urtando tutto ciò che si trovava intorno a lei. I capelli castani cadevano morbidi sulla schiena, muovendosi al suo stesso passo. La sua bellezza lasciava tutti a bocca aperta, i tratti erano delicati, i capelli erano morbidi e lucidi eppure... Tutti si allontanavano sia per la sua mancanza di grazia, sia per il linguaggio che non era affatto quello di una nobile. 
Il suo vocabolario era colorito, paragonabile a quello di un quadro di Picasso, anche se ancora non si aveva neanche l'idea di che cosa potesse essere. 
Aveva deciso di finire davanti a tutti, nonostante i suoi genitori avrebbero sicuramente dissentito. La madamigella Rikke arrivò fin davanti la piazza dove lo spettacolo le fece storcere il naso. Era ovvio che non le stava simpatico chi amministrava, ma ancora di più non le piaceva affatto che così tante carrozze fossero lì ferme. Si sentì invasa e si sentì quasi in dovere di proteggere il suo popolo. 
Un'altra caratteristica poco comune era che la sua voce fosse potente e si poteva sentire in ogni dove, quasi come se stesse usando un megafono iniziò ad urlare :"Che storia è mai questa? Perdinci! Ci allontaniamo un attimo e ci occupiamo delle nostre vite e troviamo degli invasori?" 
Era furente, non aveva intenzione di far entrare nessuno nella sua dimora. 
Conosceva gli abitanti come se fossero il palmo della sua mano, sapeva di che cosa si occupavano, sapeva che problemi avevano e aveva sempre un consiglio per loro. 
Nonostante le cadesse la corona, o meglio il titolo nobiliare, ogni volta che parlava, la sua bontà era fuori dal comune. 
La gente la amava e lei amava la gente. 
Mosse qualche passo verso Tranceton, con i pugni serrati ben saldi, pronta a scattare e a farsi valere di fronte a tutti. 
Il sorriso scomparve dalla faccia del conte, il suo nervosismo si poteva quasi palpare, ma per fortuna si fece avanti la marchesa che con aria spavalda e il petto in fuori si sentiva già arrivata sulla gradinata del successo :"Non c'è bisogno di alzare la voce, come se stessimo al mercato. Vede siamo qui per voi, per aiutarvi a crescere, a migliorare. Volete forse rimanere una piccola contea di pescatori e di pastori?" 
Rikke era già pronta alla risposta, se non fosse stato per Donato che con passo spedito si vise in mezzo alle due Dame :"Signore, non c'è bisogno di usare questi modi. I nostri ospiti sono stati chiamati dal Signore assoluto di questa Contea, sotto ordine stesso della Regina. Gli ospiti seguiranno un corso, nella nostra migliore accademia per imparare a governare la propria terra e nel frattempo metteranno in pratica ciò che impareranno per aiutare anche la nostra terra." 
Le signore rimasero in silenzio, quasi guardandosi in cagnesco mentre la Marchesa si sventolava con forza, anche il suo ventaglio era giallo canarino. 
Poi si mise di nuovo in posizione dritta, come una vera e propria nobildonna, e iniziò a parlare :"Certo, non abbiamo intenzione di rubare la terra a nessuno, anzi, stiamo rispettando gli ordini." A quel punto il conte decise di parlare e finalmente riprendere il comando :"Vogliate seguirmi tutte a palazzo, abbiamo preparato un pasto degno della regina." poi con aria di sfida si rivolse alla madamigella Rikke :"Sono sicuro che anche i suoi genitori sarebbero contenti se seguisse le regole e questa accademia, si ricordi che un domani potrebbe gestire un piccolo pezzo di terra." Detto ciò, tutte le nobili si riversarono in strada, e in fila indiana, quasi come se fosse una scena comica, camminarono verso il palazzo. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 11, 2022 ⏰

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